Caravaggio: Dal 1 marzo protagonista a Napoli

Arriva il prossimo 1 marzo a Napoli presso Palazzo Ricca, sede della prestigiosa collezione del Banco di Napoli, situata nella suggestiva via dei Tribunali, il decumano maggiore del centro storico, La presa di Cristo, dipinto del 1602 eseguito da Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio.
Nei mesi scorsi il dipinto è stato in esposizione ad Ariccia, presso Palazzo Chigi. A Napoli rimarrà fino al 16 giugno 2024.
Dipinto che è stato appena esposto ad Ariccia, a conclusione del suo restauro e delle indagini diagnostiche, un vero capolavoro sconosciuto: la prima versione della famosa composizione del Caravaggio raffigurante la Presa di Cristo. L’opera infatti era stata esposta soltanto nel 1951 alla storica Mostra del Caravaggio e dei caravaggeschi tenuta presso il Palazzo Reale di Milano a cura di Roberto Longhi, quando si presentava sporca e con varie ridipinture, rimosse dopo il recente restauro.
Ne vengono documentate per la prima volta in mostra le prestigiose provenienze: la collezione Mattei, la collezione Colonna di Stigliano e la collezione Ruffo di Calabria, per il cui tramite è pervenuta presso all’attuale proprietario.
La Presa di Cristo della collezione Mattei, nota attraverso numerose copie e presunti originali, è una delle composizioni più intense e ricche di pathos dell’attività romana di Michelangelo Merisi da Caravaggio. In questa sede si ripercorre la controversa storia della potente invenzione caravaggesca e delle sue testimonianze pittoriche, che hanno un vertice nelle due redazioni della raccolta Ruffo di Calabria, ritrovata da Roberto Longhi nel 1943, e della Compagnia dei Gesuiti di Dublino, in deposito presso la National Gallery of Ireland dal 1993. Le due versioni sono entrambe autografe, la versione Ruffo sembrerebbe precedente, quella irlandese, postuma, ma più nota e conosciuta.
Un’arte che denota il realismo tipico dell’artista in un contesto di chiaroscuro. L’iconografia dell’arresto di Cristo solitamente presenta anche la classica ambientazione dell’orto degli ulivi. Qui il Getsemani non è raffigurato, Caravaggio sceglie di concentrare l’attenzione solo sulle figure e sui loro gesti, rendendo l’azione ancora più drammatica e concitata. Con l’arrivo a Palazzo Ricca della Presa di Cristo del Caravaggio, Napoli si rende protagonista ancora una volta dei capolavori del Caravaggio, cominciata con il ritorno in patria dal Louvre di Parigi della Flagellazione di Capodimonte, in esposizione dal prossimo 28 febbraio a Pasqua a Donnaregina nel museo diocesano di Napoli. Ancora una volta, si riaccende dunque in città l’attenzione sul grande rivoluzionario dell’arte italiana, genio artistico che trasformò totalmente il modo di fare arte, raffigurando scene sacre nel vero realismo contemporaneo del suo tempo.
Francesco Fantini