PARTE LA CAMPAGNA DI POTERE AL POPOLO A FABRIANO

Nei giorni scorsi l’ex segretario della Fiom Giorgio Cremaschi ha aperto la campagna elettorale della lista Potere al Popolo a sostegno delle candidature fabrianesi di Valeria Carnevali e Stefano Gatti. Più di 50 i partecipanti all’incontro, che si è tenuto presso i locali del Dopolavoro Ferroviario e a cui è seguita una vivace cena di autofinanziamento: i candidati di Fabriano, Valeria Carnevali e Stefano Gatti, rispettivamente alla Camera nel collegio uninominale Ancona-Jesi-Fabriano e al Senato nel collegio plurinominale Marche Nord, hanno affiancato il noto sindacalista, anch’egli candidato per Potere al Popolo a Bologna, nel presentare il programma del movimento in relazione alla realtà del Paese e declinato sulla situazione del territorio marchigiano e del fabrianese.

 Stefano Gatti e Valeria Carnevali hanno aperto l’incontro mettendo al centro i temi del lavoro in un territorio in estrema crisi, ma anche la critica alle recenti leggi che hanno favorito la precarizzazione, le privatizzazioni, lo smantellamento delle istituzioni scolastiche e sanitarie pubbliche, i danni al patrimonio naturale e ambientale, il tutto in nome del profitto di pochi detentori di ricchezza a fronte dell’impoverimento dei ceti popolari. Giorgio Cremaschi ha incitato la platea a non arrendersi alla “guerra tra poveri”: posti fissi contro precari, giovani contro pensionati, italiani contro immigrati, tutti tentativi delle classi dirigente di costringere i poveri a odiare sé stessi.

Secondo il sindacalista, Potere al Popolo è l’unica vera alternativa politica di queste elezioni: “5 Stelle, PD e centrodestra dicono tutti che bisogna ridurre la spesa pubblica, tagliare i servizi perché ce lo chiede l’Europa. Liberi e Uguali, il partito di Bersani e D’Alema, non è pervenuto: non hanno una posizione su nulla, stanno insieme solo contro Renzi, ma io non vedo grosse differenze tra il loro PD e il suo”. Al centro del programma di Potere al Popolo, il ruolo del Pubblico, unica soluzione per reindustrializzare l’Italia e riportare lavoro e benessere: “Siamo diversi da tutti gli altri perché per noi il Pubblico è centrale. Le realtà industriali, come in tutto il paese, senza un grande ritorno dell’intervento pubblico nell’economia, non si salvano. Fabriano è l’esempio classico di questo modello sbagliato, se non interviene con il pubblico non si risolvono le crisi della aziende con gli accordi al ministero. Noi vogliamo riportare dentro la politica le grandi questioni sociali perchè tutti fanno a gara nel dare aiuto alle imprese, ma ci chiediamo chi aiuta i lavoratori”.

cs