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Passaggi a livello chiusi per troppi minuti nel Fabrianese

C’è un problema che attanaglia da tempo gli automobilisti del comprensorio fabrianese. Alle prese con la puntualità e con i tanti impegni, i pendolari che vanno al lavoro devono fare i conti, mattina e pomeriggio, con tre passaggi a livello. Uno è particolarmente lento, quello situato poche centinaia di metri dopo la stazione ferroviaria di Albacina, poco prima dell’aria industriale. Il secondo che non spicca nemmeno lui per velocità, è quello situato subito dopo la stazione ferroviaria di Genga, a due passi dal centro abitato.
Il terzo, da anni, è diventato croce e delizia del tempo che non passa più. È il passaggio a livello di Rocchetta Bassa, quello che si trova a fianco alla nuova rotatoria che permette di entrare sia sulla SS 76 che sulla nuova Pedemontana che una volta terminata collegherà la città della carta con Muccia, nel Maceratese. Questo è in assoluto è il passaggio a livello che chiude sempre in anticipo rispetto all’arrivo del treno e a volte prima di riaprire attende anche l’arrivo di un regionale dalla direzione opposta facendosi che le chiusure possono durare anche un quarto d’ora. C’è da segnalare, infatti che a Rocchetta bassa transitano sia i treni della linea Ancona – Roma che della linea Albacina- Civitanova. Molto spesso si creano lunghe code nonostante le strade di scorrimento veloce come la direttrice Ancona – Perugia. Questo perché questa strada locale è utilizzata dagli automobilisti che devono raggiungere il vicino stabilimento delle Cartiere. Gli automobilisti da anni chiedono la sistemazione di questi apparecchi.

Sempre rimanendo in ambito ferroviario c’è da capire cosa succederà quando verrà potenziata ulteriormente la linea ferroviaria Fabriano-Pergola, il binario unico di 31 km attualmente in funzione per finalità turistiche. Gli abitanti delle frazioni come Marischio e Melano, ad esempio, ricordano, quando la tratta era ancora aperta quotidianamente, la lentezza dei tempi di riapertura del passaggio a livello una volta passato il treno. Per alcune frazioni quella era l’unica strada che avrebbe permesso velocemente di far arrivare un’ambulanza a soccorrere un malato che a volte non può perdere secondi preziosi.

Marco Antonini