RICORDANDO SARA, LA 22ENNE CHE COINVOLGEVA TUTTI CON IL SUO SORRISO

LDolore e compostezza, in Cattedrale, per l’ultimo saluto a Sara Menichelli. Non capita spesso di vedere un silenzio surreale sia dentro che fuori la chiesa. La rabbia e la tristezza per quanto accaduto hanno lasciato spazio alla speranza. Così è stata accolta la lettera che la nonna ha letto a San Venanzio al termine delle esequie. “Dacci la forza di riprendere a sorridere e a guardare il futuro come tu vorresti” ha detto con emozione. Le lacrime sono scese in continuazione, segno che ancora ci sappiamo commuovere davanti alle storie della vita. Ogni volta un fatto, ogni volta un insegnamento. Ogni giorno della nostra vita è un giorno troppo importante per vivere in balìa delle onde. Sara ce lo ha ricordato. La bellezza della donazione degli organi, l’importanza del senso di famiglia, i valori della vita al posto giusto, la fede… sono spunti di riflessione per non dimenticare una ragazza morta sulla strada. Così la sua morte non sarà stata vana. L’organo ha iniziato a suonare nel primo pomeriggio di ieri quando il coro parrocchiale si è riunito per provare i canti per le esequie di Sara Menichelli, la 22enne deceduta a seguito di un incidente stradale avvenuto sabato scorso poco lontano da Loreto. Un pomeriggio davvero commovente quello che hanno vissuto migliaia di giovani e non che si sono dati appuntamento per l’ultimo saluto della studentessa universitaria che si sarebbe dovuta laureare in Scienze della formazione a novembre. Quell’organo, tanto amato dalla mamma-maestra di pianoforte che suona da tanti anni e che Sara ha sempre amato ascoltare anche durante le prove, ha accompagnato, con canti con chiaro riferimento alla risurrezione, tutto il funerale. Chiesa Cattedrale gremita sia dentro che fuori. L’omaggio alla ragazza era iniziato mercoledì pomeriggio alla camera ardente presso la chiesa dei giovani lungo Corso della Repubblica ed  proseguito, poi, per tutta la notte quando, amici e conoscenti, si sono alternati nella veglia notturna per non lasciare mai soli i familiari. C’erano tutti a San Venanzio per accompagnare Sara nell’ultimo viaggio terreno: gli amici di sempre, i volontari con cui condivideva l’associazionismo, i compagni di scuola dei due fratelli più piccoli. A presiedere l’Eucaristia il vescovo Stefano Russo, il parroco mons. Alfredo Zuccatosta e diversi sacerdoti. <Sara è stata consegnata all’eternità – ha detto il presule – ma il nostro cuore è turbato. Chiediamo che questa morte continui a portare frutti di opere buone. Spetta a noi, ora, il compito della testimonianza confortati dalla fede nel Signore risorto>. Poi una riflessione su quanto è accaduto negli ultimi giorni. <Ho visto tante reazioni di dolore e tante testimonianze di bene che molti hanno detto e attuato con la vita. Sara ci insegna che non è importante quanto si dà ma quanto amore si mette nel dare, così come aveva scritto giorni fa a sua mamma tramite sms. Ora è tempo di raccogliere il testimone che Sara ci sta passando: l’ondata di bene che è scaturita dopo l’incidente non sia momentanea ma costante>. Commossi Rita e Giancarlo, i genitori. <Sara – hanno detto i genitori – cercava di capire quale era la cosa migliore da fare e lo decideva in modo costruttivo.> Al termine delle esequie il corteo di auto fino al cimitero di Santa Maria.

m.a.