BAGATTO: “PARI OPPORTUNITÀ PER LE ASSOCIAZIONI TEATRALI FABRIANESI”

A cura del direttivo del Bagatto Percorsi Creativi Aps: Laura Trappetti, Leonardo Animali, Elisabetta Vittori

Il direttivo del Bagatto Percorsi Creativi A.p.s., che opera dal 1998 a Fabriano nell’organizzazione, produzione, formazione ed educazione teatrale, esprime preoccupazione circa le recenti scelte della nuova amministrazione di Fabriano riguardanti i rapporti con l’associazionismo teatrale. Si vorrebbe farla passare come una banale svista, ma non riteniamo la definizione adeguata se si ritiene importante la partecipazione alla vita culturale della città. E’ una svista concedere un privilegio? Abbiamo appreso che l’Assessorato alla Cultura ha concesso il patrocinio ai corsi di teatro dell’associazione Papaveri e Papere e che, in virtù di questo patrocinio, questa avrà la possibilità di presentare i corsi e allestirne i saggi al Teatro Gentile. Vogliamo sgombrare il campo da ogni polemica nei confronti di Papaveri e Papere. Da anni, così come noi e molti altri a Fabriano, svolge un ruolo meritorio di promozione del Teatro. Massimo rispetto per il loro lavoro, convinti che per la crescita culturale della città serva pluralità.

Quello che ci preoccupa è l’approssimazione e la mancanza di regole con cui l’Amministrazione ha agito, penalizzando di fatto tutti gli altri in visibilità e accesso agli spazi pubblici. E’ dannoso innescare possibili conflittualità fra associazioni facendo concessioni a chi sì e a chi no. Ricordiamo che stiamo parlando di no profit e che alle istituzioni spetta il compito di garantire condizioni di partenza uguali per tutti. Sono il pubblico, la critica o i partecipanti a giudicare la proposta e la qualità artistica. Infatti non è la qualità artistica il terreno di discussione, anche perché sarebbero necessarie competenze, valutazioni di merito e analisi precise dei progetti che non ci sembra possano essere messe in campo. Laddove fosse, pur con umiltà, abbiamo contezza della qualità di quanto da anni proponiamo. La questione si riassume in una locuzione che è anche una delega assessorile, tanto è importante: pari opportunità. In un percorso di pari opportunità ci sembrava avviata l’amministrazione, quando a luglio ha invitato tutte le associazioni fabrianesi a presentarsi ed inviare progetti. Abbiamo raccolto l’invito, ci siamo presentati, abbiamo inviato i progetti seguendo l’iter indicato. Abbiamo apprezzato molto perché ci sembrava un gesto di discontinuità rispetto al passato. Successivamente abbiamo avuto un cordiale incontro con l’Ass. alla Cultura, Ilaria Venanzoni, che ci ha dato l’opportunità di presentare l’attività più dettagliatamente e di esporre le nostre esigenze.

In questo incontro abbiamo consegnato anche a lei direttamente i progetti già inviati, corsi di teatro compresi. In tutti questi primi approcci con la nuova amministrazione abbiamo ribadito quanto sia importante trattare le associazioni equamente, a fronte di gestioni precedenti di concessioni, spazi e partecipazione su criteri fra lo sconosciuto e il discutibile. Abbiamo inoltre precisato quanto ci avessimo sempre tenuto al patrocinio del Comune, anche se gratuito e non foriero di alcun benefit particolare, se non quello di sottolineare una sinergia associazionismo-istituzioni. Avremmo pertanto certamente richiesto anche a questa amministrazione il patrocinio per i nostri corsi di teatro; sarebbe stato, come sempre, motivo di orgoglio poter apporre lo stemma della città accanto al nostro. A maggior ragione lo avremmo fatto se avessimo saputo che ciò ci avrebbe permesso di presentarli al Teatro Gentile, con la non trascurabile ricaduta in visibilità e valorizzazione. Da quel che sapevamo l’amministrazione aveva sospeso la concessione dei patrocini e in nessuna delle occasioni di cui sopra ci è stato fatto presente che si potesse derogare a questa decisione o che ci fosse stato un dietrofront. Eppure evidentemente una deroga deve esserci stata, altrimenti non si spiega il caso Papaveri e Papere. Questo pone di fatto un’associazione in posizione preminente rispetto alle altre e non è accettabile. Poter presentare la propria attività al Gentile, che dovrebbe essere la casa comune di tutti noi che facciamo teatro in città e che con ciò contribuiamo a promuoverlo, a formare pubblico e appassionati, rappresenta un bonus che va molto al di là della qualità di quanto si propone: la location determina uno squilibrio tale che qualunque altro progetto, anche il migliore del mondo, sparisce. Ebbene, a cosa si deve questo privilegio? Quale iter, se esiste, non abbiamo seguito perché ci fosse preclusa la stessa possibilità? Cosa manca ai nostri progetti, per poter godere della stessa prestigiosa cornice?

E’ qui che entrano in gioco le pari opportunità, da qui la nostra preoccupazione riguardo alle politiche culturali presenti e future, alle quali vorremmo contribuire parimenti agli altri e con le medesime occasioni. Ci spiace ritrovarci in una situazione simile allo scorso anno: un’associazione (sempre Papaveri e Papere) che ha potuto collaborare all’organizzazione della Stagione di Prosa dell’Amat, non si sa sulla base di quali requisiti tecnici, professionali e a che condizioni, senza un bando o un invito aperto a tutti, dando l’idea che ci fosse stata una selezione, quando invece semplicemente tutti gli altri sono stati esclusi a priori. Anche in quell’occasione la giustificazione fu un’involontaria svista. Così facendo però la comunicazione risulta drogata e preclude alle associazioni importanti spazi pubblici (cioè di tutti) per farsi conoscere. Sui canali privati ogni associazione mette in campo le proprie strategie per entrare in contatto con la città, in base alla capacità di promuoversi e ai mezzi economici di cui dispone, ognuno porta in dote il valore del suo progetto, questo sta alla nostra bravura, ma l’Amministrazione Comunale ha il dovere di rapportarsi con tutte sulla base di regole certe e senza discriminare o avvantaggiare nessuno e se lo fa deve renderne conto: amministrare non è facile e prevede responsabilità, non leggerezza. Non riteniamo che sia questo il livello di rispetto che si deve a tutti coloro che si impegnano per la città. Per quanto ci riguarda continueremo a farlo con correttezza, passione e competenza, cercando collaborazione e non competizione con tutte le associazioni che lo vorranno, disponibili ad instaurare con l’amministrazione un rapporto basato su questi valori. Ci auguriamo che questo approccio sia fra tutti reciproco.