UN’INTERROGAZIONE IN REGIONE PER SALVARE LE CARTIERE

Sono 150 gli esuberi nelle cartiere di Fabriano mentre si attende l’arrivo di nuovi ordinativi dall’estero e la procedura di vendita a un Fondo americano. Il reparto carta monete dello stabilimento Fedrigoni in difficoltà. Preoccupazione per le storiche cartiere. Della vicenda si sta occupando anche la politica marchigiana. Il consigliere Sandro Zaffiri, Lega Nord, ha depositato un’interrogazione in regione. “A partire dal 2011, le società Fedrigoni Cartiere S.p.A., Cartiere Miliani Fabriano S.p.A. e Fabriano Securities s.r.l. – si legge nel documento – si sono unite in Fedrigoni S.p.A., mantenendo i rispettivi marchi commerciali di riconoscibilità. Nello stabilimento di Fabriano del gruppo Fedrigoni, si produce anche la carta per la banconota euro e per altre valute ed è a tal fine che sembra che nel corso degli ultimi anni siano stati fatti rilevanti investimenti. Da mesi c’è forte preoccupazione per lo stabilimento fabrianese a causa della perdita di una commessa molto importante, quella relativa alla produzione di banconote per l’India, a cui potrebbe far seguito il dimezzamento della produzione dell’euro, causato dalla scelta della Banca Centrale Europea di riposizionare il 50% della produzione in una impresa cartaria francese”. Per questo Zaffiri, vista chiede chiarimenti visto “che sembrerebbe essere stata addirittura ipotizzata la vendita della cartiera per cercare di uscire dalla pre-crisi in cui è improvvisamente piombata, con la finalità di evitare il ricorso alla cassa integrazione o ad altri ammortizzatori sociali”. Un altro colpo di grazia per il comprensorio che non permettersi di peggiorare ulteriormente il clima vista la presenza di circa 8mila disoccupati. “Interrogo la Giunta regionale – conclude la nota del consigliere della Lega – per conoscere se quanto riportato in premessa corrisponde al vero e, in caso di risposta affermativa, quali iniziative intende promuovere al fine di garantire i livelli occupazionali dello stabilimento cartario fabrianese del gruppo Fedrigoni e scongiurare l’aggravarsi di una già difficile situazione economico-sociale che coinvolge il comprensorio”.

Le cartiere 

Con la perdita della commessa per l’India il reparto non ha più la produzione di 5mila tonnellate di carta che corrispondono a sei mesi di lavoro per tre linee produttive. Per quanto riguarda l’Euro si è azzerata la produzione per gran parte del 2018: tutto ciò a seguito della decisione della Banca Centrale Europa di togliere il 50% delle commesse alle cartiere Fedrigoni affidandole, senza bando, a una cartiera francese. A seguito delle assemblee di stabilimento tra operai e Rsu e con la proprietà è emerso il dato più allarmante: 150 esuberi. Sono già stati formulati diversi piani di emergenza: ferie scaglionate per chi ne ha accumulate durante l’anno; negli stabilimenti di Fabriano e Rocchetta alcuni potranno usufruire dell’accompagno alla pensione e con l’avvio delle due linee nello stabilimento di Pioraco si potranno recuperare 25 unità da dirottare nel sito Maceratese. A preoccupare gli operai anche la perdita della figura dell’Amministratore delegato: a Claudio Alfonsi, persona molto legata al territorio, causa malattia, è subentrato il proprietario, Alessandro Fedrigoni. Contemporaneamente è in atto la procedura di vendita dell’azienda a un Fondo americano che si concluderà alla fine del 2017. L’azienda, in più occasioni, ha rassicurato i dipendenti. Si attende l’esito delle trattative per nuove commesse. Avviati una serie di incontri con i sindacati. Recentemente, intanto, è arrivato l’ok per la lavorazione di 500 tonnellate di carta e si aspetto il responso per un’importante commessa dalla Turchia. “Vigileremo – ha detto l’Amministrazione comunale di Fabriano – e daremo tutto il supporto necessario per cercare di scongiurare la cessazione della produzione della carta moneta nel nostro territorio”.

Marco Antonini