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GINO SFORZA: ‘CONSORZIO BONIFICA, NUOVO BARACCONE PER I PROPRIETARI TERRIERI’

E’ annosa la questione della semplificazione dell’assetto burocratico e istituzionale. Purtroppo constatiamo continuamente quanto ciò sia di difficile attuazione, in quanto alle promesse elettorali, non seguono poi atti conseguenti. I cosiddetti “ENTI INUTILI” non sono stati del tutto smantellati e altre strutture sono sorte a complicare e appesantire quelle istituzionali già esistenti. È di questi giorni la constatazione da parte degli abitanti della nostra regione, che è stato ripristinato a livello regionale, il “CONSORZIO DI BONIFICA MISA – ESINO” con ulteriore balzello fiscale a carico dei contribuenti. In questo caso dei proprietari dei terreni agricoli e di immobili di categoria D, per altro già tassati in sede di denuncia dei redditi. Una nuova tassa del tutto iniqua se si pensa che essa viene emanata in una zona principalmente montana, poco o quasi del tutto non redditizia (date le caratteristiche morfologiche del terreno), in cui l’intervento umano individuale, mantiene ancora piuttosto salvaguardato l’assetto idrogeologico.

Nella nostra zona infatti la maggior parte dei proprietari terrieri deve porre in essere misure individuali di pulizia di piccolissimi corsi d’acqua, di strade di campagna per eventuali frane e fare quanto necessario per la manutenzione dei terreni. Questo consorzio quindi, ad oggi, nella nostra zona, pur non essendo stato operativo per quanto concerne i piccoli interventi, pretende che tutti contribuiscano. È da rilevare che appare alquanto dubbia la costituzione, da un punto di vista formale e legislativo, di un consorzio che dovrebbe essere promosso dai cittadini interessati, ma questo non risulta essere avvenuto. Vogliamo sperare che gli organi, che a nostro avviso sono illegalmente costituiti, non risultino composti da soggetti che sono stati esautorati in altri ambiti della politica, al fine di concedere ad essi ulteriori altre prebende. È facile per i nostri politici di professione regionale ed altri, approvare norme, che direttamente forse non li riguardano, dal momento che godono già di lauti consensi costituiti da stipendi favolosi, gettoni di presenza, vitalizi, ecc., non tenendo conto del difficile momento che i cittadini della nostra Regione stanno vivendo, per i quali anche un piccolo sostegno da una piccola proprietà, può essere di vitale importanza. La tassazione , attualmente imposta, crea soprattutto per i più deboli un ulteriore aggravio. Infatti mentre a livello Nazionale i proprietari di terreni e fabbricati agricoli, su pressione di vari organismi associativi, sono stati esentati, per le zone più disagiate, dal pagamento dell’IMU, in sede regionale, i nostri politici, hanno pensato bene di introdurre, una nuova ingiusta tassa.

Si fa pertanto appello al nuovo Presidente della nostra Regione Prof. Ceriscioli e al Consiglio e Giunta, di voler sanare questa norma imposta senza forse le corrette procedure, annullando le precedenti delibere che tra l’altro hanno prodotto un effetto retroattivo. Tale tassazione tra l’altro, risulta del tutto iniqua, in quanto prevede:

  1. Una quota fissa che agevola i grandi proprietari, perche per i piccoli costituisce quasi l’intero ammontare della tassazione;
  2. Viene preso come coefficiente di rendita, non l’effettiva superficie in possesso, ma quella virtuale;
  3. Che secondo quanto deliberato dal Consiglio Regionale, in Consorzio di Bonifica Misa – Esino, non è contemplato nell’atto di costituzione del consorzio stesso.

Ci auguriamo pertanto che le nostre riflessioni che scaturiscono dall’indignazione dei cittadini, che in massa si sono recati presso le associazioni preposte, non rimangano una pura denuncia, ma diventino atti conseguenziali di annullamento della tassazione imposta dal Consorzio di Bonifica delle Marche.

Gino Sforza, consigliere comunale Fabriano – Udc