Mense esternalizzate, il sit-in di Fabriano Progressista, l’affondo di Sorci
Fabriano – Contro la privatizzazione e l’esternalizzazione di mense scolastiche e servizi pubblici, è stato convocato un sit-in di protesta oggi, alle 16, davanti alla sede del Comune di Fabriano, Piazza 26 Settembre 1997. Il gruppo di opposizione Fabriano Progressista, guidato dai consiglieri Vinicio Arteconi e Lorenzo Armezzani, dopo l’assemblea pubblica dei giorni scorsi, (foto), chiama a raccolta la cittadinanza. Nel mirino la decisione della giunta Ghergo di esternalizzare le mense. “Vogliamo promuovere la costituzione di un’azienda pubblica del territorio in alternativa a Jesi Servizi s.r.l. per sostenere la centralità di un servizio pubblico di qualità, per riconquistare la dignità del lavoro” dicono gli organizzatori che intendono sostenere i lavoratori “molti dei quali precari da oltre 30 anni”. Fabriano Progressista ha chiesto un incontro pubblico, aperto e concordato, della sindaca Ghergo “con i lavoratori e le lavoratrici dei servizi di mensa e trasporto e dei servizi accessori già oggi in appalto per i quali è stata pianificata la cessione”.
Sulla questione mese, con l’affidamento del servizio alla Jesi Servizi S.r.l. di cui il Comune recentemente ha acquisito una quota azionaria dell’1%, con voto contrario dell’opposizione, è intervenuto anche Roberto Sorci, consigliere comunale ed ex sindaco per due mandati. “Riteniamo che non si fanno gli interessi della comunità e se si va a risparmiare parliamo di meno di un euro” l’affondo di Sorci che evidenzia due problemi: “la pessima organizzazione a seguito della nuova riorganizzazione comunale operata dalla precedente Giunta e la carenza di personale per pensionamenti e per mansioni che servono solo otto mesi l’anno”. Sorci se la prende con la documentazione preparata dalla Giunta dove, per determinare il costo del pasto “il calcolo dell’Iva ha falsato tutto il ragionamento” ed evidenzia come Jesi servizi abbia proposto un’organizzazione a due punti cottura invece che tre, come attualmente è in essere a Fabriano. “Il confronto corretto dovrebbe essere a stessa organizzazione. L’analisi disposta per arrivare a questo affidamento non dimostra la convenienza della scelta. Oltretutto – ribadisce – si mette a repentaglio 30 posti di lavoro a seguito di una recente revoca di un appalto esterno. L’affidamento del servizio di refezione scolastica in house a Jesi Servizi per cinque anni, per un fatturato di quasi cinque milioni di euro, cioè un milione di euro all’anno, al costo proposto e indicato nello studio, non può essere affidato perché non ne sussistono i presupposti di legge”. Interpellati Anac e revisori dei conti.
m.a.