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CONTRO LA DIPENDENZA DALL’AUTOMOBILE. FABRIANO CAPITALE DEL CAMMINARE

Giornata del camminare in un periodo, oggi, dove si prende la macchina anche per andare al supermercato situato 500 metri da casa. Oggi le città vivono una dipendenza dall’automobile privata ancora troppo alta, con tutto quello che ne consegue in termini di sicurezza per i cittadini e per gli elevati livelli d’inquinamento atmosferico. Una città sempre più camminabile aumenta di molto il livello di vivibilità soprattutto a vantaggio dei soggetti più deboli come i bambini o gli anziani. Ogni anno la Federtrek con la Giornata Nazionale chiede alle Istituzioni di ogni livello, alle scuole, alle associazioni e ad ogni singolo cittadino di farsi carico di importanti iniziative promozionali che, in modo creativo, possano far crescere la cultura del camminare. Ne abbiamo parlato con Paolo Piacentini, presidente nazionale Federtrek.

Fabriano capitale del camminare? Ma ha le carte in regola? Andiamo  a passeggiare sulle nostre montagne…

Il far diventare Fabriano capitale del camminare è una grande sfida perché ad oggi non ha le carte in regola, come d’altra la maggior parte della città italiane. Se un domani dovessimo riuscire nell’intento di far diventare Fabriano la città del camminare, sul modello di molte città europee, i vantaggi per i cittadini e per la promozione del turismo sarebbero significativi. Fabriano ha tutte le caratteristiche per diventare una città a misura di pedoni e di ciclisti e quindi fruibile in sicurezza da parte dei bambini e di tutte quelle persone che hanno difficoltà motorie spesso ostacolate nel loro libero movimento dall’eccessiva presenza di auto private. A dare riscontro a questa affermazione sono i dati dell’OMS e degli studi sulla mobilità sostenibile che evidenziano come il camminare in città o andare in bici anche per qualche chilometro determina importanti benefici per il benessere psico-fisico delle persone con ricadute più che positive sulla qualità del vivere urbano. La nostra città, oltre a non avere particolari dislivelli, ha una distribuzione urbanistica tale per cui la massima distanza tra centro e periferie non supera i 4 chilometri ( escluse ovviamente le frazioni). Altra particolarità di Fabriano è la vicinanza a montagne molto interessanti che offrono la possibilità di praticare un escursionismo per tutti con un avvicinamento che può esser fatto partendo dal centro abitato godendo fin da subito di bellissimi panorami verso il San Vicino, Monte Cucco, Catria e buona parte del crinale appenninico che ci divide dall’Umbria. L’originalità del paesaggio appenninico fabrianese è la presenza di una storia legata fortemente alla spiritualità benedettina e a quella francescana, intorno alla quale si stanno ideando per interessanti circuiti di fruizione turistica legati alla pratica del camminare.

Il turismo può ripartire dai sentieri del Fabrianese? Se si come? Con quali strategie?

Il turismo nel fabrianese può e deve ripartire da una valorizzazione attenta del proprio paesaggio storico- culturale e naturalistico che ovviamente deve intrecciarsi con una promozione ottimale del proprio centro storico e del vasto patrimonio museale e monumentale presente. Va sfruttato al meglio anche il valore aggiunto di essere “Città Creativa UNESCO” ma l’elemento fondamentale è quello di riuscire a presentarsi alle nuove domande di turismi esperenziali alzando di molto la qualità dell’accoglienza sulla quale inizio a percepire interessanti segnali da parte di alcuni privati. La promozione dell’escursionismo, (approfitto per ringraziare Mauro Chiorri ed i suoi collaboratori per l’ottimo lavoro che stanno portando avanti al fine di ottimizzare la fruizione della rete sentieristica) deve rientrare in una visione strategica a medio e lungo termine in cui il comprensorio di cui Fabriano è la capitale ideale, riesce a rappresentarsi esaltando l’armonia tra paesaggio, artigianato, agricoltura di qualità ed eccellenza dei centri storici che in questa visione strategica devono lavorare ad una pedonalizzazione sempre più spinta. Ci sono città che hanno veri e propri itinerari turistici pedonali che permettono una fruizione più attenta e consapevole di ogni angolo della città e Fabriano con la mostra su Gentile aveva iniziato a far bene.

Come è la salute dei nostri monti? Aumentano casi di inciviltà

I monti che circondano la conca di Fabriano stanno bene e riempiono lo sguardo, il cuore e lo spirito di chi ha voglia di lasciarsi sorprendere abbandonando, anche solo per pochi attimi, i ritmi veloci e stressanti della nostra quotidianità. Rispetto al poco senso civico fondamentale è il lavoro quotidiano con i ragazzi ma in generale ogni cittadino dovrebbe riscoprire il valore fondamentale del prendersi cura del meraviglioso territorio di cui siamo ospiti e custodi. Dobbiamo entrare nella logica che compiere ogni giorno anche piccoli gesti di attenzione e cura verso le nostre montagne o verso il centro storico aiuta a rendere più attraente la fruizione turistica di qualità e soprattutto ci avvicina di più alla bellezza che è ricchezza dello spirito, un arricchimento che non è, come può pensare qualcuno, elitario perché il bello appartiene a tutti come il degrado non dovrebbe appartenere a nessuno.

Marco Antonini