FEDERICA STROPPA: ‘IO BLOCCATA NEL MALTEMPO DI RITORNO DA LOURDES’

Momenti di paura ed angoscia quelli vissuti dal gruppo marchigiano che ha partecipato al pellegrinaggio nazionale dell’Unitalsi a Lourdes. Presenti anche 19 pellegrini fabrianesi tra i 560 marchigiani rimasti bloccati in Francia a causa di un violento nubifragio dopo aver trascorso una settimana al Santuario di Lourdes insieme alla sezione cittadina dell’Unitalsi. Abbiamo raccolto la toccante testimonianza della nostra concittadina Federica Stroppa che con il cuore in mano ci ha raccontato questa esperienza. “Alla fine di un pellegrinaggio a Lourdes ti porti dietro sempre molte emozioni speranze e la conoscenza di persone fantastiche. Il viaggio di rientro verso casa serve un po’ a questo, mettere ordine e rendere indelebili queste emozioni, certo i 19  pellegrini fabrianesi non  si aspettavano di dover passare 48 ore sul treno. Siamo partiti da Lourdes alle 9:18 del 3 ottobre sicuri che domenica mattina intorno alle 9:10 saremmo arrivati in Ancona. Già alla partenza da Lourdes il cielo non prometteva niente di buono, però nulla che facesse pensare a quanto successo.  Non so se lo sapete ma i treni francesi hanno una velocità pazzesca, infatti le continue fermate da  Nimmes in poi cominciavano a sembrare un po’ strane, le voci nei vagoni si rincorrevano ma senza alcuna certezza. L’unica certezza era il cielo nero al tramonto ed i lampi come sfondo. Finalmente una comunicazione ci avverte, verso le 21:00 che a causa della pioggia la Cappella del Santissimo allestita in una delle carrozze verrà smontata visto che in alcune carrozze compresa quella, comincia a infiltrarsi acqua. Riusciamo ad arrivare a Cannes la Bocca ad  appena 10 metri dalla ferrovia di Cannes qui tutti i volontari ci  aiutano a sistemarci per la notte. Una notte relativamente tranquilla visto che fuori si sente il passaggio degli elicotteri e una pioggia fortissima che sembra non volerne sapere di allentare la sua caduta. La mattina al risveglio sembra di essere in un altro mondo il cielo e azzurro e il sole ci riscalda e come sfondo un bellissimo mare con alcune persone che corrono sulla spiaggia. Mi chiedo: ”E tutta l’acqua di ieri?” Nel bel mezzo dei miei pensieri ,si cominciano a rincorrere voci sui morti dell’alluvione dieci, undici. E noi quando ripartiremo? La prima cosa che faccio appena sveglia chiamo i miei  che già sapevano tutto grazie al televideo, mamma era preoccupata per me visto la mia paura dei temporali. L’orario previsto è per le 15:00 quindi per passare il tempo possiamo fare una passeggiata lungo il marciapiede dove sosta il treno. Ancora non ci rendiamo bene conto di cosa sia successo, la preoccupazione principale è per i malati nel barellato dove cominciano a scarseggiare traverse e pannoloni , ma tutto sommato tutte queste ore scorrono via tranquille, anche divertendosi cantando con gli scout. La protezione civile tramite le ferrovie francesi ci rifornisce di acqua ed in poco tempo di un kit sopravvivenza ed un pranzo. Alle 15 si riparte alla volta di Ventimiglia e qui ci rendiamo conto di quello che è successo durante la notte, uno scenario apocalittico, mi sembrava di essere catapultata in una notizia del tg. Macchine accatastate una sull’altra come dei cartoni, fango gente che cercava di salvare il salvabile dalle proprie case. La stazione di Cannes completamente allagata e il nostro treno che ci passava a passo d’uomo. Il contrasto in tutto questo c’era visto che voltandoti dall’altra parte del finestrino vedevi la gente che correva sulla spiaggia e si faceva addirittura il bagno. Arrivati a Ventimiglia alle 18:25 è esplosa tutta la nostra gioia tanto che tutto il treno ha intonato L’Inno d’Italia! Siamo stati riforniti di altre vettovaglie e ci siamo preparati ad affrontare un ‘altra notte in treno con maggiore serenità. Arrivati a Rimini il nostro pellegrinaggio nel pellegrinaggio sembrava non dover finire mai  visto il rallentamento e le mancate coincidenze. Per questo motivo siamo arrivati dopo 48 ore di viaggio alle ore 9.40 alla stazione di Ancona. All’arrivo non è mancato un grande applauso e soprattutto un grande abbraccio a mio padre che mi ha detto: ”Vi ha protetto la Madonna.”

Gigliola Marinelli