LAVORI IN CORSO ALLO SVINCOLO, A VALTREARA TUTTO FERMO
di Marco Antonini
Fabriano – SS 76: è stata confermata l’apertura dello svincolo di Sassoferrato per coloro che provengono dall’Umbria. La decisione è stata annunciata ieri, 24 ottobre, da Astaldi nel corso di un incontro con i sindacati. Dopo anni di disagi una buona notizia per gli automobilisti. A rimetterci, almeno provvisoriamente, saranno coloro che da Fabriano Est si dirigono a Fossato di Vico: in una prima breve fase, infatti, la rampa che permette di uscire per andare a Sassoferrato, Marischio e Melano potrebbe restare chiusa. Questa la decisione che dovrebbero attuare i tecnici e che permetterà agli operai di sistemare la carreggiata che in questi anni ha permesso la circolazione fino alle quattro corsie attive da Osteria del Gatto. Non è escluso, però, che si riesca a sistemare la segnaletica in questi giorni. Gli operai dovranno, oltre alle strisce, installare i cartelloni con le indicazioni stradali, i guardrail e le recinzioni. Poi bisogna sistemare il sottopassaggio a Cancelli. “Entro l’anno – dice Alessandro Bomprezzi, Cgil – la tratta a confine tra Marche e Umbria verrà aperta completamente, a quattro corsie”. Sono circa 200 gli operai al lavoro nei cantieri di Borgo Tufico e Cancelli. Mentre si va avanti speditamente in prossimità dello svincolo di Sassoferrato, i lavori vanno più a rilento nella parte tra Albacina e Serra San Quirico.
Cromo esavalente
A Valtreara dopo il ritrovamento, l’anno scorso, di sei fusti tossici di cromo esavalente, l’area, all’interno del cantiere, è ancora sotto sequestro. Sono in corso indagini da parte della Magistratura che indaga per smaltimento illecito. Recentemente si è stretto il cerchio delle responsabilità e tutti gli indizi portano a una ditta del comprensorio, inattiva da tempo, colpevole di aver interrato questi fusti di cromo, cinque tutti insieme in una parte e un sesto poco lontano, nel periodo in cui gli operai stavano lavorando alla realizzazione delle gallerie monotubo che hanno permesso di unire, tra gli anni ’70 e ’80, Serra San Quirico a Fabriano. Visto il lasso di tempo non indifferente, quasi 50 anni, gli autori del reato rischiano di rimanere impunti perchè il reato cade in prescrizione. Dalle analisi dell’acqua dei cinque pozzi privati situati non lontano dalla zona sequestrata dai carabinieri forestali, comunque, non c’è stata contaminazione. In poche parole il cromo esavalente, una delle sostanze più tossiche per l’uomo e per l’ambiente, non avrebbe raggiunto le falde acquifere. Le ultime analisi effettuate, quelle sui pozzi privati, ha dato esito negativo come per l’acqua pubblica. Resta ora da capire quando tempo bisognerà attendere per la bonifica vera e propria dell’area, di circa mille metri quadrati, all’interno del cantiere della 76. Un problema, quello dell’inquinamento, che è esploso ad aprile 2018 con il ritrovamento di fusti di cromo esavalente da parte degli operai che stavano effettuando lavori sotto al viadotto di Valtreara.