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Fabriano – Un tuffo nel Palio e domani il via alle infiorate

Tutto pronto per il via alla realizzazione delle infiorate artistiche. Il Palio di San Giovanni Battista di Fabriano entra nel vivo con l’edizione numero trenta. Da domani, sabato 15 alle ore 15 si potrà ammirare il lavoro di precisione dei maestri infioratori. “Le infiorate sono sempre più appassionanti. Oramai gli infioratori sono dei veri e propri artisti e la tecnica, la maestria, la cura e la dedizione non hanno eguali. Servono mesi e mesi di lavoro e preparazione per arrivare all’elaborazione e realizzazione di infiorate di quella precisione e di quella portata. Si tratta di un lavoro corale che mette a dura prova anche la resistenza fisica dei mastri infioratori, ma lo spettacolo che riescono a creare è di una tale bellezza che ogni anno è un dolore doversene disfare” dichiara la presidente dell’Ente Palio, Sandra Girolametti. Le infiorate saranno realizzate presso quattro bellissime Chiese della nostra città, messe a disposizione dai parroci cittadini che ringraziamo: San Nicolò per il Borgo, San Filippo per la Cervara, San Benedetto per il Piano e San Biagio per la Pisana. Molti gli eventi in programma questi giorni dopo il debutto di ieri con la consegna dei trofei e del San Giovanni all’uncinetto presso la Cattedrale di San Venanzio e l’apertura delle Hostarie dalle ore 19.00 (Sedi: Borgo-Campetto di San Nicolò; Cervara: Via della Ceramica; Piano: Chiostro di San Benedetto; Pisana: Chiostro di San Biagio). Poi c’è stata la cerimonia inaugurale alle ore 21.30 presso la Piazza del Comune. “La cerimonia ha visto la nomina e giuramento dei Priori delle quattro Porte, l’Instaurazione della Signoria, con i due nuovi abiti dei Signori Chiavelli realizzati dalla Prof.ssa Roberta Fratini e l’Innalzamento dei Gonfaloni: le quattro Porte hanno dato il via alla Sfida” dice Girolametti. A seguire lo spettacolo a cura dei gruppi storici: Quam Pulchra es e dei Piromanti. Oggi, venerdì 14 alle ore 18.00 spazio al convegno storico sul Tema del Palio “At honore, gloria et reverentia de lo Sancto Joanni Baptista” presso l’Oratorio della Carità. Sarà curato dalla dottoressa Martina Cerioni, responsabile storico presso l’Ente Palio e introdotto dalla Presidente Sandra Girolametti. Tra i relatori: Prof.ssa Maria Federica Petraccia (UniGe), Prof.ssa Maria Cristina Corvo, Dott. Francesco Fantini e la straordinaria partecipazione di Teseo Tesei. Alle ore 21.00, in Piazza del Comune, l’attesa “Disfida degli Arcieri” tra le quattro Porte. Sabato 15 dalle ore 15.00 si ha l’avvio alle infiorate artistiche. Alle 21.00 in piazza del Comune, spettacolo a cura della Ginnastica Fabriano con le campionesse olimpiche. Domenica 16 alle ore 12.00 il termine ultimo per la realizzazione delle infiorate artistiche. Alle ore 21.30 le vie della città, addobbate a festa, vedranno sfilare il caratteristico corteo storico processionale, con più di 500 figuranti e numerosi gruppi ospiti. “Il Palio, le Quattro Porte e i loro colori vi aspettano per un primo fine settimana di festeggiamenti, in onore del Santo Patrono, con grandi eventi, divertimento, cultura e tradizione!” conclude la presidente dell’Ente.

Marco Antonini

Le infiorate

Borgo, autore Francesca Balduccio
Francesca Balduccio (classe 1996 laureata in pittura presso l’accademia delle Belle Arti di Urbino) ha confezionato quest’opera d’arte con la tecnica del CarbOthello su carta. Ha interpretato l’episodio del martirio del Santo non nel momento della crudeltà e dell’efferatezza dell’atto, ma si è soffermata sull’analisi dei sentimenti dei protagonisti in quel frangente; quindi la scena si apre con una splendida e sensuale Salome sulla sinistra fasciata in vesti oro che si presenta però di spalle alla scena, quasi a volersi estraniare; infondo lei ha eseguito solo la volontà di sua Madre Erodiade che voleva la testa di Giovanni il Battista. Al centro della scena il Santo Giovanni, vestito con pelli di cammello, che viene trascinato per i capelli verso il suo martirio; lui consapevole di aver compiuto la sua missione sulla terra battezzando Gesù si lascia trasportare affinchè le sacre scritture abbiano a compiersi. Tutta la scena è raffigurata nel braccio destro del transetto di san Venanzo, che ospita oggi la cappella dedicata a san Giovanni Battista con l’attuale Battistero,

Cervara, autore Leonardo Sassi
Fabriano ha il privilegio di avere come santo patrono Giovanni il Battista, definito da Gesù “il più grande tra i nati da donna”. San Giovanni, l’ultimo dei grandi profeti del Vecchio Testamento, predicava la conversione e l’amore del prossimo affermando la vicinanza del regno dei cieli. Al centro è raffigurato il Battesimo di Cristo nelle acque del Giordano, immagine contenuta simbolicamente in una conchiglia. In alto a destra troviamo anche la colomba dello Spirito Santo. Il culto per il Battista si diffuse dopo il suo martirio sia in Oriente che in Occidente e ovunque in suo onore furono edificati battisteri e chiese. La texture riprodotta sullo sfondo è liberamente ispirata al Nodo di San Giovanni, un simbolo molto antico di origini nordiche, che dopo l’avvento del Cristianesimo è stato associato alla figura del Santo. Alcuni storici come il Marcoaldi, lo Scevolini e il Castrica ritengono che il Santo precursore sia stato eletto protettore di Fabriano nel 1378, per volontà della famiglia Chiavelli, i quali sotto la guida del valoroso Guido, proprio la notte tra il 23 e il 24 giugno, riconquistarono la città. San Giovanni può essere considerato il simbolo della libertà della popolazione fabrianese dall’autorità di Camerino, un patrono voluto dal popolo con la forza della devozione. La devozione del popolo fabrianese per San Giovanni è testimoniata anche dal “piccolo”, una moneta coniata dalla zecca fabrianese, che raffigura una croce con all’intorno la scritta “S. IOVANNOS”.

Piano, autore Patrizia Balducci
San Giovanni eletto patrono di Fabriano. Varie sono le ipotesi sul perché di tale riconoscimento come “principale protettore” della città. A testimoniare che probabilmente la sua figura fu desiderata e scelta dei fabrianesi e non fu imposta dei Chiavelli è il fatto che il suo culto si sia salvato dalla “damnatio memorie” che colpì la nobile famiglia dopo l’eccidio del 1435. La devozione dei fabrianesi per il Santo appare anche nel “piccolo”, moneta battuta nella zecca di Fabriano che riporta il suo nome ed iconografia. San Giovanni ‘vestito di pelli’ mostra a Gesù la vastità del popolo che sta invocando il gesto del battesimo per la protezione della città. In primo piano i cittadini fabrianesi si appellano al Santo mostrando lo stemma di Fabriano e la moneta a lui dedicata. Gesù incoraggia Giovanni ricordandogli il significato del gesto che sta compiendo: “dovranno rinascere in acqua e spirito” Sulla destra del bozzetto i simboli che ricordano il loro sacro martirio. A sinistra è rappresentato l’inizio della mietitura al solstizio d’estate e la tradizionale raccolta dei fiori per profumare l’acqua. Il fiore della vita, fiore a sei petali, figura geometrica che può essere ripetuta all’infinito, simbolo di armonia, equilibrio, rinascita e speranza, rafforza il messaggio che San Giovanni diffonde, unico per tutta l’umanità sia in un dogma sacro che profano.

Pisana, autore: Simone Salimbeni
“In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande” (Mt. 11,11). Queste, le parole con cui Gesù definì San Giovanni Battista, affinché la sua grandezza venisse celebrata in ogni tempo e luogo. L’opera d’arte di Simone Salimbeni celebra San Giovanni Battista, il patrono della città di Fabriano. L’opera si concentra sulla vita del Santo, dalla sua infanzia alla sua vita adulta, e sul suo ruolo come figura centrale nella tradizione cattolico-cristiana. L’opera presenta due figure principali: una raffigura San Giovanni da bambino, vestito di pelle di cammello e con un agnello, e l’altra lo raffigura da adulto, con le stesse vesti e un bastone a forma di croce, simbolo del suo martirio. Queste figure simboleggiano l’intera vita del Santo, dalla sua infanzia trascorsa in solitudine nella natura alla sua vita adulta dedicata alla penitenza e alla preghiera nel deserto. Un elemento centrale dell’opera è il Fonte Battesimale, simbolo del sacramento del battesimo e del legame indissolubile tra la città di Fabriano e la cattedrale di San Venanzio. L’acqua, elemento imprescindibile del battesimo, è rappresentata nell’opera attraverso le mele, simbolo del peccato originale, e i fiori freschi, simbolo di purificazione e resurrezione. L’opera rievoca anche elementi della tradizione pagana, come la figura di una strega emergente dalle acque e l’uso dell’uovo come strumento divinatorio nella notte tra il 23 e il 24 giugno. Infine, l’opera omaggia le altre Porte della città attraverso i nastri variopinti e rievoca la cerimonia del Bue di San Giovanni e l’antica fiera istituita da Guido Chiavelli nel 1378. L’opera rappresenta la città di Fabriano.
m.a.