NUOVA SEDE PER LA CROCE ROSSA, IL PUNTO DI CLAUDIO ALIANELLO

Un iter iniziato nel lontano 2009 quello della nuova sede del Comitato Locale di Fabriano della Croce Rossa Italiana nel quartiere Borgo della città di Fabriano. Un’incompiuta che si trascina da anni tra avversità e vicissitudini negative, tra cui anche la cessazione dell’attività dell’impresa edile che ha edificato la struttura, che hanno ritardato la consegna di questo immobile ad oggi ancora non fruibile. Ne parliamo con l’avvocato Claudio Alianello, ex assessore ai lavori pubblici della Giunta Sagramola, che ha ricoperto il ruolo di Presidente dal 2004 al 2015 e , dopo circa due anni di pausa, da alcuni mesi  è tornato quale Commissario del Comitato locale di Fabriano della Croce Rossa Italiana.

Alianello, partiamo subito con il capire quale sia lo stato dell’arte ad oggi e, soprattutto, quali sono le ragioni di questo ritardo e di tutti gli ostacoli tecnici e burocratici che hanno travagliato l’iter dell’opera?

Per poter comprendere a fondo le ragioni che hanno determinato il calvario della nuova sede della CRI di Fabriano, occorre chiarire che tutti gli immobili in uso ai comitati locali della CRI, come quello di Fabriano, sono di proprietà della Croce Rossa Nazionale. Quest’ultima è un ente di diritto pubblico con una burocrazia similare a quella di un Ministero romano.  Già prima del 2009 erano stati dal sottoscritto presi contatti con i veri funzionari e Dirigenti della CRI Nazionale per verificare la possibilità di effettuare una permuta tra gli immobili concessi in uso al comitato di Fabriano (Piazza Fabio Altini e Marischio)  con quello comunale. Trascorsero oltre sei anni prima di avere un provvedimento autorizzativo alla permuta e ciò grazie all’interessamento del Presidente Regionale  Fabio Cecconi e direttamente del Presidente Nazionale Francesco Rocca. Sembrava fatta: ma essendo la pratica ritornata in mano a Dirigenti e funzionari romani, per oltre due anni dal nazionale CRI non riuscivamo ad ottenere –  nonostante le lettere, mail, solleciti telefonici e visite in loco – i documenti tecnici propedeutici alla sottoscrizione dell’atto pubblico di permuta degli immobili. Diversi viaggi a Roma vennero fatti dal sottoscritto in compagnia del Sindaco Sagramola, del Dirigente Evangelisti, e dei responsabili della Cri di Fabriano ( il Presidente Francesco Marinelli ed il Responsabile dei Volontari Fiore Gentili), ogni volta per cercare di comprendere quali fossero  le resistenze e le difficoltà alla redazione dei documenti. Problemi reali non ne ravvisammo mai, resistenze mentali tante da redigere un trattato di psicologia. Solo verso la metà del 2017 il Dirigente romano incaricato, ha provveduto a firmare l’atto di permuta tra la Croce Rossa Italiana ed il Comune di Fabriano.Da quella data si è cominciato a lavorare sul progetto per il completamento della sede e ad oggi si è in attesa del rilascio del permesso a costruire da parte del Comune di Fabriano. Una volta ottenuto il permesso di cui sopra, verrà indetta una gara di evidenza pubblica dal Comune – in qualità di stazione appaltante così come disposto dall’Ordinanza della CRI Nazionale – e dopo l’aggiudicazione della gara inizieranno i lavori di ultimazione della sede.

Cerchiamo di ricostruire il percorso intrapreso per destinare questi nuovi locali alla Croce Rossa Italiana. Un percorso iniziato con la Giunta Sorci e che prevedeva una serie di passaggi di proprietà di diversi immobili. La sede storica di Piazza Altini sarebbe stata demolita per lasciare libera e fruibile la piazza e valorizzare il Complesso del San Benedetto e la Chiesa omonima, la restituzione alla comunità di Marischio dei locali utilizzati dalla CRI (ricevuta a seguito di una donazione alla CRI) in cambio del nuovo fabbricato in zona Borgo. A che punto sono questi passaggi di proprietà?

Sotto la giunta Sorci venne stilato un accordo procedimentale tra un privato ed il Comune, secondo il quale il primo avrebbe edificato un immobile su terreno comunale quale perequazione per un maggior valore ottenuto da un altro terreno di sua proprietà. Questo immobile, quindi divenuto di proprietà del Comune, venne destinato a sede del Comitato locale di Fabriano della CRI in quanto erano note le difficoltà dei volontari a permanere nella sede di Piazza Fabio Altini, in pieno centro storico. Essendo sia il Comune di Fabriano che la CRI Nazionale enti di  diritto pubblico, lo “scambio” degli immobili poteva avvenire attraverso una permuta degli stessi con compensazione dei valori. Non conosco quali fossero gli scopi destinati agli immobili CRI dopo la permuta, ma ritengo che per l’immobile in centro ci siano vincoli della Sopraintendenza in quanto l’immobile è stato edificato da oltre 70 anni (immobile tra l’altro inagibile a causa dei pesanti danni subiti dal sisma, ndr). Gli immobili come prima specificato sono già stati trasferiti con permuta a metà del 2017.

Rispetto all’accordo procedimentale posto in essere a suo tempo, l’Ufficio del Territorio ha rilevato in questa operazione un maggior guadagno per il Comune di Fabriano?

 a permuta è stata fatta tra valori equivalenti, nessuno ha guadagnato nulla. L’Agenzia del Territorio ha evidenziato nella propria stima un valore leggermente superiore nell’immobile di proprietà del Comune rispetto a quelli della CRI ed infatti la permuta è avvenuta scardinando una porzione del locale garage al pian terreno, che rimarrà quindi di proprietà comunale e destinato a magazzino della Protezione Civile. La Croce Rossa di Fabriano, ha invece sostenuto del tutto i costi di registrazione degli atti, di accatastamento dell’immobile ottenuto in  permuta ed ogni atto inerente e conseguente la permuta.

Considerata la necessità da parte dell’ente di soccorso di usufruire quanto prima di questa nuova sede, possiamo sbilanciarci e prevedere una possibile data di insediamento nei locali della zona Borgo?

Tralasciando la necessità di una sfera magica per poter predire il futuro non in mio possesso, se la gara avrà uno svolgimento regolare senza successivi ricorsi alla magistratura e la ditta aggiudicatrice rispetterà i termini di costruzione, per la fine del 2018 potrebbe essere fruibile la nuova sede.

Gigliola Marinelli