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Muro di Nebbiano, il punto di Giombi e Balducci (PD)

I residenti di Nebbiano, dopo alcuni mesi dalla chiusura della strada, alzano la voce e chiedono all’Amministrazione comunale di procedere rapidamente alla messa in sicurezza del muro pericolante, di proprietà pubblica, che rende difficile la vita degli abitanti della frazione a pochi chilometri da Fabriano. E’ il consigliere Andrea Giombi, con un’interpellanza, ad accendere nuovamente i riflettori su questa criticità che interessa un paese del Fabrianese. “Una via di comunicazione principale è stata inibita all’accesso creando forti disagi per i cittadini e per il servizio di trasporto scolastico. La chiusura della strada – dichiara Giombi – è stata determinata dalla pericolosità rappresentata da un muro pericolante che sovrasta la carreggiata”. Nei giorni scorsi, con ordinanza del sindaco del 25 febbraio, il Comune ha riconosciuto la proprietà comunale del muro “ed ha annullato la precedente ordinanza del 15 dicembre 2021 con la quale obbligava due privati a mettere in sicurezza il muro stesso” denuncia Giombi. “E’ evidente che l’Amministrazione Comunale ha piena contezza della grave pericolosità della situazione sopra descritta, senza considerare che le vie di comunicazione del paese sono costellate di buche e i margini delle strade sono interessati da eventi franosi”. Per questo il consigliere del PD ha presentato interpellanza per conoscere i tempi e le modalità di intervento per ripristinare a regola d’arte la sicurezza della viabilità per i cittadini di Nebbiano e se intenda, e in quali termini e modi, intervenire per mettere in piena sicurezza il muro. Sulla vicenda è intervento anche il consigliere Giovanni Balducci, PD: “A Fabriano si ride per non piangere. Ora l’Amministrazione comunale si accorge che la proprietà del muro non è privata, ma pubblica: dovrà essere il Comune, proprietario del manufatto staticamente pericoloso, a mettere in sicurezza il muro. I cittadini di Nebbiano – conclude – sono più di due mesi che hanno la viabilità interrotta con un grave e concreto pericolo per l’incolumità pubblica”.

Marco Antonini