IL CONSIGLIO DI STATO BOCCIA OSIMO
E’finita. Niente più parti all’ospedale di Osimo. La giustizia amministrativa non ferma lo smantellamento del reparto di ostetricia e ginecologia. Si è discussa ieri l’udienza sulla sospensiva chiesta dal Comune di Osimo sulle determine Asur che puntavano a chiudere i tre punti nascita di Osimo, Fabriano e San Severino. I legali di Comune, Regione e Asur hanno dibattuto a lungo le proprie tesi davanti ai giudici del Consiglio di Stato. Nell’ordinanza della terza sezione si legge che il ricorso del Comune di Osimo è stato respinto, confermando la sentenza del Tar. Secondo i giudici della terza sezione, presieduti da Marco Lipari, “il procedimento che ha condotto alla chiusura del punto nascita di Osimo è avvenuto gradualmente, in attuazione all’accordo Stato-Regioni del 2010”. Il Consiglio di Stato considera che le situazioni di pericolo espresse da Osimo “sembrano adeguatamente affrontate dall’Asur con la determina relativa al percorso per la gravidanza fisiologica, alla guardia medica specialistica h24, alla previsione del trasporto assistito nell’ospedale prescelto ed, eccezionalmente in caso di emergenza, ove la partoriente non sia trasportabile, il parto è garantito presso lo stesso ospedale di Osimo”. Nel giro di qualche giorno, portati a termine i ricoveri delle gestanti già in reparto, chiuderà il punto nascita e semmai verranno rafforzati i servizi ginecologici. Il Sindaco Pugnaloni si appella alla Regione: “Convochi un tavolo tecnico mediato per rafforzare l’ospedale di Osimo fino a che non sarà pronto quello nuovo a Camerano che dovrà prevedere una struttura a servizio della Valmusone, non solo l’Inrca. Si potenzino almeno pronto soccorso e chirurgia”. L’avvocato del Comune, Andrea Galvani, ha ribadito ieri a Roma i rischi legati alla distanza tra Osimo e Jesi, dove la Regione vorrebbe in parte convogliare le mamme della Valmusone, e anche il sovraffollamento al Salesi di Ancona. Ha anche evidenziato invano che Osimo supera da sempre i 500 parti indicati come soglia minima dall’accordo Stato-Regioni del 2010 e che è un’eccellenza regionale essendo l’unico ospedale ad avere sia il bollino blu dell’Unicef sia quello rosa dell’Osservatorio per la tutela delle donne. Regione e Asur hanno invece sostenuto l’insicurezza della struttura osimana dove mancano la guardia ostetrica h24 e la rianimazione, oltre a registrare un trend in calo delle nascite. Si attendono ora notizie da Fabriano dove il sindaco non ha annunciato nuove mosse dopo la bocciatura del Tar.