EX VENETO BANCA, INTEGRAZIONE DEL SISTEMA INFORMATICO

Operativa, da oggi, l’integrazione del sistema informatico delle filiali cittadine ormai ex Veneto Banca con il gruppo Intesa, neo proprietario della storica banca della città. Completata la nuova trasformazione di quella che una volta si chiamava Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana. Diverse le novità emerse nelle ultime settimane a seguito dell’incontro tra dipendenti e sindacati in vista di questo importante passaggio. La sede centrale nel palazzo di vetro di via don Riganelli di Fabriano potrebbe non chiudere. Si stanno aumentando le postazioni pc, infatti, da 50 a 110. Per il momento, poi, non è sono previsti esuberi. In 35 andranno in pensione anticipata. Le quattro filiali cittadine, ora Gruppo Intesa, che erogano servizi per più di 11 mila correntisti resteranno operative. Dopo settimane di apprensione sembra confermato il potenziamento della sede centrale di via don Riganelli. Attualmente ci lavorano 50 dipendenti, ma potrebbero diventare più del doppio, 110 per la precisione con altrettante postazioni computer. Potrebbe arrivare una sezione staccata degli uffici centrali del Gruppo Intesa. Queste, in sintesi, le novità dal mondo bancario fabrianese.

Alcuni rappresentanti del Gruppo Intesa hanno partecipato, la settimana scorsa, all’assemblea dei lavoratori con i sindacati di categoria. Ai dipendenti è stato annunciato che si è arrivati alla firma di due accordi: uno per gli esodi volontari e uno per l’incorporazione, con i lavoratori ex Veneto Banca, già ex Carifac, che prenderanno il secondo livello contrattuale previsto da Gruppo Intesa. Al momento nessun esubero, ma 35 dipendenti che potranno andare in pensione anticipata. Previste razionalizzazioni e un nuovo codice iban che sarà attivo dall’11 dicembre dopo l’integrazione del Gruppo. Sono quattro le filiali aperte a Fabriano per 11mila correntisti: piazzale Matteotti, corso della Repubblica, via Martiri della Libertà e sede centrale di via don Riganelli. Non è escluso, nel prossimo futuro, il ricorso alla mobilità interna, ma è un argomento che sindacati e proprietà affronteranno nel corso del 2018. Polemiche intanto, a seguito della fusione di Banca Marche in Ubi Banca: la filiale del popoloso quartiere Borgo è stata chiusa e con lei anche lo sportello bancomat. Ai clienti rimane solo la filiale di via Dante tra l’altro senza molti parcheggi con disagi soprattutto per gli anziani che devono attraversare la città per raggiungere la propria banca.

m.a.