Progetto Janus: “Riportare i servizi sul territorio”
Fabriano – Riportare i servizi sul territorio. Presentato il progetto Janus presso il museo “arte, storia, territorio” di Genga con i sindaci di Fabriano Gabriele Santarelli, di Genga Marco Filipponi, di Serra San Quirico Tommaso Borri, di Cerreto d’Esi David Grillini insieme al vicesindaco, Michela Bellomaria. Il progetto, di cui l’Unione Montana dell’Esino Frasassi è capofila, è finanziato da Cariverona e si prefigge l’obiettivo di ripensare al welfare e ai servizi sociali dei Comuni dell’Ambito 10 attraverso un percorso sperimentale e innovativo per rafforzare gli elementi di resilienza delle comunità. Con il progetto Janus saranno potenziate la capacità di ascolto del territorio attraverso una maggiore consapevolezza delle criticità, una positiva integrazione tra pubblico, privato ed associazionismo. Nel suo intervento, il sindaco David Grillini ha ringraziato la Cariverona, il coordinatore d’Ambito 10, Lamberto Pellegrini, e tutti coloro che hanno contribuito alla nascita del programma, evidenziando come il progetto Janus sia una straordinaria occasione innovativa e lungimirante per il territorio: “Stimola in maniera notevole la sinergia tra Comuni, enti, associazioni e corpi intermedi. Tutto ciò a totale beneficio dei cittadini che potranno erogare servizi integrati, perfettamente calibrati su una nuova consapevolezza delle necessità delle nostre comunità”. L’assessore Bellomaria ha parlato del progetto Janus come di una sfida verso un moderno sistema di servizi sociali, “una svolta necessaria per rispondere alle criticità conseguenti al Covid-19, alla crisi economica, occupazionale, con le loro drammatiche ricadute sul tessuto sociale”. Spiega il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli: “Con questo progetto i servizi sociali escono dalle proprie sedi istituzionali per andare incontro alle esigenze dei cittadini, in special modo di quelli che vivono nelle frazioni per intercettare i reali bisogni e progettare interventi mirati specifici per ciascuna esigenza”.
Marco Antonini