OPPOSIZIONE A LAVORO A CERRETO D’ESI, IL PUNTO DI ‘CAMBIAMENTI’

Cerreto D’Esi. Un consiglio comunale di “minoranza” quello andato in scena martedi 13 ottobre nella sala del consiglio cerretese. Diciassette (su venti più due tecnici di rito in apertura) i punti all’ordine del giorno tra mozioni ed interpellanze presentati dalle minoranze tra cui uno congiunto sul caso Best atto a mantenere vivo l’interesse su una questione delicata in un momento assolutamente difficile dal punto di vista lavorativo per il nostro territorio. Lo svolgimento, va rimarcato, come pure nei precedenti, ha seguito un iter fluido e dai toni in ogni caso mai sopra le righe, non volutamente sinonimo di mancanza di velleità politica, come prospettato da attori rimasti fuori dalle scene, ma più specificamente dovuto alla consapevolezza che la politica di minoranza (ed  opposizione quando necessita)  si fa principalmente fuori dall’aula consiliare, con il lavoro, la ricerca, lo studio, atto sia a dirimere discordanze con la maggioranza ma anche a presentare proposte alternative. Portare a conoscenza dei cittadini ciò che succede nelle aule di palazzo è, per CambiaMenti, la priorità, come dimostra il proprio sito cambiamenti-informa.it (in cui trovate un sunto del consiglio comunale), difficilmente la discussione in aula, da sola, può portare risultati alle minoranze per ovvi motivi numerici. Ancora una volta infatti si è potuto assistere (per i pochi presenti, davvero impalpabile la partecipazione cittadina) ad un confronto unicamente incentrato tra proposte e richieste della minoranza e risposte del sindaco, un vero monologo che nelle pur brevi interruzioni dovute quasi obbligatoriamente a risposte tecniche di alcuni assessori, ha avuto sempre la conclusione, l’ultima parola, spesso in contrasto con l’intervento dell’assessore di turno, del sindaco. Davvero difficile in questo ambito un confronto sereno e costruttivo con la maggioranza, capace, in più di un punto presentato sia da CambiaMenti che dal Pcl, di intavolare un dibattito volto alla comprensione ed all’apertura, per poi votare contro al momento della decisione finale. Riprova ne è la bocciatura su un nostro punto che ritenevamo molto importante, non solo simbolicamente: l’ installazione di un contatore a valle di quello esistente, per poter dividere la spesa (poca) dell’energia elettrica consumata dai lampioni delle vie intorno lo stadio da quella (la maggior parte) consumata all’interno dello stadio e che grava completamente sui cittadini, al pari di acqua e riscaldamento, il tutto per diverse decine di migliaia di euro, non essendo mai esistita alcuna convenzione (ed alcun introito per le casse comunali) tra il comune e la società calcistica un tempo Cerreto Calcio ed oggi Fabriano Cerreto. Così  succede che si approvi poi all’unanimità un’altra nostra mozione sulla messa a norma dei giochi nei giardini pubblici, con chiusura serale ed installazione di telecamere per contrastare atti di vandalismo, ma che all’atto pratico poco si potrà fare in quanto non esistono al momento fondi sufficienti per alcun intervento come ribadito dall’assessore di competenza. E dire che agli elettori l’attuale amministrazione l’aveva pure dichiarato, infatti al punto due del programma per la famiglia riportava testuale “mettere in sicurezza tutti i giochi delle aree di frequentazione di bambini e ragazzi”. Peccato che tale programma elettorale (giusto per rinfrescare la memoria) terminava con questa frase : “ I progetti sopra esposti saranno realizzati se riusciremo ad ottenere finanziamenti che non vadano ad incidere sul bilancio dell’amministrazione comunale” ed ogni commento, soprattutto quando si parla di minori e di sicurezza, è superfluo. Un quadro complessivo che ci porta a dire, come CambiaMenti, che in questo momento storico particolare, difficile di suo, il Comune andrebbe amministrato in maniera certosina, con una presenza costante ogni giorno, come rimarcato dalla commissaria al momento del fine incarico, essendoci, a nostro avviso, margini per tagli oculati, soprattutto tagliando sprechi e privilegi per ridistribuire le somme risparmiate in ambiti dove si decide invece (soprattutto per i servizi a domanda individuale) di aumentare le tariffe con conseguenti disagi per chi ne usufruisce e minimi riscontri per le casse comunali.

Gruppo Consiliare CambiaMenti