CHIESETTA DEL CROCIFISSO, ASPETTANDO GLI EREDI
di Marco Antonini
Fabriano – La chiesetta del Crocifisso, in via Fontanelle di Fabriano, è in stato di abbandono da troppi anni e rischia di crollare. Mobilitazione in città per trovare una soluzione ed evitare il peggio. Tanti i residenti che, negli ultimi giorni, soprattutto sui social network, si sono espressi per sollecitare una presa di posizione da parte delle autorità competenti. Intanto si muove pure la politica con una interpellanza protocollata dal consigliere di Fabriano Progressista, Andrea Giombi. Due i canali aperti: la giunta Santarelli ha già scritto due volte alla Soprintendenza in quanto lo stabile non è soggetto a vincolo di interesse culturale e sta cercando di contattare i tanti eredi proprietari della chiesetta. Fa parte del patrimonio storico della città della carta. Situata non lontano dalla Gualchiera dei Chiavelli, conserva un affresco di Giovanni Loreti, nonno del fondatore delle Cartiere, Pietro Miliani. Sull’altare l’affresco del XVI secolo, purtroppo, è in stato di abbandono. E’ famoso per la scritta latina “custodisco questa città”. Paolo Panfili, presidente dell’Associazione per la Tutela e Valorizzazione del Centro Storico, ha chiesto all’assessorato della Cultura di “attivarsi affinchè la Soprintendenza emani formalmente una “Dichiarazione di interesse artistico” per gli affreschi contenuti nell’abside della chiesa del Crocifisso, come previsto dall’articolo 13 del Codice del Beni Culturali e del Paesaggio”. In questo modo potrà godere di alcuni benefici e si potrà arrivare anche all’espropriazione per causa di pubblica utilità. L’assessore Venanzoni ha precisato, a seguito di questo sollecito, che “l’Amministrazione comunale aveva già scritto due volte alla Soprintendenza e attende risposta”. Al momento, quindi, essendo una proprietà privata non soggetta a nessun tipo di vincolo non è possibile intervenire.
Nei giorni scorsi il consigliere Andrea Giombi ha depositato un’interpellanza in Comune indirizzando la missiva, per conoscenza, anche alla Diocesi di Fabriano-Matelica, sia all’Amministratore apostolico, monsignor Massara che ai sacerdoti. L’auspicio è quello di riuscire a far intervenire gli eredi della chiesetta in consiglio comunale. “Il luogo sacro – dice Giombi – si trova in un luogo storico importante della città essendo a ridosso del fiume Giano e del ponte di San Lorenzo. Questa zona, negli intenti della giunta Santarelli, sarebbe dovuta essere custodita e riportata al giusto splendore”. Secondo il consigliere d’opposizione “non riuscire ad impedire il crollo di una chiesetta risulta essere altamente diseducativo, oltre che segno di debolezza delle istituzioni”. Per questo chiede alla Giunta “di intervenire quanto prima per evitare il peggio”. Anche la Fondazione Carifac ha attenzionato il problema. La città della carta, da tempo, sta facendo i conti con la sua storia. La chiesa del Crocifisso non è l’unico luogo privato che si rischia di perdere. All’ospedale, in prossimità della chiesa di Sant’Agostino, c’è l’oratorio dei Beati Becchetti, di proprietà dell’Asur, che risale alla seconda metà del 1300. Una piccola Gerusalemme – è definito il Santo Sepolcro fabrianese – che dovrebbe diventare meta turistica importante e che invece è in stato di abbandono.