Un comitato per la riapertura di Santa Maria di Civita
Fabriano – Un comitato per chiedere la riapertura della chiesetta, storica, di Santa Maria di Civita, una delle cinque pievi romane del Fabrianese, che risale al XII secolo, ospitò più volte San Francesco d’Assisi ed è una delle prime testimonianze dell’era cristiana. E’ la missione di alcuni cittadini riuniti in comitato. Passeggiando nella zona del Borgo, hanno notato la privatizzazione di quello che ritengono un “bene di tutti, nostro patrimonio culturale, artistico e religioso. In precedenza è stata aperta a turisti e cittadini e ancora luogo di culto dove poter celebrare di nuovo messe e cerimonie” riferiscono. Il comitato si è rivolto anche al vescovo diocesano, Francesco Massara. “Una colonna romana – spiegano dal comitato per Civita – sorregge l’altare e ci sono due affreschi del XVI secolo. La campana del XV secolo ha incisioni gotiche e qui soggiornò più volte San Francesco e fu un convento femminile dal XII secolo. Ha dunque una valenza storica, religiosa e artistica”. Poi ricostruendo i fatti il comitato spiega: “La Pieve è stata sempre di proprietà della parrocchia di San Nicolò di Fabriano. La canonica annessa fu venduta negli anni ‘60 e poi in affitto fino al 1998. Nel 2015 è arrivato ad abitare un erede dei proprietari della canonica il quale alla fine del 2019 fece una causa per usucapione della Pieve adiacente alla sua abitazione senza che nessuno, né Comune, né Curia né Soprintendenza si opponesse. Gli edifici pubblici di culto non sono usucapibili – rimarcano dal comitato che si sta avvalendo anche della consulenza di un avvocato.- E comunque anche se appartengono a privati non possono essere sottratti alla loro destinazione d’uso come recita l’articolo 831 del codice civile. Nel gennaio del 2020 il signore in questione si è intestato subito la proprietà della pieve e ha chiuso la strada pubblica per accedervi con tanto di catena e telecamere. Ma come abbiamo potuto vedere prima che fossero state sigillate le finestre la chiesa è ingombra di mobili ed è ridotta a magazzino”. Un iter regolare, dal punto di vista legale, che si è concluso con l’accertamento dell’usucapione. Secondo quanto riferiscono i fabrianesi del comitato “la chiesetta sarebbe stata anche messa in vendita e ci sarebbero già state visite stranieri interessati”. Recentemente, intanto, la polizia locale ha avviato gli accertamenti sulla privatizzazione della strada pubblica di accesso facendo togliere catene e telecamere. Il Comitato intende fare il possibile per riuscire ad ottenere la riapertura della chiesa.