ELICA, TREND NEGATIVO. WHIRLPOOL, BLOCCARE I LICENZIAMENTI
Fabriano – Il Covid-19 impatta fortemente nella semestrale di Elica, multinazionale di Fabriano e leader nel settore delle cappe aspiranti. Negativi i principali indicatori, anche se a partire da maggio si intravvede una ripresa. Il CdA riunitosi a Milano ha approvato i risultati consolidati del primo semestre 2020. La pandemia si è fatta sentire. Infatti, a causa della progressiva riduzione dei volumi di vendita registrata a partire dal mese di marzo per effetto del Covid-19 e del conseguente lockdown, la multinazionale di Fabriano ha realizzato ricavi consolidati pari a 184,2 milioni di euro, -22,8% rispetto allo stesso periodo del 2019 a causa della riduzione della domanda mondiale del segmento cappe stimata a -16,9% nel primo semestre 2020. Il trend negativo ha impattato tutti i mercati: Asia – 19,9%, Emea -12,6%, Americhe -17,4%. Scendono le vendite a marchi propri, -19,8% rispetto al primo semestre 2019, determinata in particolare dal calo nel mese di aprile, mentre una rapida ripresa si è registrata a maggio e giugno. Il prodotto Nicola Tesla ha raggiunto l’8% del fatturato totale nel primo semestre di quest’anno. I ricavi OEM hanno registrato una riduzione del -30,8% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente che ha riguardato tutti i mercati di riferimento ed è stata determinata in maniera significativa dalla chiusura dello stabilimento messicano per quasi due mesi. Il segmento Motori, che rappresenta il 15% del fatturato totale, è stato penalizzato da un rallentamento della domanda a partire dal mese di marzo, che ha determinato, al 30 giugno scorso, una riduzione del 5,8% rispetto allo stesso periodo del 2019. L’Ebitda normalizzato è pari a 12,2 milioni di euro in calo del -42,4%, mentre l’Ebit normalizzato è sostanzialmente a break-even. Il Risultato Netto di Pertinenza del Gruppo è negativo per 4,8 milioni di euro rispetto a 1,4 milioni di euro dello stesso periodo del 2019. La Posizione Finanziaria netta al 30 giugno è pari a -74,7 milioni di euro, rispetto ai -62,7 milioni di euro del 30 giugno 2019, principalmente attribuibile al negativo impatto sul capitale circolante dell’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus.
“L’emergenza legata al Covid-19 ha mutato radicalmente lo scenario macroeconomico mondiale e il Gruppo ha visto gli impatti più significativi nel secondo trimestre dell’anno – ha commentato Mauro Sacchetto, Amministratore Delegato di Elica -. Il nostro modello di business sta comunque mostrando una significativa resilienza agli effetti della pandemia. Oltre al focus sulla sicurezza dei nostri collaboratori e alla vicinanza alle mutate esigenze dei nostri clienti, abbiamo fatto un ottimo lavoro di contenimento costi compensando parzialmente l’effetto negativo sui volumi e mantenendo il risultato operativo leggermente positivo. La riduzione del capex di circa il 50% e il nuovo finanziamento da 100 milioni di euro rappresentano un ulteriore segnale di rapidità di esecuzione e focus sulla tutela della stabilità finanziaria del Gruppo. Ci aspettiamo una solida ripresa nel terzo trimestre in tutti i segmenti di business e prevediamo una chiusura del 2020 in linea con le aspettative di mercato. Infine, mi preme sottolineare che, nonostante il contenimento degli investimenti, i nostri progetti strategici procedono in linea con le aspettative a supporto degli obiettivi di medio lungo termine di crescita, miglioramento dei margini e generazione di cassa”.
Whirlpool. Fiom: proroga blocco licenziamenti e convocazione tavolo da parte del Premier Conte
“Dall’analisi di La Morgia emerge che nel 2021 si dovrebbe uscire dalla crisi determinata dalla pandemia Covid-19. La relazione di Whirlpool mette però in discussione il piano del 2018, un piano fatto per evitare i licenziamenti e per arrivare alla saturazione di tutti gli stabilimenti. Chiedo all’azienda e al Governo di essere coerenti tra le parole e i fatti. Il progetto annunciato da La Morgia del VSP, per favorire l’uscita di impiegati e dirigenti, è un modo per eludere la legge dello Stato che prevede blocco dei licenziamenti. Questa scelta costituisce una gestione unilaterale dell’azienda non condivisa con i sindacati. Il Governo deve essere garante del rispetto dell’accordo del 2018 con il mantenimento della produzione di lavatrici a Napoli. Sono state messe a disposizione circa 100 milioni di euro di risorse pubbliche che vanno vincolate al rispetto di quel piano. Gli ammortizzatori sociali non sono un fatto tecnico ma vanno modulati sulla base del piano industriale. Chiediamo al Governo di confermare anche per Whirlpool il blocco dei licenziamenti, per scongiurare che dal 31 ottobre le lavoratrici e i lavoratori di Napoli perdano il proprio posto di lavoro. Sarebbe incomprensibile che mentre il Governo cerca soluzioni al tavolo al Mise per Napoli, non provveda alla proroga del blocco licenziamenti. Ribadiamo che la vertenza deve tornare all’attenzione del Premier Conte perchè è evidente, dagli interventi di oggi dei Ministri al tavolo, che ci sono opinioni diverse all’interno del Governo. E’ quella la sede all’altezza di una discussione che non riguarda solo il mantenimento dello stabilimento di Napoli, ma la tenuta di tutti i siti del gruppo Whirlpool, che non può che passare per il rispetto del piano”. Così Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile elettrodomestico.
A cura di Marco Antonini