Monacelli (PD): “A proposito delle nomine del Parco Gola della Rossa e della destra”

di Graziella Moncacelli, Segretaria del Circolo PD “David Sassoli” Fabriano

La Regione Marche con l’approvazione della Legge Regionale n. 29/2022 toglie la gestione del Parco Gola della Rossa e di Frasassi all’Unione Montana e provvede alla nomina dei rappresentanti del nuovo Ente: Presidente, Revisore dei conti, Consiglio Direttivo e dei tre rappresentanti della Regione. Il PD non mette in discussione l’approvazione della legge – fu anche proposta di nostri Consiglieri Regionali nella precedente legislatura – ma intende sottolineare lo stravolgimento dello spirito della stessa compiuto per meri interessi di parte dalla Giunta Regionale. Alla luce di tali atti il Partito Democratico esprime sconcerto riguardo il metodo adottato dalla Giunta Regionale per adempiere alle nomine e preoccupazione nel merito delle stesse. Il metodo adottato evidenzia la volontà politica di fare dell’Ente Parco un carrozzone spartitorio di cariche e rendite anziché un importante presidio a difesa del territorio. Di fatto sottraendo alla Unione Montana il controllo del Parco si toglie ai Comuni interessati la gestione di cospicue fette di territorio. Se pensiamo solo al fatto che le previsioni urbanistiche avranno nel nuovo Ente l’interlocutore di ultima istanza, si comprende la gravità delle decisioni prese.

Da oggi, ad esempio, frazioni come Castelletta, Poggio San Romualdo, Vallemontagnana per quanto riguarda taglio del bosco, sentieri e pascoli, concessioni edilizie, assetto idrogeologico, gestione e salvaguardia della flora e della fauna dovranno far riferimento al Parco e non ai propri Comuni poiché avranno il Parco come interlocutore di ultima istanza (pareri vincolanti).
Quando l’Unione Montana gestiva il Parco, i Comuni erano direttamente coinvolti a garanzia e a rappresentanza delle stesse comunità; cosa che oggi, a seguito delle decisioni della Giunta Regionale, viene messa in discussione. La messa in discussione della rappresentanza popolare è data dal fatto, ad esempio, che il Comune di Fabriano nei nuovi organismi nominati dalla Regione ha un solo rappresentate, il Comune di Genga ne ha tre, compreso il Presidente. Rispetto al merito delle proposte avanzate, la nostra preoccupazione per il futuro dell’Ente, che ha il delicato compito di proteggere e valorizzare il territorio, si accentua in quanto la Regione ha fatto dell’Ente Parco un commercio di cariche e poltrone politiche, tutte targate a destra.

Lo stesso Presidente Filipponi non è stato nominato in quanto Sindaco di Genga ma quale rappresentare Regionale; fra le proposte delle maggiori associazioni agricole la Regione ha scelto il rappresentante di Fabriano eletto nelle liste della destra alle ultime elezioni amministrative; il rappresentante del Comune di Genga è un fabrianese con nessuna competenza in materia ambientale tranne quella di aver collaborato alla campagna elettorale della Consigliera Comunale Chiara Biondi. Il Partito Democratico, alla luce di questi fatti non può che manifestare sdegno e preoccupazione. Il Parco della Gola Frasassi rappresenta un presidio di salvaguardia ambientale fondamentale per il nostro territorio ed anche una prospettiva di sviluppo in termini di valorizzazione turistica e culturale dei nostri comuni. Averlo ridotto ad un mercato di poltrone, che rende l’Ente di parte e non rappresentativo della comunità, è stato un errore gravissimo per la correzione del quale il Partito Democratico si impegnerà a tutti i livelli politici ed istituzionali.