FALSO IDEOLOGICO, PARLA L’ASSESSORE PAGLIALUNGA

L’assessore Paglialunga a lavoro. Luciano Stopponi, nel corso di una conferenza stampa, ha invocato più volte le sue dimissioni. L’assessore studia se ricorrere alla Cassazione. Non è finita la querelle dopo la condanna in secondo grado per falso ideologico dalla Corte di Appello di Ancona che, rispetto a quanto stabilito in primo grado, ha concesso la non menzione nel casellario giudiziario e la riduzione a 300 euro della provvisionale. I fatti risalgono all’aprile 2012. Paglialunga, da assessore uscente poi confermato nella giunta guidata da Giancarlo Sagramola, ha vestito i panni dell’ufficiale giudiziario per certificare, in vista delle elezioni comunali, la presentazione della lista dell’Italia dei valori, di cui lui stesso faceva parte. Le firme di tutti i candidati sono state giudicate valide, compresa quella di Luciano Stopponi del Partito Repubblicano che ha sempre sostenuto di non averla mai messa su quella lista. Da qui la denuncia con la successiva inchiesta della Procura di Ancona che ha portato il perito nominato dall’accusa a stabilire come la firma sia apocrifa, anche se non scritta da Paglialunga. L’avvocato Benvenuto, che assiste l’assessore, aveva previsto la depenalizzazione e ha già presentato il ricorso all’ultimo grado di giudizio. Stopponi, nel frattempo, si è appellato nuovamente ai giudici. <La firma sull’accettazione della candidatura – ha tuonato – è falsa ed ancora non si sa chi l’ha apposta. Mi auguro che la Procura continui ad indagare>.