Campo fotovoltaico di Paterno: L’Intervista al sindaco Daniela Ghergo

A seguito dell’assemblea pubblica del 1 marzo scorso, in cui l’Amministrazione ha incontrato i cittadini nella frazione di Argignano, la questione della realizzazione di un parco fotovoltaico a Paterno ha portato alla costituzione del Comitato cittadino “Eco-logico sì, Eco-mostro no”. Abbiamo raggiunto il sindaco di Fabriano Daniela Ghergo per ricostruire i fatti e capire come l’Amministrazione si sta muovendo nel merito a tutela del territorio e dei cittadini.

Sindaco, come da lei anticipato durante l’assemblea pubblica, la conferenza dei servizi è ancora sospesa. Di fatto ad oggi c’è solo un progetto al vaglio degli organismi competenti in attesa di un’autorizzazione alla realizzazione dell’impianto. Possiamo chiarire ai cittadini questo passaggio?

Ad oggi ci sono tre istanze di autorizzazione per la realizzazione di altrettanti impianti fotovoltaici sul nostro territorio: una riguarda un’area vicina a Paterno, un’altra vicina ad Argignano, la terza un’area di cava dismessa vicino a Marenella. L’istanza che riguarda l’impianto più grande, di 25.484 mq, è stata presentata alla Provincia di Ancona dalla Novapower Srl. La ditta ha presentato istanza di Autorizzazione Unica per la costruzione e la realizzazione di un impianto di produzione energetica da fonte rinnovabile alla Provincia di Ancona, che è l’ente competente per il rilascio dell’autorizzazione, il 25 maggio 2023. La Provincia ha indetto la Conferenza dei Servizi con tutti gli enti coinvolti e la prima seduta si è tenuta il 6 settembre 2023. Erano presenti oltre all’impresa e alla Provincia di Ancona, la Regione Marche, il Comune di Fabriano, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e la Snam. La Conferenza è stata rinviata per dare modo ai soggetti presenti di produrre i documenti integrativi richiesti dalla Provincia. Abbiamo ricevuto la scorsa settimana la convocazione per martedì 12 marzo. Sarà una seduta, pur se di carattere tecnico, alla quale parteciperò personalmente. Il Comune di Fabriano si adopererà per salvaguardare il proprio territorio, sempre nel rispetto delle norme esistenti. Per quanto riguarda il rispetto delle norme urbanistiche il progetto è conforme alle leggi, sempre meno restrittive, che prevedono la possibilità di realizzare impianti fotovoltaici nelle zone qualificate come industriali dal Piano Regolatore, o che si trovino entro una fascia di 500 metri da esse. Il progetto presentato da Novapower Srl presenta questi requisiti e gli uffici tecnici del Comune di Fabriano non hanno potuto far altro che confermare il rispetto della norma. Purtroppo il nostro Piano Regolatore risale al 1989, un’epoca fa, quando Fabriano era in crescita industriale e demografica e vennero create aree industriali nelle frazioni più importanti: uno scempio che oggi fa rabbrividire, ma a cui nessuna delle amministrazioni precedenti ha messo mano e che la nostra amministrazione proverà a modificare con una variante. Procedimento impegnativo e costoso, ma necessario, che richiederà l’impegno per il bene della città di tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale. Ci sono anche altri aspetti che solleveremo alla prossima seduta della Conferenza dei Servizi, nella quale ci aspettiamo che la Soprintendenza esprima il proprio parere, essendo sua competenza, in merito ad eventuali pregiudizi di carattere archeologico o paesaggistico. Chiederemo inoltre che l’impresa, qualora sia autorizzata dalla Provincia, destini una parte dei profitti al territorio dove sorgerebbe dell’impianto. Al riguardo abbiamo approvato giovedì scorso 7 marzo in Giunta uno schema di Convenzione che chiederemo di sottoscrivere alle imprese qualora ottengano l’autorizzazione all’installazione di impianti fotovoltaici. Anche questo, secondo quanto la legge ci consente di fare.

Nonostante questa sospensione, ai proprietari delle particelle interessate sono state inviate delle comunicazioni da parte dei soggetti interessati alla realizzazione dell’impianto per avviare la procedura di esproprio per il passaggio della servitù di elettrodotto. L’Amministrazione era a conoscenza dell’invio di queste lettere?

Il progetto di installazione dell’impianto fotovoltaico a Paterno prevede che l’energia elettrica prodotta venga trasferita alla cabina primaria in zona Santa Croce mediante un elettrodotto lungo circa 4,5 Km che necessita che i pali della luce (pali e non tralicci) siano collocati sui terreni che separano Paterno da Santa Croce. La Provincia di Ancona durate la sospensione della Conferenza dei Servizi ha avviato la procedura per l’eventuale esproprio della servitù di elettrodotto per dare modo ai proprietari dei terreni di formulare osservazioni prima della nuova seduta della Conferenza. Si tratta di un avviso propedeutico alla servitù di elettrodotto di cui l’Amministrazione non era a conoscenza in quanto non direttamente coinvolta in questa fase. La Provincia aveva interessato gli uffici interni per conoscere gli indirizzi dei proprietari delle particelle ma, trattandosi di un adempimento puramente formale, l’Amministrazione non ne era stata messa a conoscenza.

La comunicazione di esproprio, secondo lei, è stata spiegata con chiarezza ai proprietari dei terreni che si sono visti recapitare questo avviso?

Ho letto la comunicazione della Provincia quando alcuni cittadini preoccupati mi hanno portato la lettera ricevuta e devo dire che induceva in errore perché non specificava che si trattava di un avviso di esproprio finalizzato alla costituzione di una servitù di elettrodotto, quindi riguardante solo la collocazione dei pali della luce, ma poteva essere interpretata come esproprio delle intere particelle indicate.

Il 30 novembre 2023 l’impresa Novapower srl invia al Comune di Fabriano la richiesta di avviso pubblico per appunto informare i cittadini attraverso l’albo pretorio. Considerato che non tutti i cittadini accedono regolarmente all’albo pretorio, si sarebbe potuta aggiungere un’ulteriore comunicazione più immediata per rendere noto quanto sopra detto attraverso i canali informativi più diretti del Comune di Fabriano?

La comunicazione da parte della Provincia di Ancona attraverso la pubblicazione sull’albo pretorio del Comune di Fabriano è l’unica comunicazione che ha valore legale e viene prevista proprio a tutela dell’informazione dei cittadini. La pubblicazione per 30 giorni consecutivi rappresenta anche un notevole lasso di tempo durante il quale consiglieri comunali e cittadini hanno avuto la possibilità di prendere visione della richiesta di autorizzazione presentata dall’impresa e di presentare eventuali osservazioni in merito. A posteriori possiamo dire che avremmo potuto indire prima una assemblea pubblica per evitare la disinformazione a cui abbiamo assistito da parte delle forze politiche di opposizione che ci hanno accusati di mancanza di informazione quando non si erano nemmeno accorti della pubblicazione sull’albo pretorio del Comune. Il che la dice lunga sulla superficialità con cui l’opposizione interpreta il proprio ruolo.

I consiglieri comunali erano a conoscenza della pubblicazione di questo avviso nell’albo pretorio?

Nel momento in cui un atto o un documento viene pubblicato sull’albo pretorio del Comune si dà per scontato che sia conosciuto da chi dovrebbe consultarlo ogni giorno.

Esistono ad oggi dei vincoli ostativi alla realizzazione di questo impianto?

Per quanto riguarda la competenza del Comune di Fabriano, che deve verificare il rispetto dei vincoli urbanistici, non ci sono vincoli ostativi perché, appunto, l’area individuata ricade in un’area industriale e nei 500 metri limitrofi all’area, secondo il D.Lgs. n. 199 dell’8/11/2021. La Soprintendenza invece non si è ancora espressa sull’esistenza di pregiudizi di carattere paesaggistico o archeologico.

Come risponde al tam tam feisbucchiano che si è sollevato in queste ultime settimane, soprattutto a chi lancia delle accuse all’Amministrazione di aver in un certo qual modo “agevolato” l’impresa Novapower srl, lasciando intendere che ci fosse una sorta di “corsia preferenziale”, per usare un eufemismo?

Si tratta della disinformazione che corre sui social, gestita da poche decine di leoni da tastiera poco informati, che però pretendono di fare opinione. Piuttosto che essere intellettualmente onesti, richiamando le norme e dicendo che il Comune non ha poteri se non quelli di verificare il rispetto del Piano regolatore, preferiscono tirare fuori le solite illazioni sui ‘poteri forti’ che governerebbero la città. Ci dicano quali sono le norme che sono state disattese in favore dei cd poteri forti, altrimenti si tratta di calunnia e la competenza è della Procura della Repubblica. La realtà è che bisogna mascherare il fatto che le norme da rispettare sono norme nazionali e regionali e che la Regione Marche finora non ha fatto nulla per porre dei vincoli stabilendo le zone di interesse in cui l’installazione degli impianti fotovoltaici andrebbe vietata. C’è una proposta di legge regionale sul punto che è ancora ferma. In questo modo i Comuni sono privi di strumenti per tutelare il proprio territorio. I ‘poteri forti’ sono l’alibi per sviare il discorso ed evitare di dire che gli esponenti dell’opposizione che più cavalcano il tema della mancata informazione e del condizionamento dei poteri forti sono gli stessi che erano in Consiglio Comunale in maggioranza quando fu varato il piano regolatore nel 1989 e che hanno amministrato la città per due mandati consecutivi senza modificarlo. Il consigliere Sorci può dire qualcosa in proposito. Anche riguardo i ‘poteri forti’.

Come intende porsi l’Amministrazione per arginare ulteriori richieste di realizzazione di parchi fotovoltaici in altre aree industriali che insistono in diverse frazioni del fabrianese?

L’Amministrazione in primis dovrà verificare se le richieste riguardino aree sottoposte a vincoli, poi solleciterà la Regione ad emanare norme che stabiliscano vincoli nelle aree più esposte a pregiudizio da un punto di vista paesaggistico e naturalistico, a cui i Comuni possano appellarsi. Verranno sollecitati tutti i soggetti coinvolti in sede di Conferenza dei Servizi, eventualmente proponendo anche soluzioni alternative meno impattanti, se possibili. E si interagirà con le imprese proponenti affinchè, qualora non sia possibile evitare l’installazione degli impianti, ci sia l’impegno dell’impresa a realizzare opere di compensazione per il territorio e i residenti.

Si è parlato all’assemblea della necessità di mettere mano urgentemente ad una variante al Piano Regolatore Generale. Considerato che l’iter richiede molto tempo, non si potrebbe magari da subito procedere ad un passaggio di queste particelle da industriali ad agricole per evitare il ripetersi di situazioni analoghe a quelle di Paterno?

La variante al Piano Regolatore è una procedura lunga, costosa e delicata, perché si vanno a modificare interessi, anche economici. Tanto che nessuna amministrazione finora ha avuto il coraggio di metterci mano, nonostante il Piano Regolatore attuale sia uno scempio. Dobbiamo agire con ponderazione per evitare di ritrovarci coinvolti in contenziosi giudiziari da parte dei soggetti a cui verrà modificata la destinazione delle proprietà per le quali fino ad oggi hanno pagato ingenti imposte. E dobbiamo evitare che tali modifiche rappresentino un danno economico per il Comune, che si ripercuoterebbe in un danno per i servizi ai cittadini. E’ un tema delicato che bisogna affrontare subito ma senza superficialità e senza soluzioni facili, che non esistono. Ma è un impegno che ci siamo assunti per il bene del territorio e dei cittadini e che porteremo avanti il più speditamente possibile.

A chiusura dell’assemblea ha comunicato che seguirà personalmente i lavori della conferenza dei servizi ed i rapporti con la Provincia e la Regione Marche. Come sostanzierà questo suo impegno preso, ha avuto già modo di relazionarsi con la Regione?

In Conferenza dei Servizi monitoreremo, vigileremo e solleciteremo ogni ente coinvolto ad assumersi le proprie responsabilità sugli aspetti da cui possono derivare pregiudizi per il nostro territorio: paesaggistico, archeologico, idrogeologico. E per gli abitanti e la loro salute. La Provincia è già stata sollecitata, con i consiglieri regionali ci sono state interlocuzioni per sollecitare e accelerare l’approvazione delle leggi che possano dare ai Comuni gli strumenti per intervenire. Faremo un’opera di informazione e di confronto con la città sulle energie rinnovabili, perché non possiamo pensare di risolvere il problema solo con i divieti, senza ragionare su cosa significhino, e sui modi di farcene carico responsabilmente. Sappiamo che se vogliamo salvare il pianeta dall’inquinamento da energia fossile, se vogliamo limitare i cambiamenti climatici, se vogliamo che l’energia non diventi un bene riservato solo alle classi più ricche che possono permettersi bollette stratosferiche, allora dobbiamo dibattere, anche nella nostra comunità, su quali soluzioni offrire alle nuove generazioni. E’ il tema della vita per loro e per noi, che come cittadini e amministratori dobbiamo operare per cercare soluzioni e non facili slogan.
Gigliola Marinelli

Aggiornamento del 13 marzo: Si è svolta la seconda riunione della Conferenza dei Servizi avente ad oggetto la richiesta di autorizzazione unica presentata alla Provincia di Ancona dall’impresa Novapower Srl per la realizzazione di un impianto fotovoltaico in località Paterno.
Per il Comune di Fabriano erano presenti il Sindaco Daniela Ghergo, il Dirigente dell’Uffico Assetto e Territorio Arch. Natalini, gli Assessori Comodi e Vergnetta e l’Ing. Bartolini.
‘Abbiamo presentato le nostre osservazioni in materia idraulica e paesaggistica – dichiara il Sindaco – che hanno tenuto conto di quanto emerso nella riunione con i residenti che si è tenuta ad Argignano i giorni scorsi, insistendo anche sulla necessità che l’elettrodotto utilizzi la linea elettrica esistente o comunque si fermi alla prima cabina, senza arrivare a quella primaria di Santa Croce. Abbiamo anche presentato all’impresa la proposta di convenzione per le compensazioni che dovrà corrispondere a beneficio dei territori interessati nel caso in cui l’impianto fosse autorizzato’.
La Provincia di Ancona, titolare del procedimento, dopo aver acquisito i pareri della Soprintendenza dei Beni Culturali, ha sospeso il procedimento stesso per consentire all’impresa di presentare le proprie controdeduzioni, all’esito delle quali si svolgeranno le fasi successive della procedura.