E’ MORTO VINCENZO BUCCIARELLI, IL MASTRO CARTAIO DI FABRIANO

Un altro pezzo importante dell’arte cartaria fabrianese ci ha lasciati. E’ morto, infatti, all’età di 86 anni Vincenzo Bucciarelli (foto), uno dei mastri cartai storici delle Cartiere Miliani Fabriano che dal 10 ottobre del ’47, appena sedicenne, e per oltre 38 anni, ha lavorato nel reparto tini della storica cartiera cittadina come uno dei più apprezzati lavorenti. Ieri, 13 giugno, si sono svolti i funerali nella chiesa della Sacra Famiglia.

Il suo amore per l’arte cartaria non è certo svanito con l’età della pensione visto che dal primo aprile del 1985, avendo terminato il suo lavoro alla cartiera solo il giorno precedente, ha prestato la sua opera nel Museo della Carta e della Filigrana, portando per la prima volta al suo interno la produzione della carta a mano, immergendo con estrema sapienza le braccia nel tino appena posizionato nella sala della “gualchiera medievale”, con l’eleganza che è possibile ammirare nella foto che lo ritrae all’opera proprio all’interno del museo. In oltre dieci di attività ha mostrato ad oltre 300 mila visitatori del museo l’arte e il genio fusi in un mestiere che, senza soluzione di continuità dalla seconda metà del trecento, ha reso i mastri cartai di Fabriano e la città stessa, così famosi nel mondo. Ma la sua attività non si è limitata al solo aspetto dimostrativo: in quei dieci anni Raffaele Bucciarelli ha infatti trasferito il sapere di cui era depositario ai giovani che in quel periodo gli si sono affiancati nel museo così che gli insegnamenti ed i gesti sapienti oggi vivono in Luigi, Roberto e Bruno che da lui hanno preso il testimone dell’antico mestiere, la magia che ogni giorno fa emergere dal tino del museo fogli di preziosa carta a mano filigranata. L’Amministrazione comunale e tutti gli operatori che oggi lavorano presso il Museo della Carta e della Filigrana si stringono intorno alla moglie Rita e alla famiglia di Vincenzo Bucciarelli, rendendo omaggio alla Persona che per la prima volta ha portato l’antica arte cartaria all’interno della gualchiera medievale del museo, sala che l’Amministrazione comunale intende dedicare proprio alla sua memoria intitolandola a suo nome.