OSTETRICIA: PRIMA IL TAR, POI IL REFERENDUM
La lunga odissea del reparto di Ostetricia dell’Ospedale Profili raggiunge il capolinea venerd’ quando si terrà l’udienza per la discussione del ricorso presentato dall’amministrazione comunale contro la delibera regionale che sancisce la chiusura del punto nascita della città della carta. Su due argomentazioni si è basato il ricorso: gli standard di qualità elevati del reparto con la percentuale più bassa di tutta la regione di primo taglio cesareo come confermato ad ogni assemblea dagli ostetrici e le vie di comunicazioni problematiche per il raggiungimento dell’ospedale di Jesi causa lavori di raddoppio della SS76 nel tratto compreso tra 11 gallerie tra Serra San Quirico e Fabriano.
Che succederà con la sentenza del Tar? Se lo chiedono tutti in città. Il Tribunale Amministrativo Regionale potrebbe accettare il ricorso e sancire la sopravvivenza del punto nascita. Oppure potrebbe arrivare un accoglimento parziale e cioè l’autorizzazione a continuare a nascere a Fabriano fin quando non termineranno i lavori lungo la SS76. Nel caso, invece, di rigetto del ricorso, il punto nascita, che doveva chiudere il 31 dicembre 2015, chiuderà definitivamente. La politica, intanto, non resta a guardare. Si attende una presa di posizione del Governatore e dell’Asur sull’Area Funzionale Integrata che prevede un’equipe unica tra gli ospedali di Fabriano e Jesi. Una misura, con molta probabilità, per permettere alle gestanti di partorire al Profili almeno fino al 2017 ma la richiesta, da parte della Regione Marche, non è stata ancora presentata al ministero della Salute.
I CITTADINI PUNTANO TUTTO SUL REFERENDUM
Intanto il Coordinamento a favore del punto nascita continua a lavorare. L’obiettivo è quello di evitare in via definitiva la chiusura del reparto, facendo rimanere quindi le nascite in un ospedale che, in controtendenza con le intenzioni dell’amministrazione regionale, dovrebbe essere potenziato per diventare il polo di riferimento dell’area montana, che rischia di rimanere scoperta da servizi essenziali per i suoi abitanti. “Nonostante la presa di posizione del sindaco Giancarlo Sagramola che ha dichiarato il suo fermo no alla proposta di referendum, il coordinamento – si legge in un comunicato – prosegue lungo la sua strada. E’ necessario andare oltre i provvedimenti tampone e assicurare al territorio che il reparto rimanga operativo in via definitiva. A breve dunque inizierà la raccolta firme, che vedrà i membri del Coordinamento presenti nelle piazze del territorio per raccogliere le 20.000 firme necessarie.”
m.a.