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Cartiere, consiglio regionale approva all’unanimità Risoluzione sulla vertenza. Contatti con il Poligrafico

Fabriano – Oggi, in consiglio regionale, si è affrontato il caso delle Cartiere di Fabriano con cinque mozioni e due interrogazioni, poi trasformate in una Risoluzione approvata all’unanimità. In Aula, l’assessore regionale al Lavoro, Stefano Aguzzi, ha confermato che il presidente Acquaroli, in via informale, è in contatto con il Mimit per eventuali interessamenti da parte del Poligrafico dello Stato nei confronti della Giano srl che chiuderà a fine anno con 195 esuberi più l’indotto. Con la Risoluzione si impegna la Giunta regionale: “a dare continuità e costanza al tavolo regionale per il lavoro quale sede deputata al confronto e alla concertazione, oltreché finalizzato all’individuazione di tutti gli strumenti attivabili per accompagnare la vertenza in atto verso il miglior esito; ad assumere la questione del distretto industriale fabrianese e del suo sviluppo come centrale per l’intera regione e fondamentale per la tenuta delle Aree interne e montane delle Marche; a concorrere insieme alle Istituzioni locali alla programmazione di interventi finalizzati al rilancio del distretto industriale e dei servizi essenziali ai cittadini”. Nel testo della risoluzione si chiede alla Proprietà: di procrastinare le decisioni assunte in merito alla chiusura della società Giano Srl e di sospendere le procedure di licenziamento dei 195 lavoratori in vista degli esiti del tavolo di lavoro con il Governo la cui prima convocazione è prevista per il 4 novembre 2024 a cui sono invitate anche le istituzioni locali; di condividere questi passaggi con le istituzioni locali, regionali e nazionali e con le forze sindacali. Infine, si chiede al Governo nazionale e al Ministero del Made in Italy: di valutare tutte le opzioni che, vista l’importante storia cartaria di Fabriano, possono salvaguardare gli stabilimenti fabrianesi di cui viene minacciata la chiusura tramite l’interessamento di nuovi acquirenti, a partire dall’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato, e il coinvolgimento della Banca d’Italia; di assumere la questione del distretto industriale fabrianese come una questione nazionale, per la lunga storia che hanno le produzioni della carta e dell’elettrodomestico che, nonostante le crisi, continuano a rappresentare settori resilienti e giacimenti di saper fare artigiano e industriale; di supportare un territorio profondamente ferito prima dalla crisi del 2008-2009, poi dal sisma del 2016-2017, del cui cratere sismico Fabriano fa parte, e da una crisi industriale perdurante; a proseguire l’esplorazione di nuovi strumenti dedicati al rilancio del comprensorio (con, oltre a Fabriano, Cerreto d’Esi, Matelica, Castelraimondo, Pioraco) già Area di Crisi Industriale Complessa e Area Sisma come corsi di formazione per diffondere una nuova cultura di impresa e incentivi per la creazione di nuove imprese, compresa la Zes, al fine di non disperdere conoscenze e competenze ancora diffuse sul territorio; a proseguire l’interlocuzione con il Governo Centrale per l’intercettazione di fondi e risorse utili al territorio del comprensorio suddetto.

Marta Ruggeri, capogruppo M5S in consiglio regionale

In data 3 ottobre il Gruppo Fedrigoni s.p.a., proprietario delle ex Cartiere Miliani, in seguito alla decisione di dismettere il settore della carta per ufficio ha comunicato l’avvio della procedura di licenziamento collettivo per 195 addetti alla produzione ed impiegati dei siti industriali di Fabriano e di Rocchetta facenti capo alla Giano S.r.l., società che il gruppo intenderebbe dismettere dal primo gennaio 2025. La procedura di licenziamento è stata una decisione unilaterale, senza alcuna interlocuzione formale con le rappresentanze sindacali, e presa nonostante l’azienda non sia in crisi economica. Finalmente il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso ha convocato i sindacati per il 4 novembre. Ci auguriamo che a seguito di quell’incontro venga ufficialmente aperto un tavolo di crisi presso il Ministero, e sollecitiamo la Regione ad attivarsi in tal senso. La proprietà attuale del Gruppo Fedrigoni s.p.a. è di due fondi d’investimento internazionali che operano secondo logiche di carattere finanziario, troppo spesso lontane dalle esigenze dell’economia reale e centrate sulla massimizzazione del rendimento a breve degli investimenti nelle partecipazioni societarie. Un approccio speculativo del tutto estraneo a qualsiasi principio di responsabilità sociale dell’impresa. Questa circostanza non induce all’ottimismo. E’ chiara la strategia di spacchettamento adottata dalla proprietà, che nella Giano S.r.l. ha separato l’attività meno redditizia del gruppo, quella delle risme di carta per ufficio, nell’ottica di una sua dismissione. E’ pertanto indispensabile un autorevole intervento del Governo, che può mettere a disposizione strumenti idonei per superare la crisi e indirizzare la proprietà verso soluzioni di ristrutturazione alternative al licenziamento collettivo, che prevedano investimenti di riconversione dei siti produttivi e l’impiego dei lavoratori su prodotti e processi produttivi in linea con gli obiettivi di equilibrio economico a medio termine del ramo d’azienda che si vorrebbe tagliare. In quest’ottica deve essere percorsa anche l’ipotesi d’intervento dell’Istituto Poligrafico dello Stato che, ricordiamo, è stato protagonista del distretto fabrianese della carta fino al 1999. Nel Consiglio regionale di oggi, dopo l’esame dei documenti protocollati dai gruppi politici, inclusa la mozione presentata dalla sottoscritta, ed una lunga discussione, si è finalmente pervenuti ad una risoluzione unitaria che raccoglie anche queste sollecitazioni.

PD Marche

“La risoluzione approvata all’unanimità dal consiglio regionale va nel verso giusto e dimostra l’ attenzione di tutte le forze politiche marchigiane per evitare che la drammatica vertenza che sta investendo le Cartiere Fedrigoni di Fabriano si trasformi in una nuova crisi sociale. Il documento, che sostanzialmente ricalca quello approvato dal consiglio comunale aperto di Fabriano, accoglie tutte le principali proposte presentate dal gruppo assembleare del Partito Democratico nel corso di queste settimane con l’obiettivo di dare continuità nell’immediato alla produzione nello stabilimento di Fabriano, salvaguardando tutti i 195 posti di lavoro a rischio, compresi le figure somministrate che rappresentano profili professionali imprescindibili per il futuro dell’azienda, ma anche per mettere al riparo i siti di Pioraco e Castelraimondo, che potrebbero nel breve futuro essere interessati da analoghi provvedimenti di chiusura o ridimensionamento”. A dirlo sono i consiglieri regionali del Partito Democratico a margine del dibattito svoltosi questa mattina in aula sul futuro delle Cartiere di Fabriano. “Sicuramente è importante – spiegano i dem – la costituzione di un tavolo nazionale al Ministero del Made in Italy. Sarebbe stato meglio, però, che il governo nazionale si fosse dimostrato più reattivo e tempestivo, convocando le parti prima del 24 ottobre, data dell’incontro a Fabriano tra l’azienda e i sindacati, così da scongiurare il rischio di arrivare all’appuntamento romano con i giochi già fatti. Purtroppo così non è stato e l’incontro che si svolgerà il 4 novembre, rischia di compromettere la richiesta delle organizzazioni sindacali di procrastinare le decisioni assunte dall’azienda per guadagnare tempo utile a creare le condizioni per un’eventuale acquisizione degli stabilimenti da parte di nuovi acquirenti slegati dal mondo della finanza o, come da noi proposto, da parte del Poligrafico dello Stato. Un’ipotesi, quest’ultima, assolutamente credibile e percorribile, considerato che fino al 2002 lo Stato deteneva il 98% delle quote della Cartiere e che nel 2017 aveva avanzato la disponibilità a rilevare lo stabilimento. Non è un caso che anche la giunta, come confermato dall’assessore Aguzzi, si stia allineando a questa posizione, con il presidente Acquaroli che avrebbe già sondato la disponibilità del ministro Urso. Certo è che noi continueremo a batterci per salvare il futuro delle Cartiere di Fabriano, uno dei più prestigiosi simboli del Made in Italy nel mondo e autentico patrimonio della nostra cultura e della nostra identità”.