Don Umberto Rotili: “Verso nuovi progetti, il mio sesto trasloco sulla base del Vangelo”
Fabriano – Poche ore dopo la nomina di don Umberto Rotili a parroco di San Facondino a Sassoferrato, la comunità fabrianese si è divisa tra favorevoli e contrari a questa decisione. Abbiamo raggiunto il sacerdote, nonchè scrittore, direttore del teatro San Giovanni Bosco e regista di musical e oratori sacri per fare il punto della situazione.
Don Umberto, la notizia ha lasciato senza parole molti fedeli. Dopo nove anni lasci la Misericordia vai a Sassoferrato. Perché?
Nove anni é il tempo che il Diritto canonico stabilisce per la durata di una nomina come parroco, nell’idea che rappresenti un ciclo vitale in cui si riesca a promuovere un proprio progetto, per lasciare poi spazio alla novità e alla creatività in un altro territorio. Io credo che in nove anni il mio progetto sia stato ampiamente realizzato nella chiesa della Misericordia. Un progetto che nella mia testa prevedeva di realizzare una comunità cristiana in cui ogni laico assumesse con responsabilità il proprio compito, creando attraverso il proprio lavoro una comunità bella. Credo di aver gettato le basi perché la comunità possa progredire anche senza di me.
Come hai accolto questa decisione?
Era nell’aria da tempo… ma non sono mai sorpreso e sinceramente tra le varie possibilità che pensavo mi venissero proposte Sassoferrato é decisamente quello che io avrei voluto. Adesso che tutto prende forma il cambiamento destabilizza un po’, ma si tratta soltanto di riorganizzare tutto in un nuovo contesto che per forza di cose, non mi è familiare come quello della Misericordia in cui da nove anni vivo… È lo stesso sentimento che avevo nel cuore lasciando Argignano e Attiggio, comunità nelle quali mi sono speso e mi sono trovato benissimo.
Cosa rispondi a chi dice che questa nomina è una punizione?
Assolutamente no! Considerare ciò una punizione sarebbe una grande mancanza di rispetto verso tutti quei cittadini che in realtà mi stanno aspettando con grande gioia. Molti mi hanno scritto messaggi e in parte conosco già vista la mia primissima esperienza da sacerdote, come viceparroco, vent’anni fa proprio a San Facondino. Noi a Fabriano siamo abituati ad avere tutto a portata di mano, ma se ci pensi 15 minuti di macchina, cosa sono? Spesso il tempo che ci si mette nell’ora di punta ad andare dal quartiere della Misericordia fino al Borgo… Oramai non possiamo più ragionare per singoli comuni separati, ma dobbiamo imparare a guardare l’unità territoriale che ci rende più forti sicuramente rispetto a continuare a rimanere divisi.
C’è chi scrive di voler raccogliere firme per non farti lasciare Fabriano; chi dice che è una perdita culturale oltre che religiosa per la città; chi vuole protestare contro questa decisione. Che ti senti di dire e che effetto ti fa?
Beh sinceramente mi fa tanto piacere che tantissime persone abbiano apprezzato il mio lavoro, e mi abbiano manifestato tanto affetto! Mi dispiace che se la prendono con il Vescovo Massara perché credo che nella sua testa lui abbia voluto veramente cercare di aiutare un altro pezzo di diocesi. Lui non è vescovo soltanto di Fabriano, ma di un territorio più ampio in cui ogni zona merita cure pastorali Forse Sassoferrato era stata meno attenzionata rispetto ad altre zone nell’ultimo periodo, per cui aver mandato me in realtà è un segno di grande stima… Io personalmente non condivido mai le proteste fatte in questo modo, perché credo che lasciano il tempo che trovano. Sono soddisfatto del mio lavoro alla Misericordia: ho lasciato un segno che penso rimarrà nel cuore di tanti, credo di aver lasciato anche tanta bellezza, di questo sono molto felice! Riguardo la perdita culturale, in realtà la Parrocchia mi forniva la possibilità di un appoggio e di spazi in cui poter realizzare tante cose, ma non per questo non posso più realizzare a Fabriano. Io rimango per diversi incarichi a Fabriano, dall’essere vicario pastorale della diocesi, alle tante attività di cui faccio parte: sono membro fondatore della Proloco, sono referente della diocesi per il Palio di San Giovanni Battista, insegno da vent’anni all’Università Popolare, non da ultimo sono membro anche all’associazione Marchese del Grillo! Tutto questo mi porterà a continuare a realizzare tante cose a Fabriano, sicuramente in luoghi e spazi diversi, ma non per questo meno belli.
Sassoferrato ti accoglierà a braccia aperte, ma Fabriano resterà nel tuo cuore…
Fabriano è e rimarrà sempre la mia città, a cui sarò sempre legato L’amo così tanto che mi sono speso per questa città in tantissimi modi, secondo alcuni anche troppo. Non credo di aver fatto troppo, credo di averlo fatto con amore… Come tutte le persone, abbiamo sempre due popoli, chi vede in te un’opportunità e una risorsa e che continuamente ti critica… Sinceramente del secondo gruppo mi interesso davvero poco, come ho sempre fatto nella mia vita, andando avanti a testa alta verso ciò in cui credo. Sicuramente tutto l’affetto che la città sta dimostrando nei miei confronti è un grande dono per me. Ringrazio ogni singolo che mi ha scritto messaggi meravigliosi, pieni d’affetto e di gratitudine, ma i messaggi che mi hanno fatto più piacere sono stati quelli in cui la gente mi raccontava della propria crescita spirituale grazie alle mie omelie, alle confessioni o direzioni spirituali, e a tutto il lavoro personale, a tutti per tu, che in questi anni ho potuto realizzare.
Allora grazie Fabriano!
Mi sento di dire grazie Fabriano, grazie perché non è vero quello che ti dicono, che faranno merita niente… Per me merita tutto, merita di risplendere come è giusto che sia, merita di avere tante opportunità perché è piena di gente meravigliosa. Sono tanto curioso di poter conoscere i sassoferraresi e lasciarmi coinvolgere dall’entusiasmo che mi hanno dimostrato nell’apprendere la notizia del mio arrivo.
Umanamente e spiritualmente come vivrai in questi ultimi mesi prima dell’ingresso a San Facondino?
La cosa che mi preoccupa di più è il trasloco. Purtroppo io sono un accumulatore di oggetti e il solo pensiero di cambiare casa mi atterrisce. Però del resto questo è il sesto trasloco che faccio e credo di aver imparato oramai come si fa! Scherzi a parte, logicamente saranno mesi di preparazione in cui, piano piano, inizierò già a mettere un piede nella comunità di Sassoferrato per valutare alcune scelte pastorali che poi farò da ottobre in poi. Credo che sia giusto e necessario non arrivare sprovveduti in una comunità parrocchiale e così inizio a conoscere ciò che mi aspetta perché l’anno pastorale inizierà immediatamente dopo il mio arrivo. Non è giusto che una comunità parrocchiale si fermi perché il parroco non ha avuto modo di prepararsi prima. È mia responsabilità fare affinché tutto prosegua nel migliore dei modi, naturalmente portando la mia creatività. Tradirai me stesso se facessi delle cose contrarie a ciò in cui credo profondamente. Questi mesi sono per me pienissimi di cose da fare: alla Misericordia stiamo organizzando degli eventi estivi da fare in piazza davanti alla chiesa, stiamo organizzando delle gite che coinvolgeranno tante persone, e tutto questo mi riempie le giornate.
E il teatro San Giovanni Bosco? Che fine farà?
Ho già messo mano la nuova stagione in accordo con Don Alberto Rossolini, il nuovo parroco. Mi ha chiesto di poterla fare io dandogli una mano a scegliere gli spettacoli migliori per la città. Sicuramente in questo anno non cambierà niente, poi sarà lui a decidere che linea portare avanti, anche se credo che Don Alberto sia un ottimo continuatore di cose avviate bene… Credo che abbia tutte le intenzioni di lasciare che la comunità sia ancora il faro di luce che ha illuminato la città di Fabriano in tutti questi anni. Io mi sono già riservato il mio posto come abbonato alla stagione teatrale e in base agli impegni che avrò, non mancherò agli spettacoli che verranno proposti. Spero che anche tutta la gente che si è innamorata del teatro in questi anni grazie alla mia passione, continueranno a rendere vivo questo luogo, che potrà andare avanti soltanto se chi ama il teatro davvero, continuerà a farlo vivere con la loro presenza.
Marco Antonini