OMICIDIO ANCONA, IL PADRE: ‘MIO FIGLIO NON E’ UN MOSTRO’

”Mio figlio non è un mostro. Lei lo ha plagiato”, e ieri, davanti ai genitori, gli ha detto ”spara”. Così Carlo Tagliata, il padre di Antonio. L’uomo dice che entrambi i ragazzi in precedenza avevano tentato il suicidio, e anche dopo il delitto, Antonio ha telefonato alla madre dicendo, ”mi ammazzo”. (Ansa)

”Era glaciale”, nessun pianto, nessuna dichiarazione di pentimento. Così ha affrontato l’interrogatorio davanti al procuratore dei minori la sedicenne di Ancona accusata di aver partecipato in concorso con il fidanzatino diciottenne, Antonio Tagliata, all’omicidio della madre e al ferimento del padre, che ostacolavano la loro storia d’amore. Il ragazzo avrebbe confessato. Almeno otto i colpi esplosi contro Roberta Pierini e Fabio Giacobbi. L’uomo è gravissimo ma stazionario. ”Quando Antonio ha sparato sono rimasta impietrita: non doveva finire così. Eravamo andati dai miei per un chiarimento…”. Lo ha detto nell’interrogatorio la 16enne fermata ad Ancona per concorso nell’omicidio della madre e nel ferimento del padre. ”Dopo ho seguito Antonio perché avevo paura”. La ragazza ha pianto, ha sostenuto di non aver toccato la pistola, e ha chiesto del padre. Poi: ”Antonio dove lo portano?”. Il legale dice, ”non è una nuova Erika”. (Ansa)