MUSEO DELLE BICI A GUBBIO, IL SINDACO: “COSCIENZA PULITA”

Il Museo privato dei Mestieri in Bicicletta, con 90 mezzi d’epoca, lascia Fabriano e si sposta a Gubbio. Nella città della carta, nel 2018, era stato ammirato da 7mila visitatori per un incasso di 21mila euro. Polemiche, in città, per la perdita di un’attrazione turistica originale che molti ci invidiano. Il sindaco, Gabriele Santarelli, fa chiarezza. “Il Comune ha la coscienza pulita. Auguri al nuovo gestore, Giuliano Trippetta, sperando che il proprietario della collezione, Luciano Pellegrini, cambi atteggiamento”. Il primo cittadino difende l’operato della Giunta e respinge al mittente le accuse di diversi cittadini che, ieri, si sono chiesti il motivo per cui l’Amministrazione comunale non è riuscita a non far trasferire il museo.

“E’ un museo privato – spiega Santarelli – in un immobile del Seminario Vescovile. E’ stato gestito dalla Uisp fino a ottobre 2019, poi i rapporti si sono incrinati. Il Comune è stato allertato dal proprietario, nel cercare una soluzione. Non potendo pagare l’affitto abbiamo fatto alcune ipotesi”. Secondo il sindaco tutte le idee messe sul tavolo sono state respinte dal proprietario della collezione. “Poteva donare le bici al Comune affinchè avremmo potuto pagare l’affitto e gestire la struttura, o una donazione particolare che lega la gestione al proprietario (contrasto di trust) – dichiara – oppure, come ultima soluzione, trovare altri locali gratuiti. Noi avevamo ipotizzato il complesso Le Conce della Fondazione Carifac». Il proprietario, secondo la ricostruzione fatta dal primo cittadino, in una diretta Facebook sul suo profilo, non ha accettato nessuna proposta. Bocciata l’idea di spostarsi alle Conce “perché troppo lontana dal Museo della Carta e in quanto contrario all’esposizione delle bici su due piani”.

Quando a ottobre si è concluso il contratto con la Uisp, l’Amministrazione comunale ha cercato di coinvolgere altre realtà pur di salvare il museo. Contattati i gestori della Pinacoteca e altri soggetti, ma entrambi hanno rifiutato. Ad essere interessata c’è rimasta la cooperativa Natour Lab. “Con un incasso di 21mila euro nel 2018, è difficile gestire per un privato se devi dare 6mila euro l’anno al proprietario – rimarca Santerelli. – Quando poi questo ostacolo è stato superato con un passo indietro del proprietario e la riduzione del canone di affitto, sono arrivati altri problemi. Il più grave è l’ingerenza del proprietario che, in alcuni casi, ha trattato male anche il personale”.

Di più, il Comune, non poteva fare secondo il sindaco di Fabriano. La diretta Facebook si conclude con l’augurio di buon lavoro alla struttura che inaugurerà l’esposizione entro il mese aprirà a Gubbio con un auspicio del primo cittadino: «Speriamo che il proprietario cambi atteggiamento perché il gestore deve avere libertà». Santarelli ne ha approfittato per sottolineare che la cooperativa Natour Lab ha, tra i soci fondatori, sua moglie, ma che quest’ultima non lavora con loro da circa 6 anni.

Marco Antonini