Aziende e giovani a Fabriano, uno spaccato tra luci e ombre

Fabriano – Presentati questa mattina in anteprima alla stampa i dati scaturiti dall’indagine Orizzonte Fabriano – Mission 2030, realizzata grazie al contributo della Camera di Commercio delle Marche sul territorio di Fabriano durante lo scorso anno e rivolta a due target: le aziende e i giovani. Curatore dell’indagine il professor Gabriele Micozzi. In apertura della conferenza stampa Federica Capriotti, presidente del Comitato Territoriale fabrianese di Confindustria Ancona ha ricordato che Confindustria non è nuova a questo genere di indagini: già nel 2010 e nel 2014 sono stati infatti realizzati i due progetti Orizzonte Fabriano ed Orizzonte Fabriano 2. Da quelle indagini erano emerse informazioni di grande importanza non solo per la rappresentazione del mondo imprenditoriale del periodo, ma anche per delineare scenari futuri”.

“La pandemia – ha spiegato la Capriotti – ci ha fatto riflettere ancora una volta su domande importanti: Che futuro per il territorio fabrianese? Quali prospettive? Quali i punti di forza e di debolezza? Come lo vivono i giovani? Ecco perché nella primavera 2021 abbiamo deciso di realizzare un’ulteriore indagine sul territorio e la abbiamo chiamata Orizzonte Fabriano – Mission 2030. Il titolo dà un’idea di sviluppo, di prospettiva, di orizzonti – appunto – più ampi. Vogliamo pensare a nuovi equilibri e soprattutto a nuovi modelli sostenibili. L’ambizione è di delineare un quadro utile per chi vorrà individuare nuove opportunità per creare prodotti o servizi con una visione circolare al cui centro c’è l’impresa umana del futuro”.

La presentazione dei dati è stata anche l’occasione per riaprire le porte della mostra Fabriano Industry Elements che è stata forzatamente chiusa per due anni, ma che riapre ufficialmente e ospiterà una serie di iniziative. “Non abbiamo ancora un programma definitivo – ha concluso la presidente del Comitato Fabrianese – ma abbiamo intenzione di ampliare il numero degli espositori, apriremo la mostra alle scuole, ad eventi formativi, a visite aziendali … e molto altro”. Presenti alla conferenza stampa i rappresentanti delle altre associazioni di categoria sul territorio che hanno collaborato alla ricerca: CNA, Confartigianto e Confcommercio. (nella foto Federica Capriotti e Gabriele Micozzi).

Aziende

Una classe imprenditoriale che pur percependo il territorio di Fabriano in sofferenza o addirittura in declino, intende sostenerlo con convinzione, continuando ad investire, a valutare forme di collaborazione e sinergia e a valorizzare le tante eccellenze presenti ma sconosciute ai più. Questa in massima sintesi la fotografia che scaturisce dall’indagine Orizzonte Fabriano Mission 2030, realizzata dal Comitato Territoriale Fabrianese di Confindustria Ancona grazie al contributo della Camera di Commercio delle Marche e in collaborazione con le altre associazioni di categoria sul territorio: Confartigianato Imprese, CNA e Confcommercio su un campione rilevante di aziende del comprensorio.Un grande radicamento sul territorio dunque da parte delle aziende, che non hanno alcuna intenzione di abbandonarlo, considerandolo ricco di potenzialità e caratterizzato da un’alta qualità della vita: il 95% degli intervistati ha definito Fabriano “un luogo dove continuerò ad investire in termini di tempo, risorse e relazioni nel futuro”. E come pensano le aziende di riqualificare il territorio? Puntando essenzialmente su due fattori: l’eccellenza tecnologica e la sostenibilità. Il 30% degli intervistati sostiene che Fabriano in futuro dovrebbe divenire un “polo tecnologico”: Questa affermazione è supportata da una serie di motivazioni interessanti sia legate al territorio dove “esistono competenze e know how, che è un punto di riferimento nel settore dell’elettrodomestico, sia più generali legate alla consapevolezza che solo attraverso la tecnologia avanzata è possibile difendersi in un mercato globalizzato. Il 20% sostiene invece che Fabriano debba diventare un “polo sostenibile”: una scelta dettata dal fatto che la sostenibilità, declinata nei suoi tre aspetti di economica, ambientale e sociale, rappresentano un trend certo per il futuro. Non solo mere dichiarazioni di intenti perché il 57% degli intervistati ha detto che negli ultimi 3 anni ha investito e sta iniziando a vedere i risultati: solo il 15% ha evitato di fare investimenti, mentre il restante 28 ha fatto investimenti e sta aspettando di vedere i risultati. E sempre in tema di investimenti per il futuro solo il 6% dice di non volere investire. Il 51% afferma di voler investire su qualche progetto e il 42% di investire “in modo significativo”. Qualche nota dolente permane: per affrontare le sfide del futuro, quali la ricerca di soluzioni tecnologiche, i mercati internazionali, il ricambio generazionale, il rinnovo del parco clienti e le sinergie con altre aziende, gli intervistati hanno evidenziato le carenze. Non stupisce di trovare al primo posto le infrastrutture, sia digitali che fisiche. E’ sotto gli occhi di tutti la situazione della Quadrilatero (SS76 e Pedemontana verso Muccia) che ancora non è a regime, come pure le problematiche su aree industriali piuttosto importanti come quella di Sassoferrato la cui risoluzione non è semplicissima: Confindustria Ancona è impegnata sui diversi fronti
Seguono la riduzione della burocrazia, la scarsità di reperire risorse qualificate e i piani di sostegno agli investimenti locali. Una nota finale sui giovani: il 75% delle aziende intervistate ritiene che i giovani “pensano che Fabriano non offra loro molte prospettive” ed è anche per questo che hanno inserito tra le priorità la formazione. Questo dato è da comparare con quanto è emerso dall’indagine realizzata proprio sui giovani che in parte conferma questa percezione, ma in parte la nega. Il tema del turismo, che più volte viene portato alla luce nei dibattiti cittadini, appare invece marginalmente in questa indagine: solo il 13% vedono nel futuro del territorio una vocazione turistica, che in realtà permane, e non solo per la presenza delle grotte di Frasassi. Quello che servirebbe sarebbe una politica regionale che superi i confini comunali e che sia in grado di valorizzare le tante bellezze del territorio.

Giovani

Una fotografia sui giovani fabrianesi che rivela una generazione tra luci e ombre, quasi “spaccata in due”. Una generazione in bilico, tra l’attaccamento al territorio e la voglia di fuggire, tra il desiderio di un lavoro gratificante e la propensione all’abbandono degli studi, tra la volontà di essere protagonisti di un mondo che cambia e la sfiducia nel futuro. E’ quanto emerso dall’indagine Orizzonte Fabriano – Mission 2030 effettuata su un campione di 226 studenti di tutti gli istituti del 4° e 5° anno del comprensorio fabrianese tramite la somministrazione di un questionario on-line. Primo dato interessante: la famiglia risulta essere il principale punto di riferimento nelle tempeste della vita per la maggioranza (63%) degli intervistati, ma su tutto il resto si rilevano tendenza contrapposte. Rispetto al futuro ad esempio il 46 % dei giovani si definisce pessimista e preoccupato e il 49 % dei giovani dichiara di essere ottimista e positivo: essendo una domanda a risposta multipla, alcuni intervistati hanno addirittura indicato valori opposti tra loro, segno della coesistenza di stati emotivi contrastanti. E sempre pensando al futuro sono circa la metà i giovani che hanno già deciso o stanno pensando di abbandonare gli studi, mentre il resto pensa di proseguire con una laurea scientifica (26%) o umanistica (24%). Interessanti le risposte alla domanda “qual è il lavoro dei tuoi sogni”: seppure le risposte siano molto variegate, spicca il 13% che ambisce a diventare imprenditore e il 12% che dice di voler diventare un “tecnico”. Gli altri hanno invece nel loro immaginario il desiderio di essere liberi professionisti, medici, infermieri, artisti, influencer, sportivi, ecc.

E dove lo cercherebbero il lavoro dei loro sogni? Il 36% è intenzionato a cercarlo in Italia (di cui il 21% nelle Marche e il 15% a Fabriano), mentre il 63% pensa al mondo come sbocco. Stupisce però che la metà degli intervistati è rinunciatario nel cercare un lavoro che sia stimolante per crescere e preferisce dedicare tempo alla vita personale, una sorta di autocensura delle proprie opportunità professionali; l’altra metà dei ragazzi risulta coinvolta, motivata e responsabilizzata alla ricerca di un lavoro che li faccia crescere. Per la maggioranza sono consapevoli che per avere successo sono fondamentali l’impegno, lo studio, le competenze e le idee, dimostrando un forte senso di realismo, concretezza e responsabilità. Come rovescio della medaglia si coglie però che spesso, alla manifesta volontà di impegnarsi espressa dal 93% degli intervistati, non corrisponda sempre un successo, lasciando dunque il campo allo “sconforto nel non riuscire”. I giovani leggono poco (il 47% dichiara di non leggere nulla al di fuori dei testi scolastici) ma sono interessati all’attualità e cercano di informarsi per comprendere la complessità del mondo e di quello che sta accadendo.

Ma cosa piace ai giovani? Al primo posto, indicato dall’80 % degli intervistati, le attività che danno maggiore gioia sono stare con gli amici e i propri cari e stare all’aria aperta. Dopo mesi di prigione forzata questa risposta evidenzia fame di libertà e di relazioni solide e rassicuranti.

Veniamo alla percezione del territorio, che era uno degli obiettivi principali di questa indagine: l’80 % dei giovani percepisce il territorio di Fabriano in declino o in sofferenza, segnato da un trauma e da ferite che hanno lasciato segni forti, con un sistema economico e sociale fragile. Unico punto di forza netto e distintivo e universalmente riconosciuto è la natura e il territorio. Non stupisce dunque che il 75% dei ragazzi afferma che Fabriano non offre molte prospettive e che ha intenzione di ridurre la propria presenza in termini di tempo, risorse e relazioni nel futuro

Cosa vorrebbero dunque i giovani da Fabriano? In primis più lavoro e a seguire più attrazioni per i giovani. Ma anche più servizi di collegamento, più luoghi di scambio culturale e formazione, più pulizia, ordine e sicurezza e un maggior numero di negozi. Infine appare ancora una volta contradditoria la percezione verso il mondo industriale: anche se nel 71% degli intervistati si rileva un atteggiamento favorevole verso il mondo delle imprese, il 35% dei ragazzi sostiene che sul territorio esistono poche eccellenze e il 39% che esistono alcune eccellenze che pochi conoscono. Sollecitati su quali siano le aziende più innovative del territorio hanno risposto Ariston Termo, Elica, Faber, Whirlpool, Loccioni e Fedrigoni. E alla domanda su cosa dovrebbe divenire Fabriano il 20% ha risposto un polo tecnologico.

Una nota finale di costume: tra i personaggi pubblici più stimati tris di grandi imprenditori visionari quali Elon Musk Jeff Bezos e Bill Gates, tra i quali si inserisce un personaggio come Chiara Ferragni, che però entra anche nella classifica dei personaggi meno stimati. In questa seconda categoria spiccano invece i politici. Matteo Salvini, Silvio Berlusconi, Matteo Renzi e Donald Trump non riscuotono le simpatie dei ragazzi e anche in questa classifica un outsider come Barbara d’Urso. Relativamente al territorio il personaggio più autorevole è risultato essere Francesco Merloni, seguito dal sindaco Gabriele Santarelli e dalla giornalista Giorgia Cardinaletti. (cs)