TURISMO, LA STATUA DI SAN PIETRO E L’ OSPEDALE: IL PUNTO DI VINICIO ARTECONI

Condizioni del patrimonio artistico fabrianese, organizzazione dei plessi museali cittadini e politica di incentivazione turistica del nostro territorio, oltre ad una considerazione sulla situazione dell’Ospedale Profili. Questi gli argomenti dell’intervista di questa settimana al dottor Vinicio Arteconi, consigliere di minoranza del Comune di Fabriano dell’Associazione Fabriano Progressista.

Consigliere Arteconi, in questi giorni ha evidenziato lo stato di degrado di parte del patrimonio artistico-culturale fabrianese, a partire dagli affreschi che decorano l’Arco del Podestà, ma anche la situazione precaria in cui versa la Fontana Sturinalto, simbolo cittadino. Quali sono secondo lei le causa del peggioramento della situazione ed i possibili rimedi?

Da trent’anni la tutela del patrimonio culturale è la Cenerentola dei bilanci dello Stato. Lo scorso anno, Presidenza del Consiglio e Ministero, hanno erogato fondi straordinari, ma a Fabriano non è arrivato niente. Propongo che il Comune, anche in accordo con la Diocesi, dia vita allo studio di un fondo di rotazione per la garantire la manutenzione programmata e il recupero del nostro patrimonio, coinvolgendo terzo settore ed imprenditoria locale.

Le sono pervenute altre segnalazioni riguardo ulteriori siti artistici a rischio?

Sono molti i fabrianesi che denunciano il degrado, in pubblico e in privato. Per l’Oratorio dei Beati Becchetti erano previsti 264 mila euro nel bilancio comunale, da spendersi nel 2016. Soldi fatti slittare al 2019 ed oggi scomparsi dal bilancio approvato il 28 marzo. Saranno spiegate le ragioni di questa scelta? A dieci metri dal Museo della Carta, questi giorni, ho letto nella bacheca una lettera di Don Chiavellini che lamenta di non aver ricevuto aiuto per riaprire la chiesa di Santa Lucia. Che immagine diamo di Fabriano? Ovviamente serve l’impegno di tutti, non solo del Comune.

Parliamo della possibilità di ricorrere all’Art bonus per far fronte alle spese di restauro. Che risposta avete avuto da parte dell’Amministrazione Comunale?

Dopo l’approvazione della mia mozione su Art Bonus, il primo anno fiscale è passato. E siamo già a metà del secondo. Il Comune non ha ancora pubblicato la lista dei beni per i quali impegnarsi a raccogliere finanziamenti. La promozione in città di Art Bonus è ferma al palo. Altri comuni già da anni lavorano per raccogliere fondi: manifesti e locandine, banner, spot prima delle proiezioni nei cinema, informazioni negli uffici pubblici, nei teatri e musei, accordi con le associazioni di categoria e tanto altro. Inutile dire che serve meno retorica e più fatti. Spero che anche le associazioni che hanno a cura il nostro patrimoni sappiano farsi sentire per chiedere un cambio di passo.

Mesi fa si fece un gran parlare della statua lignea del San Pietro Martire, attribuita addirittura al Donatello. Abbiamo più notizie di questa statua e del suo possibile ritorno a Fabriano?

Due anni fa la statua fu concessa in prestito, per la mostra degli Uffizi, dietro l’impegno di un finanziamento per il suo restauro, poi svanito nel nulla. Ad oggi, ancora mi chiedo se il Comune abbia mai attribuito un incarico formale alla restauratrice che conserva la statua a Firenze. Ci sono anche le implicazioni di sicurezza e assicurative che vanno ponderate e garantite. Di fatto ad oggi, ma Sindaco e Assessore avranno di certo informazioni più aggiornate, la statua dovrebbe vivere in una sorta di limbo giuridico. Quando ho sollevato la questione in Consiglio comunale, l’assessore Venanzoni ha dichiarato di aver chiesto al Ministero dell’Interno di verificare una sua eventuale proprietà. Personalmente, mi auguro che ne esca confermata l’inventariazione in capo al Comune anche perché, se il Fondo Edifici di Culto del Ministero la riconoscesse come sua, il Comune potrebbe perdere il diritto sulle altre opere nella chiesa di Santa Lucia, oppure da questa provenienti, come la tela di Orazio Gentileschi, o la Pala di Antonio da Fabriano esposte in Pinacoteca.

Secondo lei Fabriano riesce a sfruttare al meglio il suo patrimonio culturale per attirare turismo in città?

Il successo o meno sul mercato turistico è determinato dalla capacità di offrire servizi eccellenti, dal saperli comunicare, studiando offerte commerciali efficaci. Non ci si improvvisa. E questo vale anche per Fabriano. Un’altra stagione turistica è iniziata e Fabriano, anche quest’anno, non ha investito per migliorare servizi, informazione e decoro. Mi rattrista che, nonostante i 200 mila euro spesi per il Natale, non ci siano state economie per migliorare la comunicazione web, anche offrendo traduzioni in più lingue, cinese compreso. È chiedere troppo? Disporre di risorse web al passo con i tempi e di reale impatto internazionale, mi sembra un traguardo elementare, non si chiede d’inseguire la luna. Spero che in Comune, inoltre, comprenderanno l’importanza di istituire anche un gruppo di lavoro su ornato e decoro, come ho proposto in Consiglio.

L’accordo convenuto tra il Comune di Fabriano ed il Consorzio Frasassi, che prevede agevolazioni per i turisti che visitano entrambi i luoghi, secondo lei ha incrementato l’affluenza turistica a Fabriano? Avete dei dati certi per fare una stima?

I dati certi deve fornirli l’Amministrazione, ma posso solo augurarmi che siano più che positivi. Ho però già scritto che c’è stata molta enfasi nel presentare questo accordo. Fabriano lo ha firmato al ribasso, escludendo il mese di agosto. Nessuno ha ancora fornito una motivazione credibile, sul perché Fabriano abbia accettato questa clausola.

Parliamo della Pinacoteca Molajoli, del Museo della Carta e della Filigrana e del Teatro Gentile. Le risulta se siano già state individuate delle figure che potrebbero ricoprire l’incarico di responsabile e secondo quali criteri di selezione?

Non ho visto nessun bando pubblicato, per selezionare personale o componenti di comitati consultivi. L’amministrazione, inoltre, non ha ancora reso noto un documento di programmazione organico, collegato a un progetto di sviluppo delle istituzioni culturali, sulle figure professionali delle quali pensa di aver bisogno. Ho chiesto di mettere in bilancio la Direzione del Museo della Carta, come mi ero impegnato a fare nel programma. Nella mozione, ho fatto notare che da quest’anno è obbligatorio dotarsi di un Direttore, di alto profilo culturale e professionale, qualora il museo voglia ricevere finanziamenti statali. È grave che il museo comunale più visitato delle Marche non abbia un direttore e un comitato scientifico, anche internazionale e, ancor peggio, il museo di una città Unesco. Di recente, mi hanno anche fatto notare che il nostro Bruno Molajoli è stato per dieci anni il presidente del comitato museale dell’Unesco in Italia. Non capisco perché questo vizio di gestione, non sia stato ancora affrontato come merita dall’attuale Amministrazione.

Riguardo la situazione dell’Ospedale Profili, il sindaco Santarelli si è recato nel nosocomio cittadino, evidenziando le problematiche della carenza di personale. Si parla di lunghe liste di attesa per i controlli e le visite specialistiche. Una sua considerazione sul futuro del Profili?

Sono anni che i cittadini e le associazioni di categoria denunciano questo. Credo che il problema vada affrontato su due livelli diversi, ma che sono interdipendenti. Il primo riguarda la politica sanitaria regionale e la gestione regionale dei servizi sanitari. E’ necessario rivedere l’ambito  territoriale di competenza del nostro ospedale, facendolo coincidere almeno con la ex Comunità  Montana, per arrivare almeno a 100.000 persone e diventare ospedale autonomo di 1°livello, riferimento dell’area appenninica della Provincia di Ancona. Tale ruolo è giustificato nei fatti anche dall’aumento di flusso del 17% al locale Pronto Soccorso dall’Alta Vallesina che si traduce in aumento di ricoveri nei reparti di cura. Stessa mobilità si registra da Matelica e da Arcevia. Il secondo, una volta definito il ruolo dell’ospedale come riferimento dell’area descritta, devono essere completati gli organici di fatto per ridurre le liste di attesa per gli esami diagnostici e le prestazioni specialistiche, ma anche per attenersi alle regole contrattuali ed alle norme europee. Infine è di fondamentale importanza sapere se sarà recuperata l’area terremotata del vecchio ospedale e se (e quando) verrà edificata la palazzina delle nuove sale operatorie, con l’annessa rianimazione.

Gigliola Marinelli