Don Umberto Rotili direttore del Museo Diocesano: “Ogni forma d’arte mi conduce a Dio”

Fabriano – Don Umberto Rotili (foto) non è più solo vicario foraneo, parroco, scrittore e giornalista: è anche direttore! Il vescovo Francesco Massara lo ha messo a capo del Museo Diocesano di Fabriano. E’ l’ennesimo incarico del 46enne sacerdote che avrà una nuova missione, quella di far conoscere ai turisti questa piccola struttura sita in piazza San Giovanni Paolo II e magari riuscire a creare una rete per far ammirare a più persone possibile le bellissime chiese del centro storico. «Sono un appassionato d’arte e non un esperto – esordisce – e con trepidazione ho accolto questo incarico che svolgerò con tutte le mie forze. Il Museo Diocesano deve diventare un punto di riferimento per le attività culturali delle nostre parrocchie. Abbiamo tante opere che devono essere valorizzate al meglio: questo museo è un luogo che dovrà accogliere eventi fabrianesi e turisti”. Don Rotili ha le idee chiare e la tabella di marcia è presto fatta. “Vorrei creare una decina di eventi l’anno, concerti, vernissage, mostre ed esposizioni a tema. Alcune iniziative sono già in mente. Arriveranno occasioni per dare lustro ad artisti locali che qui potranno esporre le loro opere”.

Il Museo

Forse non tutti conoscono questa chicca. Il Museo della Diocesi di Fabriano-Matelica, inaugurato l’8 settembre 2015, ha sede al piano terra del Palazzo Vescovile di Fabriano, a due passi dalla Cattedrale. Vuole essere la testimonianza della storia della Chiesa Fabrianese e ne documenta visibilmente il percorso fatto lungo i secoli. L’itinerario storico del museo parte dai secoli X-XI, in cui il territorio fabrianese inizia ad avere una sua identità culturale e sociale grazie ai numerosi insediamenti benedettini, fino ad arrivare al 1785, anno in cui Fabriano venne elevata a Città e Diocesi, unita a Matelica. Di particolare rilievo è nella storia artistica della Città il periodo che abbraccia il ‘300 e il ‘400, durante il quale la Scuola pittorica Fabrianese, nutrita dall’esperienza giottesca di Assisi e poi dalla personalità di Gentile da Fabriano, ha prodotto una straordinaria fioritura di artisti e di opere d’arte.

“La nostra identità – dice don Umberto Rotili – deve passare attraverso il nostro patrimonio di arte e di fede. Abbiamo tanti capolavori da far conoscere. Ripartiamo da qui per diffondere le peculiarità di questa terra ricca di santi, di abbazie e di belle chiese da ammirare in tutto il loro splendore”. Per adesso la struttura è aperta sabato, domenica e festivi, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.00. Si stanno cercando volontari che possano prolungare l’apertura anche in vista di nuovi progetti. Da sottolineare la collaborazione con l’Associazione FaberArtis che attualmente si occupa delle aperture e della manutenzione ordinaria del museo. “Ringrazio tantissimo questo gruppo di volontari per la passione che hanno e la competenza che mettono in ciò che fanno e soprattutto per la cura che hanno per questo gioiello nel cuore di Fabriano. Il mio intento è quello di coinvolgere persone del territorio sensibili al mondo dell’arte che possono in qualche modo aiutarmi a gestire, programmare e inventare eventi per tenere vivo questo museo”. La nomina a direttore del museo è operativa da una settimana. “Ringrazio il vescovo Francesco per la stima e la fiducia che mi ha accordato. Con questa nomina ha manifestato ancora di più ciò che pensa di me e ciò mi riempie di gioia. La mia agenda pastorale è pienissima, ma il tempo per far crescere il museo diocesano, con un pensiero a Don Alfredo Zuccatosta, ci sarà sempre”.

Notte al museo

Domani, sabato 13 maggio il primo evento, in sinergia con il Comune. Una notte ai musei grazie alla collaborazione tra Comune e Diocesi: la piazzetta della Cattedrale diventerà punto di riferimento dell’arte e della cultura. L’appuntamento, a Fabriano, è in piazza San Giovanni Paolo II. Qui, infatti, si trovano sia il Museo Diocesano che la Pinacoteca Molajoli. Entrambi potranno essere ammirati sabato in notturna. Si inizia alle 15, si termina alle 23. “Abbiamo scelto di allestire in esclusiva e solo per sabato, una mostra sulla figura della Madonna nell’arte attraverso i secoli, lo stesso tema scelto anche dalla pinacoteca, così che chiunque verrà a visitare il museo potrà trovare un filo rosso che collega entrambe le realtà. Il percorso preparato accompagnerà il visitatore a ricercare nei volti della Madonna le storie di un popolo e di un territorio” dice il sacerdote. Ci sarà anche una chicca: dalle ore 21 alle 23 la visita sarà accompagnata dal suono dell’arpa della maestra Maria Chiara Fiorucci, che riempirà l’atmosfera di melodie mariane che hanno anch’esse attraversato i secoli. Tutte le visite avranno il costo simbolico di 1 euro.

Marco Antonini