DUE PANDOLFI TRA FABRIANO E FANO, STESSO DESTINO
Due sportivi con lo stesso cognome e la stessa passione, la pesca subacquea. Mentre continuano le ricerche del fabrianese Alessandro Pandolfi, a Fano i frequentatori del porto e i tesserati delle associazioni sportive cittadine ricordano Andrea Pandolfi, deceduto il 16 marzo 2014 dopo un’immersione nel lago di Capodacqua a Capestrano, in provincia de L’Aquila. L’uomo, 52enne sub molto esperto, si è sentito male subito dopo l’immersione nel lago, accasciandosi a terra per un malore. I medici del 118, avvertiti immediatamente dagli amici, nonostante la rianimazione effettuata sul suo corpo per più di un’ora, hanno solo potuto dichiararne il decesso. Erano passate da poco le 11 quando il 52enne, che lavorava proprio come sub al porto di Pesaro, ha indossato la sua muta. È entrato in acqua, poi il dietrofront e la frettolosa ricerca della riva. Tutto a causa di un malore avvertito mentre stava per immergersi. Ed è stata proprio la sua grande esperienza a suggerirgli, così come hanno raccontato gli amici, di venir fuori subito dal lago. Un suo compagno lo ha aiutato a liberarsi delle bombole di ossigeno, poi la situazione è precipitata. Pandolfi si è accasciato privo di sensi a terra ed è morto. Andrea aveva molti amici a Fabriano e spesso organizzavano uscite in mare aperto insieme. “Conoscevo Andrea – racconta Luca – e conosco Alessandro. Tutti e tre abbiamo la grande passione per il mare. Speriamo che onde possano restituire Ale ai suoi cari. Conservo il ricordo delle immersioni con loro quando, insieme, andavamo in esplorazione nel silenzio incontaminato della natura.”
M.A.