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Fabriano – “Cure palliative: aspetti giuridici, medici e assistenziali”. Sintesi convegno

Fabriano – Nei giorni scorsi si è svolto il Convegno interdiocesano “Cure Palliative: aspetti giuridici, medici e assistenziali”. Presenti in sala più di settanta persone, tra cui numerosi partecipanti al Corso di Formazione per il Volontariato Pastorale (l’evento, pur essendo rivolto a tutti, costituiva anche una tappa del Corso), membri dell’AMCI (Associazione Medici Cattolici Italiani), membri del CPO (Consiglio Pastorale Ospedaliero) e diversi medici e infermieri dell’Ospedale cittadino e del Distretto sanitario. l’evento è stato seguito anche in collegamento diretta video streaming attraverso il canale YouTube diocesano. Autorità Civili presenti: Elena Leonardi, Presidente della Commissione sanità e politiche sociali Regione Marche (ha espresso anche il saluto del Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli); Simona Lupini; Vicepresidente della Commissione sanità e politiche sociali Regione Marche; Chiara Biondi, Consigliere Regione Marche (ha espresso anche il saluto del Presidente del Consiglio Regionale delle Marche, Dino Latini, il quale ha dato il patrocinio e la compartecipazione dell’Istituzione da lui presieduta al Convegno). Autorità Sanitarie presenti: Daniela Corsi, Direttore sanitario Area Vasta 3 Asur, Macerata, Massimiliano Biondi, Direttore sanitario Presidio Ospedaliero “E. Profili” Fabriano. Rappresentanti ecclesiali: Marcella Coppa, Referente regionale CEM (Conferenza Episcopale Marchigiana) per la Pastorale della Salute, Jesi; Padre Aldo Marinelli, Direttore Ufficio per la Pastorale della Salute, Arcidiocesi di Pesaro.

Tematiche trattate dai singoli relatori

• Sergio Giorgetti: ha raccontato la sua esperienza di medico palliativista dell’hospice di San Severino Marche, ponendo particolare enfasi alle pratiche umanizzanti per il sollievo dei pazienti e dei loro famigliari.
• Leonardo Capesciotti: ha illustrato le caratteristiche dell’hospice ospedaliero di Fabriano, che pur essendo una struttura territoriale è compresa nel perimetro ospedaliero del “Profili” e rappresenta un unicum a livello regionale.
• Giorgio Saitta: ha fatto il resoconto dell’attività dell’AOF (Associazione Oncologica Fabrianese) da lui presieduta, che da diversi anni sostiene le cure palliative domiciliari nel distretto sanitario fabrianese attraverso l’assunzione di e la formazione di personale medico sanitario e infermieristico e che ha anche dato la possibilità a don Luigi Marini di frequentare un Master in Medicina Narrativa, Comunicazione ed Etica della cura presso l’Università Politecnica delle Marche.
• Luciano Giuliodori: ha dovuto sostituire il coordinatore Angelo Galasso presso la UOSD Continuità assistenziale oncologica territoriale di Jesi, resosi forzatamente assente a causa di contagio Covid, suo collaboratore. Il dottor Giuliodori, ha illustrato le attività di medicina palliativa domiciliare nel territorio del Distretto sanitario jesino.
• Daniela Frondaroli: la psicologa presso l’hospice di Chiaravalle ha raccontato della sua esperienza di sostegno psicologico ai pazienti e ai famigliari, e a volte anche a dei bambini.

Il punto

• Cinzia Ceccaroli: ha posto in evidenza le caratteristiche della Legge 38/2010 con la quale è stata istituita la rete di cure palliative in Italia e la Legge 219/2017 con la quale è stato introdotto il consenso informato, la possibilità di sedazione profonda del morente e le Dichiarazione Anticipate di Trattamento (DAT), con le quali però è stata depotenziata la possibilità di una reale alleanza terapeutica medico – paziente, poiché le DAT possono essere redatte in autonomia senza il concorso di un consulto medico. La dott.ssa Ceccaroli ha anche elencato le normative giuridiche regionali più significative riguardanti le cure palliative, dando una interessante lettura in chiave bioetica degli elementi più significativi delle leggi prese in analisi.

• Don Luigi Marini: ha illustrato le coordinate principali della pratica di assistenza spirituale ai pazienti in cure palliative, compresi i famigliari e il personale sanitario. L’assistente spirituale dell’hospice fabrianese ha sottolineato l’importanza di una prospettiva di cura in una dimensione spirituale che coinvolga tutto il team terapeutico, prospettando una assistenza spirituale interprofessionale. È stato inoltre dato risalto alla pratica delle cure palliative come alternativa alle pratiche di eutanasia e di suicidio assistito. Ha infine messo in luce la problematicità della transizione demografica italiana, che ci consegna un quadro sociale sempre più invecchiato, anche nell’età media dei pazienti in cure domiciliari e dei medici palliativisti e ha anche evidenziato il grave problema della carenza di personale infermieristico e medico.