SAGRAMOLA: ‘SPENTI I LAMPIONI SU AREA PRIVATA’
“Lampioni spenti in via Bellocchi? Nessun dispetto del Comune. Abbiamo staccato quelli su area privata.” Lo riferisce il sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola ai residenti della popolosa via del quartiere Santa Maria che avevano scritto al Prefetto di Ancona per denunciare la situazione di disagio che stanno vivendo per colpa dell’illuminazione pubblica spenta nelle ore notturne. Il Sindaco respinge al mittente le accuse. “Come in altre vie della città, abbiamo effettato manutenzione. Ci sono ora nuovi lampioni a led nelle vie Aldo Moro, Nenni, Bellocchi e via Campo Sportivo. Tutti quelli presenti su area privata sono stati staccati. Inoltre – spiega il primo cittadino – l’area citata nel documento non è pubblica. Lo ora fin quando non è stata acquistata da privati. Ora stiamo procedendo alla catalogazione in città e l’operazione riguarderà anche le frazioni: tutti i lampioni su area privata verranno staccati dai tecnici comunali. I recenti oscuramenti verificatesi all’impianto di illuminazione di via Bellocchi – spiega ancora – erano dovuti a distacchi dell’interruttore differenziale generale, causati da dispersioni sulla linea elettrica. Gli elettricisti hanno individuato un tratto che aveva l’isolamento danneggiato e che provocava i distacchi. Il tratto, in area privata, è stato isolato dal resto dell’impianto sulle aree pubbliche e quindi dovrebbe essere così salvaguardato da ulteriori problemi.” Tante anche le polemiche per i lampioni accesi in pieno giorno nel centro storico della città e in alcune vie limitrofe. “I lampioni – spiega il Sindaco – sono stati accesi dalla ditta che, autorizzata dal Comune, sta predisponendo un preventivo per il servizio di gestione degli impianti della pubblica illuminazione. Per fare un preventivo reale devono poter verificare lo stato degli impianti e delle singole lampade e quindi devono accendere per qualche ora in più le luci. In questo modo il Comune ottiene gratuitamente anche un inventario dello stato degli impianti senza dover impiegare i propri operatori per realizzarlo. Chiediamo ai cittadini un minimo di pazienza.”
Marco Antonini