VIAGGIO NEI LUOGHI SIMBOLO DELLA CITTA’

Fabriano – Nuova identità per le strutture cittadine che hanno fatto grande Fabriano nei secoli. L’obiettivo è quello di rilanciare il centro storico e non solo partendo dai luoghi simbolo. Diversi gli spazi da recuperare da trasformare in luoghi di incontro. Capolavori che possono diventare un biglietto da visita importante per un entroterra danneggiato dal sisma e che cerca di rilanciarsi dopo la crisi economica e industriale che ha dato il colpo di grazia al distretto del bianco. Fari puntanti, da parte dell’Amministrazione comunale, all’ex sede di UniFabriano, in via Don Riganelli. Per questo stabile la Giunta sta cercando di portare avanti un progetto di recupero dopo il fallimento del consorzio. Protagonista: la carta. Spostandoci in centro c’è il Complesso di San Benedetto: qui ci sono stanze vuote vista la partenza, dei fratelli Veneri, e il loro Museo del Pianoforte. Recentemente anche l’organizzazione che fa capo a Fabriano Città Creativa Unesco ha deciso di mollare per spostarsi presso la sede della Fondazione Carifac. Diversi gli eventi organizzati in una delle location più belle situate a due passi dalla chiesa dei silvestrini, scrigno d’arte, riaperta a luglio, a due anni dal terremoto. Al lavoro anche per l’ex cinema Montini, storica location prima dell’arrivo delle multisala. Le possibili destinazioni d’uso, per non perdere lo storico cinema situato in via Balbo sono due: cinema d’essai o un teatro da utilizzare in favore delle compagnie teatrali amatoriali della città. Per quel che riguarda Palazzo del Podestà, luogo che ospita le sedute del Consiglio Comunale, salta l’ipotesi di costruire l’info-point e un museo destinato all’archeologia, così come immaginato dall’ex candidato sindaco del Pd e assessore nella giunta Sagramola, Giovanni Balducci. Non è escluso l’arrivo nello storico palazzo che ha ospitato, per anni, la Pretura, di un museo di arte contemporanea da visitare con un biglietto cumulativo con la Pinacoteca Molajoli. Spostandoci di poche centinaia di metri eccoci a Palazzo Molajoli davanti al monastero di Santa Margherita. Inizialmente si pensava di utilizzarlo da parte di Unesco, ma poi le cose sono andate diversamente. I lavori di ristrutturazione sono molto complessi e sono basse le probabilità di recuperarlo interamente quanto prima visti gli anni di abbandono. L’ex Istituto Sant’Antonio, in via Miliani, invece, sede storica delle scuole magistrali e dei licei, frequentato da intere generazioni di studenti, è chiuso. La proprietà è privata e non c’è idea, al momento, di come utilizzalo. L’auspicio è quello di vederlo nuovamente aperto quanto prima. Per la fontana Sturinalto, invece, si è attivato l’Art bonus. Alle Conce lo stabile della Fondazione Carifac, già sede della Biblioteca, è utilizzato nell’ambito del progetto “FaCe the Work”. Da pochi mesi, intanto, è stato riaperto lo storico monastero delle Clarisse di Fabriano. La struttura, per la prima volta dopo secoli di clausura, può essere ammirata da tutti. Pochissimi, infatti, lo conoscono e hanno passeggiato nel chiostro e nel giardino interno. Ospita mostre, manifestazioni e conferenze. La gestione è affidata a Giuliano Trippetta, imprenditore originario di Assisi, ma da 35 anni a Fabriano.

Marco Antonini