47 FAMIGLIE A RISCHIO SFRATTO NEL FABRIANESE
di Marco Antonini
La casa è un diritto per tutti, come il lavoro; lo è di più vivere sereni, con i proprio figli, senza avere la tremenda paura che il nuovo giorno sarà più complicato di quello passato. Fare i conti senza o con pochi soldi è difficile, farli senza casa, impossibile. La crisi morde ogni giorno e sempre più persone non riescono ad arrivare alla fine del mese. Quando il reddito Isee è pari a zero non resta che affidarsi alla Provvidenza e attendere un alloggio popolare. A Fabriano, ad, oggi, sono 34 le famiglie con sfratto in attesa. Vuol dire che quando le autorità preposte arriveranno a suonare alla porta per la terza volta, lo sfratto sarà esecutivo. Questo numero sale a 47, quindi 13 in più, se consideriamo anche gli altri Comuni dell’Ambito 10: Sassoferrato, Genga, Cerreto d’Esi e Serra San Quirico. Sono già scesi in campo sia l’Amministrazione comunale che i privati.
Palazzo Chiavelli
L’assessore Simona Lupini annuncia che i Servizi Sociali di Palazzo Chiavelli “stanno costruendo un progetto risolutivo con soluzioni durature per dare ossigeno a queste persone. Il Comune di Fabriano – spiega – intende partecipare a un bando molto consistente dal punto di vista economico per avere fondi necessari per dare risposte concrete a chi si trova in difficoltà”. C’è, intanto, una equipe a lavoro che vede anche la partecipazione delle associazioni per monitorare la situazione. Il sindaco, Gabriele Santarelli, che mensilmente incontra i vertici di Erap, spiega di essersi impegnato in prima persona nel “trattare proprio con Erap affinchè venga predisposto un piano di rientro per gli inquilini morosi. L’obiettivo è anche quello di rivedere – dice il primo cittadino – il metodo di calcolo del canone concordato perchè il valore dell’immobile preso in considerazione per determinare la retta mensile è troppo alto rispetto al momento che si sta vivendo”. L’altro problema degli sfratti riguarda coloro che, con Isee a zero, sono stati inseriti in case a canone concordato pur non riuscendo a pagare. A peggiorare la situazione in fatto che “non si riesce – denuncia – ad accedere ai contributi per morosità incolpevole per via dei criteri troppo stretti che penalizza tutti”.
Storie di sfratti
L’ultimo episodio di sfratto risale a ieri, sabato 17 marzo, e l’ha segnalato sui social network l’imprenditore Urbano Urbani dopo un incontro con il sindaco Santarelli e il vicensindaco Arcioni. “Emanuela, con due figli di cui uno diversamente abile, sta vivendo un dramma familiare. Casa sua è stata venduta all’asta. Il Comune non ha più case libere. Per una casa popolare – spiega Urbani su Facebook – occorre fare domanda, entrare in graduatoria e i tempi non sono brevi. D’accordo con il Sindaco, quindi, lanciamo un appello a tutti per trovar loro un’abitazione. Chiediamo a chi ha acquistato casa all’asta di permettere alla donna di rimanere lì dentro finché non troviamo una sistemazione adeguata alla sua situazione”. A rischio sfratto da via Urbani, quartiere Borgo, anche una famiglia con tre bambini.
Case popolari
Entro l’estate verranno ultimati 16 alloggi di edilizia popolare in via XIII Luglio, quartiere Piano. Altrettanti verranno costruiti entro due anni in prossimità della palazzina in via di ultimazione. 29 abitazioni, intanto, sono state già acquistate da Erap e Regione per i terremotati. Quando questi rientreranno nelle loro case diventeranno alloggi di edilizia popolare.
Info, Erap: http://erap.an.it/pagine/erap_185.asp