Bilancio di previsione, c’è una seconda versione
Fabriano – Approvato, nei giorni scorsi, in Giunta, il bilancio di previsione del Comune di Fabriano con un aumento delle spese dovuto all’innalzamento dei costi dell’energia pari a più di 200mila euro. Contiene tutti gli allegati obbligatori compreso il Piano triennale delle opere pubbliche, il nuovo piano dei fabbisogni per programmare assunzioni, il piano degli acquisti e dei servizi e il documento unico di programmazione. Il sindaco, Gabriele Santarelli, spiega che ciò è avvenuto “a un solo mese dall’entrata in servizio della nuova dirigente dei Servizi finanziari”. Il bilancio non tiene conto delle risorse disponibili grazie alla sospensione delle rate dei mutui. “Questo perchè la Cassa Depositi e Prestiti non ha ancora deliberato tale misura che è stata approvata dal Parlamento. Il Cda della Cassa Depositi e Prestiti si riunirà il 31 marzo, ma non potevamo aspettare. Per questo abbiamo preparato un secondo bilancio, dove invece quelle risorse sono presenti” precisa il primo cittadino. Quello redatto è un bilancio influenzato dall’aumento del costo dell’energia che assorbe diverse centinaia di migliaia di euro in più rispetto agli scorsi anni. Per Santarelli il merito del lavoro fatto, in un mese, è della macchina comunale. “In passato servivano mesi e mesi con i bilanci approvati in ritardo fino a rischiare, lo scorso anno, lo scioglimento della Giunta e il commissariamento. Al primo punto del nostro programma – dice il sindaco – non a caso c’era la riorganizzazione degli uffici”. Non manca una critica nell’annunciare, via social, l’approvazione del bilancio di previsione. “In Comune manca la collaborazione tra i settori e progetti costruiti insieme agli uffici si bloccano quando gli atti vengono predisposti per avviare gli iter. In questi anni – conclude – ci siamo dovuti spesso scontrare con un sistema dove si erano creati piccoli centri di potere che spesso si sostituivano nelle decisioni sia a politica che uffici. Ci ha impedito spesso di realizzare i progetti e a volte ha provocato perdita di finanziamenti”.
Marco Antonini