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Fabriano – Approvati interventi post sisma 2016 per la chiesa di San Nicolò

Sono stati approvati gli interventi, da 635mila euro, per la chiesa collegiata di San Nicolò, nel quartiere Borgo di Fabriano. Nei giorni scorsi la Conferenza dei servizi ha approvato il progetto per gli interventi di riparazione danni e miglioramento sismico della chiesa risalente al XII secolo. Durante il sisma del 2016 l’immobile ha subito diffusi danni, tra i quali lesioni da martellamento nella parte destra della facciata, dovute dal campanile, lesione e distacco di significative porzioni di stucchi ed intonaci dipinti, ma anche un principio di ribaltamento dell’abside. Il progetto, per un totale di 635 mila euro, prevede la realizzazione di interventi definitivi di consolidamento murario e comprende, inoltre, il ripristino di una parte degli impianti ed il restauro dei pregevoli apparati decorativi della chiesa, interessati dal danno sismico, interventi di cuci-scuci ed iniezioni su muratura in corrispondenza della porzione sommitale dell’abside, comprensiva della porzione su cui si svilupperà il nuovo cordolo metallico. «Ringrazio il presidente Acquaroli, il direttore dell’Ufficio speciale ricostruzione Marche Trovarelli, l’arcivescovo Massara e la sindaca Ghergo per la costante e fattiva collaborazione – sottolinea il Commissario Straordinario Sisma 2016, Guido Castelli. – Prosegue senza sosta il recupero delle nostre chiese, elementi fondamentali per la rinascita di tutto il tessuto sociale dei nostri territori. Fabriano è percorsa dal Cammino dei Cappuccini, un investimento che stiamo facendo per valorizzare quel turismo lento che è fondamentale per lo sviluppo di tutta l’area». Soddisfazione è stata espressa dal vescovo diocesano: «San Nicolò è una delle chiese più belle di Fabriano che da molto tempo attendeva un intervento di restauro. Ringrazio la Struttura Commissariale per aver consentito di far partire il progetto dei lavori» ha detto mons. Massara. Per il parroco, don Aldo Buonaiuto, la chiesa di San Nicolò «è un luogo di culto speciale perché è il cuore pulsante di parte della città».

Marco Antonini