70° RASSEGNA INTERNAZIONALE D’ARTE-PREMIO SALVI

Sassoferrato – In dirittura di arrivo la LXX edizione della Rassegna Internazionale d’arte / Premio G. B. Salvi Dedicata a Eliseo Mattiacci a cura di Riccardo Tonti Bandini. Organizzata dal Comune di Sassoferrato con il contributo della Regione Marche, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, la 70 edizione della Rassegna, se pur in questa particolare modalità, dovuta alle misure anti – covid, risponde comunque alla storica finalità di promuovere iniziative rivolte in particolare alla valorizzazione degli artisti giovani, delle nuove tendenze e dei nuovi linguaggi stilistici, mantenendo comunque alto il livello qualitativo della manifestazione con sezioni dedicate ad artisti affermati. Anche le ormai consolidate collaborazioni con la FIAF (Face Photo News) e il Premio Mannucci di Arcevia, in questo particolare anno, segnato dall’emergenza pandemica, si articoleranno in modalità telematica e troveranno spazio attraverso i nuovi linguaggi della comunicazione, sarà infatti data ampia valorizzazione, sui canali social alle opere vincitrici del premio FIAF 2019/2020 e del premio Internazionale di Scultura Edgardo Mannucci 2020. La manifestazione si terrà quest’anno dal 10 aprile al 13 giugno. Dopo l’appuntamento inaugurale di ieri altro appuntamento importante sabato 24 aprile dedicato alla presentazione del nuovo sito e brand, prevista poi in closing, per sabato 12 giugno, la presentazione del catalogo edito da Magonza Editore. Sedi espositive le sale del seicentesco Palazzo degli Scalzi e quelle della storica sede del Palazzo della Pretura.

Il curatore, Riccardo Tonti Bandini , spiega: “L’edizione del 2021 è un appuntamento importantissimo per la Rassegna Internazionale d’arte / Premio G. B. Salvi, è l’anno in cui si celebra la 70a edizione. Dopo un lungo periodo di pausa nel rispetto dell’emergenza sanitaria internazionale lo svolgimento della 70a edizione acquista ancora più rilevanza, si veste simbolicamente di quella forza che ci ha fatto resistere tutti in questo tempo austero difficile. La manifestazione rappresenta la volontà di uscire fuori, l’intenzione di uscire per esprimersi. È l’espressione fisica di una comunità di artisti, continua il curatore, che vuole andare avanti, innovandosi, verso il futuro che l’aspetta. Per attirare lo sguardo del grande pubblico dell’arte contemporanea, una manifestazione deve avere il coraggio di riformularsi. L’esperienza digitale ha cambiato il modo di comunicare e proprio nell’ultimo periodo ha cambiato il modo di partecipare agli eventi. La rassegna si è dotata di una nuova struttura con una veste più attuale e accattivante che abbraccia il pubblico del territorio e quello più distante un nuovo sito e brand. Il format della manifestazione è cambiato e si svolge secondo due direttrici. Abbiamo voluto dedicare il Premio, afferma Tonti Bandini, alla figura di Eliseo Mattiacci, artista di origine marchigiana che ha scritto le pagine della storia dell’arte contemporanea internazionale. Un artista che aveva le radici in questa porzione di Appennino dove ha vissuto il periodo della formazione e dove ha capito chi era e quello che doveva fare, l’artista. Il premio, nella sede di espositiva di Palazzo degli Scalzi, si declina formalmente con la mostra di due opere iconiche di Mattiacci, una serie di intensi disegni e la proiezione di un documento audio-video di un’azione, Un ascolto di vuoto è il titolo, ambientata nella cava di Sant’Anna nei pressi del Passo del Furlo (Pesaro e Urbino) a cura di Bruno Corà. L’altra direttrice, parallela e indipendente, è la rassegna. Una collettiva di 23 giovani artisti in perfetto equilibrio di genere, legati eterogeneamente con la nostra regione, artisti il cui lavoro ha già avuto riconoscimenti in Italia e all’estero. Il gruppo è formato da: Paola Angelini, Gabriele Arruzzo, Clarissa Baldassarri, Andrea Barzaghi, Simone Cametti, Fabrizio Cotognini, Giulia Crispiani, Luca De Angelis, Cleo Fariselli, Matteo Fato, Alessandro Fogo, Corinna Gosmaro, Luisa Me, Davide Mancini Zanchi, Silvia Mariotti, Elena Mazzi, Davide Monaldi, Andrea Nacciarriti, Raffaela Naldi Rossano, Nazzarena Poli Maramotti, Caterina Silva, Marco Strappato, Alice Visentin. Il filo che li unisce tutti è la testimonianza della fertilità di un territorio a formare, secondo diverse nature, artisti professionisti che operano nel mondo dell’arte contemporanea e nei centri geograficamente distanti dell’arte. La rassegna, conclude Riccardo Tonti Bandini, è il momento per fare il punto della situazione, per tastarne il polso, è un’ambiziosa istantanea su questo gruppo di artisti. Eliseo Mattiacci in questi termini è stato chiaro profetico, in una delle sue ultime interviste-conversazioni con Bruno Corà, nel 2015, disse che nelle Marche ci sono molti artisti, in proporzione più che nelle grandi città, ma manca un museo ovvero un luogo per valorizzare le opere e gli artisti. Ecco, questo è sicuramente il punto iniziale per raccontare l’importanza del tessuto culturale di un territorio e progettare il futuro per tutelarlo e valorizzarlo”.

(cs)