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Cartiere, Ugl chiede un cambio di rotta

La carta, cuore pulsante della città. Fondazione Carifac ha comunicato che a Zona Conce, nelle ex concerie di Fabriano, sono arrivate, nell’arco di una settimana, oltre 700 prenotazioni dalle scuole di ogni ordine e grado di tutta Italia per visitare il Polo Culturale Polivalente. Nel 2024 ben tremila ragazzi hanno conosciuto la Cartiera storica, simbolo della tradizione, che è aperta al pubblico per le dimostrazioni. Sul futuro del settore si concentra, intanto, l’attenzione del sindacato Ugl Carta e Chimici che parla di un «momento complicato per la cartiera Marche del gruppo Fedrigoni». Secondo Paolo Pierantoni, segretario regionale «siamo stati da sempre in contrasto con le tantissime operazioni messe del gruppo dirigente che sta gestendo le cartiere di Fabriano, Pioraco e Castelraimondo» e ora si chiede un cambio di rotta. «Siamo stati contrari con le scelte di abbandonare settori che oggi avrebbero fatto il bene dell’azienda e del territorio, come l’ultima di abbandonare il settore della carta da ufficio» dice Pierantoni che ricorda anche «la decisione di non montare la macchina di produzione, acquistata da Fedrigoni a Pioraco dopo il terremoto, e la scelta di non proseguire nelle banconote e carte di sicurezza. Questa decisione è stata poi rimangiata dall’azienda che è tornata a produrle, ma ha costituito un danno perché ha fatto perdere la certificazione per produrre l’Euro». Poi l’affondo: «Abbiamo sostenuto e tutelato i colleghi nelle operazioni spregiudicate messe in atto contro il personale, realizzato con ridimensionamenti, ricollocamenti selvaggi e anche con minacce e allontanamenti del personale per fare spazio ad altri. Lo abbiamo fatto sempre come sindacato anche quando qualcuno dal punto di vista sindacale, invece, lodava davanti al ministro e in tutte le riunioni tra sindacato e azienda, le scelte dell’azienda». Pierantoni conclude con un appello: «Servono imprenditori per il rilancio. Se Fedrigoni non crede in alcune produzioni che hanno fatto la storia di Fabriano dobbiamo trovare chi crede in questo settore».

m.a.