Raddoppio ferroviario, l’alternativa: “Un tracciato a valle e a cielo aperto”

Sui lavori di raddoppio ferroviario tra Genga e Serra San Quirico, linea Ancona-Roma, l’ingegner Massimo Belcecchi ha preparato un progetto alternativo a quello di RFI. Secondo il Comitato Gola della Rossa «Rispetterebbe l’ambiente e i residenti». Dichiara Belcecchi: «La mia proposta progettuale deriva dal fatto che non mi è sembrata affatto condivisibile l’impostazione generale di quella redatta da Italferr, almeno in zona Serra San Quirico. Ritengo che un nuovo tracciato, sia esso su gomma o su ferro, rispetto a viabilità esistenti, non dovrebbe mai addentrarsi nel centro urbano di attraversamento di più di quanto nell’attualità non lo sia». L’idea, quindi, è quella di allontanarsi dalla città per aumentare sicurezza e ridurre inquinamento. Per Belcecchi «la sicurezza, con il progetto approvato da Rfi, potrebbe essere ulteriormente compromessa, in quanto viene proposto uno scavo in galleria che attraverserebbe ben tre zone dichiarate franose dal PAI, di cui due a “Pericolosità elevata” ed una a “Pericolosità molto elevata”. In tutti e tre i casi – prosegue – l’escavazione verrebbe prevista nella zona al piede, la più critica per l’innesco di fenomeni gravitazionali». Con il progetto Italferr «verrebbero distrutti alcuni ettari di macchia mediterranea facenti parte del Parco Gola della Rossa, verrebbero abbattuti diciotto edifici residenziali appartenenti a famiglie che vi risiedono da generazioni e metterebbe a rischio un’opera importante di captazione della sorgente di Gorgovivo oltre a danneggiare pesantemente un’attività industriale primaria di estrazione della zona». Il progetto Belcecchi prevede un tracciato diverso, posto più a valle e completamente a “cielo aperto”. Elimina i rischi e riduce i tempi di realizzazione. «La Soprintendenza Speciale per il PNRR si è espressa, per quanto riguarda il progetto Italferr, in forma alquanto dubitativa, articolata in ben dieci punti, sull’aspetto delle possibili interferenze con le emergenze afferenti la “Tutela del Paesaggio” e si è riservata di esprimere un parere a riguardo della “Tutela Archeologica” dei luoghi interessati» precisa l’ingegnere sostenuto dal Comitato dei residenti che chiede che venga accolta la variante proposta. Ricordiamo che in occasione dell’assemblea pubblica del 25 maggio scorso Italferr ha sollevato alcune critiche alla proposta Belcecchi. «Critiche che, nell’utile esercizio di coglierne la loro accezione positiva, ho posto a riferimento di un ulteriormente affinamento del mio studio di fattibilità e che, quindi, giudicherei essere una buona base di confronto e di sviluppo. Interpreta la volontà popolare più volte espressa dalle autorità preposte alla tutela sia dei cittadini che del territorio» conclude l’ingegnere. La premura a favore della salvaguardia dei luoghi a Serra San Quirico, secondo gli attivisti, deve essere fatta anche per il territorio di Genga e cioè per l’area verde di Pontechiaradovo, un’oasi di serenità ambientale, per la frazione Palombare e per la zona La Cuna. Critiche, proprio in quest’area, dove c’è la biglietteria delle Grotte, i cui imprenditori che hanno lì le loro attività commerciali e sono costretti a trasferirsi altrove.

Marco Antonini