Minori finiti sotto la lente della Procura

Fabriano – Bulli già a 11 anni. Un fenomeno che spaventa anche a Fabriano. Sono diversi i casi avvenuti nell’ultimo periodo che vedono sempre più minori, addirittura di prima e seconda media, protagonisti di episodi di inciviltà nel centro della città, abuso di alcol e di stupefacenti. Un’emergenza educativa che deve scuotere tutti. Nell’ultimo mese i fatti con ragazzini scatenati hanno lasciato il segno e indignato. In pochi giorni, ad esempio, due gruppetti di fabrianesi tra gli 11 e i 15 anni (alcuni dei quali nati in città, gli altri in Albania) hanno imbrattato, con la bomboletta spray, la chiesetta Madonna delle Grazie in via Le Conce e la parete laterale della Biblioteca Sassi. Grazie alle telecamere sono stati indentificati, convocati insieme alle loro famiglie presso il comando della polizia locale e segnalati al Tribunale dei minori. Adesso dovranno ripulire quanto di storico rovinato nel cuore della città. Altri episodi simili sono avvenuti nel recente passato in diverse vie del centro. In via Del Poio, ad esempio, per un lungo periodo è stato segnalato il problema dei ragazzini che si nascondevano in questa piccola via che collega Corso della Repubblica alla chiesa di Santa Margherita per bere alcolici e superalcolici. Poi le bottiglie e i bicchieri venivano abbandonati lungo la scalinata, nonostante la presenza, in zona, dei cestini. Fatti simili anche in via Le Conce, al parco comunale e al Loggiato San Francesco. Da evidenziare, e la cosa preoccupa, l’aumento del lavoro dell’ufficio della procuratrice minorile Giovanna Lebboroni con diversi casi di minorenni che sono finiti sotto la lente della procura. Tra questi due ragazzi sorpresi a Fabriano con ben 700 grammi di hashish, la scorsa settimana. I carabinieri, in quel caso, sequestrarono anche due bilancini di precisione elettronici e materiale per preparare le dosi. Quello stupefacente poteva finire nel mercato illegale dello spaccio nel comprensorio.

Il vescovo della diocesi di Fabriano-Matelica, monsignor Francesco Massara, segue costantemente l’evolversi della situazione e ha dato mandato, a Caritas e alla Pastorale giovanile e degli Oratori, di essere sempre più presenti. “La nostra società – dichiara il presule – sta vivendo un momento di smarrimento. Il mondo giovanile non trova un’ancora che lo faccia volare in alto per sognare e far diventare i desideri realtà. Le famiglie sono chiamate, insieme a tutte le istituzioni, a dare maggiore attenzione al mondo dei ragazzi. I figli di questo tempo non sono solo il futuro della nostra società, ma il presente. Vanno ascoltati e accolti con le loro ricchezze e fragilità”. Don Umberto Rotili, vicario foraneo di Fabriano spiega: “Già in tenera età si fa esperienza di alcol e droga. Un problema, in questo comprensorio, da anni. Dovremmo creare strutture capaci di sostenere i nostri ragazzi e la socialità, e proporre modelli educativi luminosi. In questi giorni in cui ricordiamo San Giovanni Bosco dovremmo rimboccarci le maniche. Nessuno nasce cattivo – conclude riferendosi ai ragazzini e alle famiglie – ma sono le nostre scelte a farci deviare dal bene. Tutti sono recuperabili, per chiunque c’è una speranza”.

Marco Antonini