Dubai International Film Competition: Miglior attrice Eva Casadio Tarabusi

Miglior attrice gold, al primo posto al Dubai Festival International Film Competition, nella sezione cortometraggi con “Ecce Mater”, la giovane talentuosa di origini fabrianesi Eva Casadio Tarabusi si racconta questa settimana ai nostri lettori. Figlia d’arte dell’attrice Valentina Tomada, direttore artistico ed ideatrice del Fabriano Film Fest, e dell’architetto fabrianese Eugenio Casadio Tarabusi, Eva ha ottenuto questo strepitoso successo al debutto come attrice protagonista nel cortometraggio firmato dalla mamma Valentina Tomada.

Eva, prima di tutto che emozioni hai provato nel vincere questo premio e a chi dedichi questa vittoria?

Ho provato tantissima emozione e felicità. La vittoria la dedico ai miei genitori che mi hanno aiutato a superare i momenti difficili che passavo sul set e che mi hanno dato molti consigli su come migliorare la recitazione.

Come nasce la tua passione per la recitazione e quanto ha influito avere una mamma attrice ed una famiglia così attiva nel mondo del cinema e dei cortometraggi?

La mia passione per la recitazione è nata quando ero piccola: con i miei genitori guardavo film e serie tv praticamente sempre e ogni volta che vedevo qualche bambino o bambina della mia età recitare volevo essere come loro. È così che ho deciso che avrei iniziato a recitare anche io. Inoltre mi ha aiutato avere una mamma attrice e un papà appassionato di cinema perché, ogni volta che decidevamo di vedere un film, loro ne sceglievano sempre uno bello e interessante. E questa cosa succede ancora oggi.

Parlaci di “Ecce Mater”, una sceneggiatura davvero dura, come tua mamma ha spesso ripetuto?

Per me “Ecce Mater” è stato un cortometraggio, come dice mamma, molto duro. La prima volta che me l’ha proposto e mi ha spiegato la sceneggiatura ho rifiutato perchè ero ancora piccola e non me la sentivo di affrontare una sceneggiatura così pesante. Dopo due anni mamma ha vinto un bando per produrlo e mi ha chiesto se secondo me qualche mio amico o amica potesse fare il ruolo da protagonista. A quel punto le ho detto che l’avrei fatto io perchè ero diventata grande e mi sentivo in grado di farlo. Però è stato molto duro il finale quando lei mi dice che sarebbe stata sempre con me e si capisce che in realtà era morta durante il terremoto. Quella scena l’ho fatta più volte, ma solo poche erano buone perchè le ultime volte ho iniziato a piangere.

Cosa puoi dirci del tuo personaggio?

Emma, posso dire che è stata molto coraggiosa perchè se fossi stata io al posto suo a quell’età avrei urlato, pianto a dirotto e, dato che a me non bastano dei pacchetti di crackers, sarei anche morta di fame! Però devo dire che so bene che quello era solo un set, quindi non so come mi sarei comportata veramente. Per il resto assomiglio molto a Emma.

Come ti sei trovata a lavorare con tua mamma? Ti ha dato dei consigli preziosi?

Con mamma già mesi prima ripetevamo le battute e mi faceva capire quali erano le emozioni del personaggio così sembrava vero anche se non lo era. Mamma era molto comprensiva e paziente, quando mi stufavo ci fermavamo e ripartivamo dopo un po’. Nei momenti per me più difficili mi abbracciava e mi faceva capire che era tutto finto e che in realtà io non ero Emma.  Comunque mi sono trovata benissimo a lavorare con mamma.

Sin da piccolina hai seguito i tuoi genitori nel loro lavoro, hai respirato aria di cinema ovunque, anche nel bellissimo evento che organizzano ogni anno proprio a Fabriano. Cosa ti piace della nostra città e del Fabriano Film Fest?

Di Fabriano mi piace tantissimo il fatto che ci conosciamo tutti e molti sono amici. Inoltre è molto bello il centro storico, il parco dove si riuniscono sempre i bambini, ma la cosa che mi piace più di tutte è che quando arriviamo sento un odore particolare e mi sento subito a casa. Del Fabriano Film Fest mi piace tutto è: divertente, interessante, istruttivo e mille altre cose. Mi piace che posso collaborare anche io distribuendo volantini e dando indicazioni alle persone che vogliono assistere alle proiezioni o che vogliono partecipare ai workshop, ma mi piace soprattutto poter conoscere gente nuova.

Questa vittoria può essere una motivazione forte per proseguire la tua carriera nel mondo della recitazione?

Sì, perché mi ha fatto capire che posso ottenere dei buoni risultati impegnandomi emotivamente. Era divertente quando entravo in camerino, tra una scena e l’altra, e mi truccavano, chiacchieravo con mamma e con le altre persone del set, poi però dovevo entrare in scena e immedesimarmi nuovamente nel personaggio. In cinque minuti passavo da Eva a Emma. Per me recitare è molto divertente.

Hai un progetto a cui stai già lavorando sempre nella categoria cortometraggi?

No, ma adesso mamma vuole farmi fare un altro cortometraggio, sempre scritto da lei. Però stavolta divertente!

Gigliola Marinelli

Eva Casadio Tarabusi