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FEDRIGONI, IL PUNTO DEI SINDACATI DOPO L’INCONTRO DI IERI

La presa di posizione di SLC – CGIL, FISTel – CISL, UILCOM – UIL e UGL CHIMICI – UGL

Si è svolto giovedì 20 marzo, un incontro del tavolo di crisi riguardante la situazione del Gruppo Fedrigoni
S.p.A., convocato in modalità videoconferenza dalla Regione Marche, alla riunione hanno preso parte, l’AD
Marco Nespolo e le prime linee management, i rappresentanti del Ministero del Made in Italy, e le segreterie
nazionali e territoriali delle organizzazioni sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Carta e Stampa.
L’incontro è stato aperto dall’Assessore Regionale dott. Aguzzi, il quale ha illustrato le preoccupazioni
emerse in merito alla recente operazione portata avanti dal Gruppo Fedrigoni. In particolare, ha fatto
riferimento alla decisione dell’azienda di cedere in licenza il marchio Fabriano a un distributore
internazionale, un’operazione che ha sollevato forti timori sia a livello istituzionale che sindacale.
L’Assessore ha sottolineato come questa scelta aziendale rischia di compromettere non solo il tessuto
economico e occupazionale del territorio, ma anche di minare un patrimonio industriale e culturale di
assoluto rilievo.

Inoltre, è stata espressa forte preoccupazione per il mancato rispetto degli accordi e delle intese
precedentemente ratificate con il Ministero del Made in Italy, che miravano a garantire la salvaguardia del
settore e la tutela del marchio Fabriano come eccellenza produttiva nazionale.

A seguire, ha preso la parola l’Amministratore Delegato di Fedrigoni, Marco Nespolo, il quale ha
ribadito che l’operazione di concessione in licenza del marchio Fabriano è stata condotta nel pieno rispetto
delle normative vigenti, rientrando nella strategia aziendale finalizzata all’ottimizzazione del portafoglio e
alla crescita competitiva del gruppo, soprattutto riguardo alle produzioni legate all’Area Marche.

Pur rivendicando la legittimità e correttezza dell’operazione, l’AD ha riconosciuto il clamore e le tensioni
generate da questa decisione, sia sul piano sociale che istituzionale. In un’ottica di distensione e di
apertura al dialogo con le parti coinvolte, ha quindi manifestato la propria disponibilità a rivedere la
concessione fatta al distributore internazionale, specificando che tale scelta non deriva da una messa in
discussione della posizione dell’azienda, ma piuttosto dalla volontà di trovare un punto di equilibrio tra le
esigenze industriali e la posizione presa dai presenti alla riunione.