GIOMBI E IL PUNTO NASCITA: “CERISCIOLI VENGA A SPIEGARE”. E L’AFOI?
di Marco Antonini
Fabriano non si arrende alla chiusura del punto nascita, nemmeno dopo la sentenza del Tar. In attesa di un possibile ricorso al Consiglio di Stato, la politica non resta a guardare. Anzi, si cerca proprio una soluzione su questa via. Torna in primo piano l’Afoi, equipe dei medici che lavoravano tra Fabriano e l’ospedale pediatrico Salesi di Ancona pur di non perdere il servizio nella città della carta. Un’idea, questa, voluta, anni fa, dall’allora sindaco, Giancarlo Sagramola. Andrea Giombi, consigliere Fabriano Progressista, ha presentato una mozione per chiedere all’Amministrazione comunale di “convocare con formula urgente una seduta del consiglio aperta ai contributi della cittadinanza e delle associazioni, dedicata al punto nascita e al declassamento del reparto di Pediatria del Profili in semplice ambulatorio, costringendo quasi 8 mila potenziali utenti da zero a 16 anni a recarsi in altri ospedali per eventuali ricoveri”. Giombi sollecita il presidente del Consiglio, Giuseppina Tobaldi, ad invitare a questa seduta “il governatore Ceriscioli e tutti gli esponenti della Giunta regionale per ascoltare dalla loro voce le motivazioni che hanno portato alla chiusura”.
Alla Giunta Santarelli, invece, chiede, di farsi carico, presso il Governo nazionale, affinchè “siano rivisti, quanto prima, come più volte promesso, i parametri dell’accordo Stato-Regioni, tenendo conto della specificità e delle esigenze di aree montane come la nostra, caratterizzata da una superficie molto estesa e da una viabilità piuttosto complicata”. Secondo Giombi “bisogna restituire centralità al ruolo della politica in questa battaglia comunitaria e identitaria”. Il forte rischio chiusura del punto nascite aleggiava già nel 2015 quando il sindaco Sagramola e il governatore Ceriscioli riuscirono di fatto a raggiungere un’intesa per mantenere attivo il servizio per alcuni anni. “Bisogna seguire – conclude il consigliere comunale – la via politica e non quella giudiziaria. In quel caso, infatti, fu fondamentale inserire nell’accordo di sinergia con l’ospedale Salesi di Ancona denominato Afoi, il mantenimento del servizio a Fabriano a causa dei lavori per il raddoppio della Statale 76, che sono tuttora in essere. Tutto ciò mette a repentaglio l’incolumità delle gestanti del nostro territorio con il serio rischio di dover partorire in auto o in ambulanza”.