CITTA’ PROGETTO: ‘A FABRIANO MANCA PIANO URBANO DEL TRAFFICO’

Sull’intervento che ha trasformato buona parte dei posti auto di parcheggio da liberi a pagamento non possiamo che essere molto insoddisfatti. Oramai sono così tanti gli errori di questa giunta che diventa imbarazzante ogni commento. Come gruppo ribadiamo un concetto più volte espresso: senza un piano urbano del traffico (PUT) che delinea un progetto generale di organizzazione della mobilità cittadina queste sono scelte estemporanee, incoerenti, improvvisate. Sia detto per inciso, se si sceglie di rendere a pagamento i parcheggi del centro storico per favorire la mobilità lenta, ovvero gli spostamenti a piedi o in bicicletta che in centro sono facili e veloci, se questa scelta è anche finalizzata a scoraggiare l’uso delle automobili in centro per dare un maggiore ordine, per limitare l’inquinamento dell’aria, acustico e visivo che nelle vie del centro, strette e prive di marciapiedi, risulta particolarmente pericoloso e fastidioso, in altre parole se si punta sulla bellezza ed attrattiva dei nostri monumenti evitando che siano “assediati” dalle autovetture in sosta e per rilanciare un commercio che punti alla qualità dell’offerta, allora siamo d’accordo. Ma così non è, perché allora si dovrebbero lasciare liberi, o al massimo con una porzione soggetta a disco orario, tutti i cosiddetti “parcheggi scambiatori” come quello di Viale Moccia. Per questo si chiamano parcheggi scambiatori, perché li lasci l’automobile in tranquillità e senza tariffe di pagamento e prendi il treno, i mezzi pubblici, o ti fai una passeggiata in centro per chiacchierare con gli amici e guardare le vetrine dei negozi, senza l’assillo degli ausiliari del traffico. Rendere a pagamento quasi la metà del parcheggio di Viale Moccia denuncia la mancanza di progetto, di visione, di programmazione amministrativa per questa città. Il vero scopo di questo provvedimento non è fare ordine. Il vero scopo è fare cassa, ancora una volta con le tasche dei cittadini.

I consiglieri di Città Progetto, Urbani, Leli e Silvi