EXPO 2015: OCCASIONE E PERICOLO – di Alessandro Moscè

Milano sta per diventare il centro nevralgico del mondo. L’occasione la offre Expo 2015 con la partecipazione di 147 realtà. Nello specifico hanno confermato la propria presenza 144 nazioni più tre organizzazioni internazionali: l’Onu, il Cern e la Commissione Europea. L’Italia è conteggiata nel totale in quanto ha acquisito il ruolo di Paese partecipante, nonché organizzatore, con la nomina del Commissario. Sono altresì coinvolte undici organizzazioni della società civile (in particolare organizzazioni non governative) e tredici aziende (tra cui quelle con il ruolo di partner) in veste di partecipanti non ufficiali. Il tema proposto è “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, e vuole includere tutto ciò che riguarda l’alimentazione, dal problema della mancanza di cibo per alcune zone del mondo, a quello dell’educazione alimentare, fino alle tematiche legate agli Ogm. Appunto, un’occasione. L’obiettivo è diffondere non solo i temi di Expo, ma ricordare quanta energia, bellezza e competenza circolino per l’Italia, che ospiterà un’esposizione davvero unica, universale. E bisogna ricordarlo soprattutto a noi stessi. Ma ci sono anche i pericoli. Gli appalti per la realizzazione della fiera sono stati oggetto di un’indagine della magistratura milanese, la quale ha condotto a numerosi arresti e all’affidamento della sorveglianza al Commissario governativo Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione. E poi i recenti fatti accaduti al Tribunale di Milano. Sembrava di essere in un film quando un imputato per bancarotta fraudolenta, in giacca, cravatta e impermeabile, entrando indisturbato, ha esploso tredici colpi e ucciso tre persone scatenando il caos all’interno del palazzo di giustizia. Ora Milano si interroga sulla sua sicurezza. Saranno mesi di festa o mesi di tensione? Expo potrebbe essere oggetto di attentati, di rappresaglie, di caos. Come si sta preparando non solo la città, ma il governo centrale? Se si riesce ad entrare armati e con così tanta facilità in tribunale, chi può garantire controlli sicuri a Rho-Pero? Il primo a toccare l’argomento è stato il Governatore della Lombardia Roberto Maroni. Il tragico episodio della settimana scorsa dimostra negligenza, imperizia, violazione delle disposizioni. Conferma le preoccupazioni esternate dalle alle stesse aziende di vigilanza. Un piano di videosorveglianza, il rafforzamento delle forze dell’ordine, la connessione delle sale operative sono aspetti determinanti per garantire la sicurezza dei visitatori. Sorge il sospetto che non solo l’organizzazione della fiera sia indietro rispetto alla tabella di marcia, ma anche tutto il resto. Insomma, siamo italiani fino in fondo, ma forse ancora in tempo per evitare il patatrac. E tocchiamo ferro…

Alessandro Moscè