I FABRIANESI RICORDANO GLI ANNI ’70
Fabriano archivia la terza edizione di Revaivol ’70, l’evento che ha radunato in città migliaia di appassionati e nostalgici dei favolosi anni ’70. Un’epoca da molti invocata e che viene ricordata con nostalgia. Gli anni della crisi, infatti, non sono una novità della storia moderna ma la reazione della cittadinanza è quella che ha fatto la differenza. Ne sono convinti molti fabrianesi che hanno partecipato ai tanti appuntamenti messi in programma dal gruppo Revaivol, da Radio Gold Fabriano e dall’Avis. “I problemi ci sono stati sempre – dichiara Giulia – eppure quella volta c’era una marcia in più. Ci si aiutava volentieri e ci si fidava l’uno dell’altro. Fabriano era una cittadina in pieno sviluppo che non aveva perso quella genuinità buona e semplice che ha contraddistinto i nostri nonni. Oggi – conclude – è tutto diverso. E’ cambiata la socialità, il divertimento, il senso di rispetto. Non ci sono più feste comandate e si tira a campare.” Tanti i ricordi per un periodo dove anche l’abbigliamento, l’acconciatura, l’estata parlava di bellezza esteriore e non solo. “Erano gli anni delle feste. L’amico portava un amico e così via. Ci si ritrovava a casa o in piazza a festeggiare senza il bisogno di fare chissà cosa. Un po’ di musica sotto l’Arco del Podestà, una passeggiata sulle Logge e un giretto con la macchina per le vie cittadine. Gli alberi – rispetto ad oggi – erano piccoli, non facevano ombra e la città era in costruzione. Oggi – confida Eleonora – è tutto fermo e regna la polemica. In quegli anni, fortunatamente, abbiamo vissuto una bella infanzia e adolescenza. I miei genitori il sabato pomeriggio mi permettevano di fare una passeggiata lungo Corso Repubblica. Si facevano ‘le vasche’ avanti e dietro. Alle 18 non poteva mancare lo spuntino da Cesare con la famosa pizza pomodoro e mozzarella e un bicchiere di cedrata.” Anche le autorità cittadine erano viste in modo molto diverso ma sempre vicino alla gente. “Si stava bene a Fabriano – racconta Michele – e noi giovani stavamo scoprendo la possibilità di lavorare vicino casa. Se ripensiamo alla fine del distretto industriale fabrianese ci viene da piangere.” Diversi anche i ricordi ecclesiali. “Il Vescovo – spiega Anna – si attendeva per 12 mesi. Arrivava nelle parrocchie delle frazioni una volta l’anno per la celebrazione della Cresima ed era una festa. Tutto il paese era riunito in piazza.” La musica è stata sempre parte integrante di quegli anni speciali. Protagoniste le piccole radio del territorio. “Sono di parte ma nel cuore rimangono le radio libere ed i loro speakers. Da Radio Free di Collamato, Radio Uno Effe, Radio Stereo Marche. La radio fatta con tanta passione per la musica condivisa con un gruppo di amici. Ricordi indelebili delle loro trasmissioni – confida Gigliola Marinelli, direttore di Radio Gold – e della simpatia e spontaneità dei conduttori radiofonici!” Il team che ha portato al successo questa terza edizione dell’evento fabrianese che colora il centro storico dopo il Palio di San Giovanni Battista analizza anche il senso di una festa del genere. “Il nostro obiettivo – spiegano gli organizzatori di Revaivol ’70 – non è solo quello dell’effetto nostalgia. Quegli anni sono passati e non torneranno. Abbiamo, però, l’obbligo di guardare indietro per imparare qualcosa, per non fare gli errori del passato e per riprenderci quella spontaneità, spensieratezza che si respirava nelle nostre piazze. Tutta la gente che si è tuffata in piazza del Comune con look a tema dimostra che c’è ancora spazio per le cose belle della vita e, per divertirsi, basta poco. Dovremmo insegnarlo ai nostri figli.”
Marco Antonini